Sunday, December 30, 2007

Natale e Capodanno all'insegna del risparmio

Natale e Capodanno all'insegna del risparmio
“TURISMO: PER LE FESTIVITA’ IN CRESCITA LE METE STRANIERE”

“Un Natale ed un Capodanno in linea con i dati 2006 queIli che ci apprestiamo a festeggiare, ma con la differenza che quest’anno ben 1 italiano su 5 andrà all’estero spinto dal super Euro”. È quanto afferma il Presidente Nazionale del Centro Turistico Acli Pino Vitale.
Per le prossime festività l’80% degli italiani scelgono i confini nazionali, mentre ben il 20,5% a Natale (rispetto al 13,5% del 2006) ed il 21% a Capodanno (rispetto al 17% del 2006) andrà fuori dal nostro Paese.
Complessivamente circa 9,5 milioni gli italiani che partiranno tra Natale e Capodanno e di essi oltre 2 milioni effettueranno una vacanza lunga che comprenderà l’intero periodo dal 25 dicembre al 1° gennaio.
In definitiva, circa 7,5 milioni (rispetto agli 8 milioni del 2006) rimarranno in Italia, mentre quasi 2 milioni (rispetto all’1,4 milioni del 2006) di vacanzieri partiranno verso località straniere, prediligendo le grandi Capitali ed i mari esotici.
Quanto sopra -aggiunge Pino Vitale- non fa che destare preoccupazione, e allarmismo se consideriamo come ben il 34%, pari ad oltre 16 milioni di italiani maggiorenni che non faranno vacanza (rispetto al 27,9% del 2006, pari a 13 milioni di italiani) si dicono impossibilitati per motivi puramente economici.
Per le festività natalizie saranno 4,5 milioni gli italiani che si muoveranno dalla propria città, soggiornando almeno una notte fuori casa mentre il 79% resterà in Italia e il 20,5% andrà all’estero.
A Natale le Regioni più richieste sono state la Lombardia con il 20% della domanda seguita dal Trentino Alto Adige (11%), la Emilia Romagna (8%), il Lazio (8%), il Piemonte (8%), il Veneto (7%), la Toscana (6%) e l’Abruzzo (5%).
Per il Capodanno saranno 4,7 milioni gli italiani che si muoveranno dalla propria città, soggiornando almeno una notte fuori casa, che si assommeranno ai 2 milioni di italiani che prolungheranno le proprie vacanze dal Natale, per un numero totale di circa 7 milioni di italiani in vacanza fino al 2 gennaio..
A Capodanno le Regioni più gettonate saranno il Piemonte (12% della domanda), il Lazio (12,5%), la Lombardia (11%), la Toscana (9,8%), la Sicilia (9,5%) ed il Trentino Alto Adige (7,5%).
La vacanza preferita sarà la montagna (45,4% rispetto al 51,4% del 2006), seguita dalle città d’arte (28,4% rispetto al 24% del 2006) e dal mare (18,9% rispetto al 16,1% del 2006).
A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 3-4 notti fuori casa (rispetto alle 2-3 notti del 2006) per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, divertimenti) di 540 € rispetto ai 495 € del 2006.
I motivi principali per i quali il resto della popolazione italiana dichiara che non effettuerà nemmeno un pernottamento fuori casa a Natale , Capodanno e l’Epifania sono essenzialmente economici.
Pino Vitale: Natale e Capodanno all'insegna del risparmio

Saturday, December 29, 2007

Il welfare non è un lusso

Sergio D'Angelo, portavoce del forum campano del Terzo Settore, ritorna opportunamente sulla questione welfare e sviluppo in relazione al caso campano e alla finanziaria regionale.

Il welfare non è un lusso
di Sergio D´Angelo *
da Repubblica - Napoli del 28 dicembre 2007

Il confronto sul bilancio regionale annuncia un percorso molto complicato e non meno problematico di quello per la legge finanziaria appena licenziata e anche tanto criticata: le risorse sono poche e saranno tagliati importanti settori di attività.
A farne le spese saranno soprattutto il welfare, l´edilizia abitativa e le politiche attive del lavoro. Guardare al welfare con fastidio o rimuoverlo come se fosse, ormai, un peso del passato di fronte alle emergenze di nuovi, presunti, più importanti problemi è una tesi molto sciocca che alla lunga non porterà vantaggi per nessuno.
Tutti - imprenditori, sindacati e partiti - sanno di una situazione estremamente complessa e difficile da affrontare e avanzano suggerimenti di ogni genere, ma i risultati, bisogna dirlo, non sono per niente positivi: poco sviluppo, scarsa sicurezza, occupazione ferma, aumento del degrado e della disgregazione sociale. L´ulteriore deterioramento sociale è stato chiaramente causato anche dal minore apporto della spesa pubblica che ha penalizzato innanzitutto le regioni meridionali e i loro sistemi locali di welfare, peggiorando le condizioni di difficoltà materiale e di preesistente crisi sociale. Niente più del livello di arretratezza delle regioni meridionali può spiegare meglio l´esigenza di dover accompagnare la crescita con robuste dosi di politiche e interventi sociali. Perché per uno sviluppo reale e duraturo c´è bisogno di un forte investimento sociale e di un impegno di lungo periodo, che richiede scelte nazionali, ma anche uno sforzo serio e politiche nuove da parte di chi ha responsabilità di governo locale.
Purtroppo non si scorgono ancora elementi di novità nell´orizzonte della politica: il welfare dei servizi non è in alcuna agenda politica e non interessa più nessuno. La Regione Campania non trova nemmeno un euro in più di 33 milioni da investire per reddito di cittadinanza e legge sulla dignità sociale: meno della metà di quanto spendeva già 2 anni fa solo per il reddito di cittadinanza; meno di quanto richiede ai Comuni; molto meno di quel poco previsto dallo Stato; meglio solo della Calabria.

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pasquale orlando: Il welfare non �un lusso

CAPODANNO: CIA, ITALIANI CONSUMERANNO 7000 TONNELLATE DI ZAMPONI

(ASCA) - Roma, 29 dic - A cavallo tra il 31 dicembre e il primo dell'anno, gli italiani consumeranno circa 7 mila tonnellate tra cotechini e zamponi. E' una stima della Cia-Confederazione italiana agricoltori che sottolinea come nei prossimi giorni sulle tavole si brucera' la quasi totalita' della produzione nazionale di questi due prodotti tipici e tradizionali delle feste di fine dell'anno. Nel dettaglio, i piu' venduti saranno lo Zampone e il Cotechino di Modena Igp, riconoscibili dal marchio di tutela europeo (caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blue con stelline), ma l'altissima anche la richiesta, direttamente agli allevatori, per quelli artigianali. Dopo anni di calo, dal 2005 lo zampone e il cotechino - evidenzia la Cia - hanno avuto una tendenza positiva ed e' prevedibile che anche per quest'anno si registri una ulteriore crescita nei consumi, quantificabile intorno all'1,5 per cento. Mentre la spesa per il loro acquisto dovrebbe subire un aumento tra il 3 e il 4 per cento, decisamente inferiore agli incrementi che hanno fatto registrare gli altri mprodotti agroalimentari. Saranno, invece, acquistate -secondo la Cia- oltre 4500 tonnellate di lenticchie. Il tradizionale legume, che accompagna zampone e cotechino e simbolo scaramantico, costa mediamente in questo periodo, dai 3 ai 6 euro per chilogrammo, ma si tratta principalmente di prodotto importato. Quelle nostrane, in particolare le lenticchie originali di Castelluccio di Norcia Igp arrivano a costare al consumatore anche 12-14 euro per chilo; occorrono invece circa 7-8 euro per comprare un chilogrammo di quelle inserite nell'elenco delle specialita'; tradizionali nazionali, come quelle di Rascino, di S.Stefano di Sessano (Abruzzo), molisane (Molise), di Valle agricola (Campania), di Ventotene (Lazio), di Villalba e di Ustica (Sicilia). res-rus/uda/ss

Thursday, December 27, 2007

Conti correnti, dal 1 gennaio solo il codice Iban: vanno in pensione i vecchi Cab e Abi

Il Cab e l'Abi vanno in pensione: dal primo gennaio 2008 per effettuare un bonifico basterà solo l'Iban, cioè il codice internazionale di identificazione del conto corrente, per effettuare bonifici nei 31 Paesi che fanno parte dell'area unica dei pagamenti in euro. L'Abi (Associazione bancaria italiana) ha messo a punto due guide, una per le famiglie e una per le imprese (realizzate in collaborazione con le associazioni di settore), per facilitare la vita ai clienti che si accingono a effettuare bonifici: solo nel 2006, gli italiani ne hanno effettuati oltre un miliardo, per un ammontare di seimila e duecento miliardi di euro.
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Sunday, December 23, 2007

Campania: La giunta approva il piano attuativo per i Patti Formativi Locali

La Giunta regionale della Campania, su proposta dell'assessore al Lavoro e alla Formazione Corrado Gabriele, ha approvato la delibera con cui si dà il via libera alla predisposizione del piano attuativo per i Patti formativi locali.

I Patti formativi sono strumenti concepiti per innalzare la qualità dell'offerta formativa e favorire la concentrazione di risorse ed azioni su aree territoriali e filiere produttive, al fine di evitare la frammentazione e valorizzare le risorse locali.

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Tuesday, December 18, 2007

L'inizio della fine dello 'Stato che uccide' . Stop alla pena di morte

L'inizio della fine dello 'Stato che uccide' è scattato alle 11:45 ora di New York: sui tabelloni gemelli dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite 104 pallini verdi hanno segnato la vittoria della risoluzione sulla moratoria universale della pena di morte. "Un successo superiore alle aspettative", ha commentato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema arrivato nella notte a New York e che ha partecipato al voto. In novembre, quando la moratoria era stata approvata in Terza Commissione, i sì erano stati 99 su 192 Paesi dell'Onu: sono entrati oggi nel 'club anti-pena di morte' Congo Brazzaville, Kiribati, Palau, Nauru e Madagascar. Ai 104 sì hanno fatto riscontro 54 no e 29 astensioni (i no erano stati 52 il 15 novembre, le astensioni 33).

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Immigrati: Secondo invio senza problemi ma �Resta il problema delle graduatorie e degli scarti�

Roma, 18 dicembre 2007 – Si è svolta «senza particolari problemi» nelle sedi del Patronato Acli la seconda giornata dedicata all’invio telematico al Ministero dell’Interno delle domande per assumere i lavoratori domestici provenienti dai Paesi 'non riservatari'. «Tutto ha funzionato molto meglio di sabato – spiega il vicepresidente del Patronato Acli Michele Consiglio – anche se nella prima ora si sono ripresentate le stesse lentezze del 15. Poi però la situazione si è sbloccata e alle ore 10.30 avevano già terminato l’invio da tutte le nostre province».

Quasi 9000 le domande inviate questa mattina dal Patronato Acli, per circa 3100 lavoratori dall’Ucraina, 1250 dal Perù, 900 dall’India e altrettanti dalla Cina. Poche le posizioni scartate dal Ministero, che sabato invece erano state circa 1000 su oltre 14mila invii. «Troppe – afferma il direttore generale del Patronato Acli Damiano Bettoni – e accompagnate da motivazioni spesso incomprensibili o non plausibili».

Per definire il comportamento rispetto agli 'scarti' e risolvere la questione della graduatoria delle domande, dopo i gravi ritardi nella procedura di sabato, il Patronato Acli, insieme agli altri Patronati, ha chiesto un incontro al Ministro dell’Interno. Nel frattempo, la decisione presa è quella di sospendere la consegna di tutte le ricevute in attesa di una risposta chiarificatrice da parte del Ministero.

La richiesta del Patronato Acli è che non venga costruita la graduatoria in base all’ora di arrivo delle domande, ma che si proceda con la verifica della regolarità del rapporto di lavoro agli sportelli per l’impiego e che poi il Governo faccia un nuovo decreto flussi.


“Il secondo "Click day" è stato meno disastroso del primo, ma questo sistema non funziona”
Lo denuncia il presidente delle Acli di Napoli Pasquale Orlando


Napoli, 18 dicembre 2007 - Il secondo "Click day" è stato meno disastroso del primo. E' quanto emerge dai dati in possesso dalle Acli di Napoli, il cui Patronato è riuscito ad inviare la prima pratica appena quaranta secondi dopo l'orario d'inizio dell'accettazione delle domande per regolarizzare la posizione di lavoratori, solo colf e badanti, immigrati provenienti da quei paesi non rientrati nei flussi indicati il 15 dicembre.

“Anche noi eravamo rimasti intrappolati in un sistema pensato male e realizzato anche peggio. – affrma il direttore provinciale del Patronato Acli Pasquale De Dilectis – L'altro giorno la nostra prima pratica inviata riguardava un lavoratore dello Sri Lanka con il nome molto lungo e visto che il sistema non riusciva a leggerlo siamo rimasti in attesa anche per le tantissime altre come tutti i patronati e le associazioni.”

Secondo Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli, il meccanismo della regolarizzazione tanto quanto quello dei flussi, non funziona. “E' inutile che ci raccontiamo favolette, cinquecentomila persone in tutta Italia non saranno regolarizzate. - continua Orlando – A quel punto, che succederà? Tutti gli abusivi usciranno fuori dai confini nazionali e torneranno ai loro Paesi? Ovviamente no, continueranno ad essere clandestini, a lavorare qui da noi a nero, senza diritti e senza pagare le tasse, producendo una ricchezza sommersa. Tutto ciò non va e credo sia arrivata l'ora di cambiare pagina, permettendo a tutti questi lavoratori di ottenere un permesso di soggiorno.”
pasquale orlando: Immigrati: Secondo invio senza problemi ma �Resta il problema delle graduatorie e degli scarti�

laboratorio acli campania: Lavoro, mercato, famiglia. Le proposte delle ACLI. L' intervento del Vice presidente nazionale delle Acli Michele Rizzi.

laboratorio acli campania: Lavoro, mercato, famiglia. Le proposte delle ACLI. L' intervento del Vice presidente nazionale delle Acli Michele Rizzi.

Friday, December 14, 2007

ENRICO LETTA (SOLE 24 ORE) : "COERENTI SUL 5 PER MILLE".

Il maxi emendamento presentato ieri dal Governo costituisce una risposta chiara e definitiva alla discussione intorno al 5 per mille. In molti ne hanno sottolineato in queste settimane l’importanza, da quest’ultimo Gianfranco Fabi ieri sul Sole 24 Ore. Il Governo ha dunque mantenuto l’impegno preso sin dall’inizio di questa legislatura- ribadito su questo giornale il 20 ottobre scorso- e ha stanziato ingenti risorse per garantire stabilità e sostenibilità a questa modalità per finanziare la ricerca e il terzo settore.

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Wednesday, December 12, 2007

“Il Lavoro Buono che fa crescere la Famiglia”


V Seminario del Laboratorio regionale per un PATTO CAMPANO PER LA FAMIGLIA

“La famiglia: Soggetto sociale e Attore di Sviluppo Viaggio interregionale e internazionale alla ricerca della via campana per conciliare sostegno alla famiglia e sviluppo economico e sociale della comunità "

14 dicembre 2007, Ore 16.00 SAN GIORGIO A CREMANO, Villa Bruno, Via Cavalli di Bronzo, 20


Ore 16.00
Introduce - Eleonora CAVALLARO - Presidente ACLI Campania
Presiede - Pasquale ORLANDO - Presidente ACLI Napoli

Saluti
- Antonio DI MARIA - Presidente Acli San.Giorgio
- Domenico GIORGIANO – Sindaco San Giorgio a Cremano
- Riccardo DI PALMA – Presidente Provincia di Napoli
- Bruno CESARIO – Deputato al Parlamento Italiano
- Alfonso ANDRIA – Deputato al Parlamento Europeo

Ore 17.00
Interventi
L’analisi
I fattori economici, sociali e politici che influenzano l’evoluzione della famiglia
- Prof. Massimo MARRELLI - Presidente Polo delle Scienze Umane e Sociali della “Federico II”

Le esperienze a confronto
L’esperienza della Polonia
- Nello Tuorto – Console Onorario della Repubblica di Polonia in Napoli
L’esperienza della Basilicata
- Adriano ABIUSI – Dirigente Politiche Sociali – Regione Basilicata
L’esperienza della Regione Campania
- Andrea COZZOLINO – Assessore Agricoltura e Attività produttive – Giunta Regione Campania

Il dibattito in corso
Lavoro, mercato, famiglia: le riforme possibili
- Carlo BORGOMEO – Presidente C.Borgomeo&Co.
Lavoro, mercato, famiglia: le proposte delle ACLI
- Michele RIZZI – Vicepresidente Nazionale ACLI
pasquale orlando: “Il Lavoro Buono che fa crescere la Famiglia”

Patto campano per la famiglia, oggi a Vitulano confronto con Lonardo e Tartaglia Polcini. Venerdì a S. Giorgio a Cremano.

Continua la ricca serie di incontri organizzati dal Laboratorio Acli Campania per un Patto regionale per la famiglia. Oggi importante iniziativa a Vitulano caratteristico comune montano del beneventano, venerdì si continua a S.Giorgio a Cremano con il tema famiglia e lavoro.

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Sunday, December 09, 2007

NOGARO: IL SISTEMA DIVIDE I CRISTIANI� Il sottosegretario Lucidi attacca la Bossi-Fini al CONVEGNO ACLI SUI FLUSSI MIGRATORI.

Al seminario Acli su «Fenomeni migratori e tutela familiare» la Bossi-Fini finisce sotto accusa. Pubblico ministero il sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi: «La legge non prevede vera integrazione. Non si può mutare politica sul tema del ricongiungimento familiare se non la si cambia». Ed esorta: «Chiedete con forza al parlamento di modificarla. Il governo si trova in imbarazzo a dover applicare una norma in vigore che non gli appartiene. Una legge - continua Lucidi - che non serve a far incontrare domanda e offerta di lavoro». Ancora, sul tema dell'immigrazione: «La società civile è più avanti del Palazzo che ha un approccio ideologico e spesso cavalca la paura del diverso». Lucidi poi conferma Caserta sede di una commissione per i richiedenti asilo. In considerazione dei problemi evidenziati qui, pur nella lacuna di una legge organica, il governo con due decreti ha mutato requisiti di qualifica e procedura per il ricongiungimento familiare di chi gode dello status di rifugiato.

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Saturday, December 01, 2007

DECRETO FLUSSI 2007 ultimi aggiornamenti, modulistica, link utili.

Il 30 ottobre scorso è stato firmato il cosiddetto “Decreto flussi” 2007, che autorizza l’ingresso nel nostro Paese di 170.000 lavoratrici e lavoratori non comunitari. Il decreto – la cui pubblicazione in gazzetta è annunciata per il 30 novembre prossimo – presenta una procedura interamente telematica per la compilazione e l’inoltro delle domande da parte dei datori di lavoro, famiglie comprese.
Collegandosi al sito del Ministero dell’Interno, si potrà – previo accreditamento – scaricare il programma di compilazione della domanda sul proprio computer e seguire la procedura, fino all’inoltro. Chi invece vuole essere assistito, può rivolgersi ai patronati che hanno sottoscritto un apposito protocollo di collaborazione per l’attività di informazione e assistenza a titolo gratuito ai datori di lavoro ed ai cittadini stranieri.
Il Patronato ACLI è a vostra disposizione, gratuitamente, per fornirvi ogni informazione utile, compilare il modulo di richiesta rispondente alle tipologie previste e inviarlo in formato digitale nei termini stabiliti.

Vi invitiamo a chiamare il numero verde 800.74.00.44 per acquisire preventivamente tutte le informazioni necessarie alla compilazione della domanda e alle scadenze previste e per prendere un appuntamento presso la sede del Patronato ACLI a Voi più vicina.
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pasquale orlando: DECRETO FLUSSI 2007

Saturday, November 24, 2007

L’allarme delle Acli di Napoli: “Il nuovo decreto flussi infranger�i sogni di centinaia di immigrati”

Le dichiarazioni di Pasquale Orlando a margine della presentazione di una ricerca sulle discriminazioni sul posto di lavoro realizzata dalle Acli.


Napoli, 24 novembre 2007 – “Centinaia di persone immigrate stanno venendo illuse dal nuovo decreto dei flussi: solo per pochi di loro ci sarà una stabilizzazione in Italia, per gli altri, invece solo dei sogni infranti.” Lo afferma il presidente provinciale delle Acli di Napoli Pasquale Orlando, a margine della presentazione della ricerca realizzata dalle Acli sulle varie forme di discriminazione nei confronti degli immigrati e in particolare delle donne, che rappresentano ormai la maggioranza delle persone impiegate nei lavori di cura. Orlando riporta che “ogni giorno, nelle sedi delle Acli e del Patronato Acli in tutta la provincia decine, centinaia di immigrati vengono a chiederci informazioni sui flussi: insomma, la domanda supera di molto l’offerta, nonostante nel nostro Paese ci sia un enorme bisogno di questi lavoratori stranieri che spesso si adattano a dei compiti a cui gli italiani non vogliono più assolvere.”

La ricerca delle Acli mostra che esiste un enorme rischio di discriminazione sul posto di lavoro degli immigrati e soprattutto delle immigrate. Quelle più a rischio di discriminazione sono le più giovani e da meno tempo in Italia. La prima discriminazione è quella contrattuale: il 28% delle collaboratrici domestiche immigrate (Colf) dichiara di non aver mai avuto un contratto. Discriminazioni anche sui livelli retributivi e in generale sui trattamenti. Le colf che stanno peggio di tutte sono quelle con un unico committente.

Il 34% delle collaboratrici domestiche intervistate nell’ambito della ricerca delle Acli dichiara di essere stato costretto a lasciare i propri figli nei paesi di provenienza. La richiesta di ricongiungimento è una pratica con tempi molto lunghi e nella maggior parte dei casi le donne immigrate che curano i nostri figli in Italia non possono più badare ai loro. I bambini e le bambini rimangono con i nonni o negli ambiti familiari dei paesi d’origine.

Nella ricerca delle Acli viene dedicata attenzione anche alle varie forme di violenza. Circa il 17% delle intervistate dichiara infatti di aver subito provocazioni o vere e proprie violenze sessuali. Le più esposte naturalmente sono le immigrate più giovani con contratti di collaborazione con uomini soli. L’assenza di permesso di soggiorno rende più deboli le donne immigrate che oltre ad essere obbligate a lavorare per vivere rischiano di essere sempre ricattate per la loro condizione di clandestinità.

Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli) - 3403008340 anche su:
pasquale orlando: L’allarme delle Acli di Napoli: “Il nuovo decreto flussi infranger�i sogni di centinaia di immigrati”

Thursday, November 22, 2007

Napoli, emergenza welfare: a dicembre le coop avranno i soldi

Napoli, emergenza welfare: a dicembre le coop avranno i soldi
Pubblichiamo il comunicato con cui l'assessore Riccio chiude, dopo 18 mesi, la vicenda dei mancati pagamenti alle organizzazioni sociali

Si è tenuto questa mattina presso la sala Pignatiello a Palazzo San Giacomo l'incontro conclusivo tra i rappresentanti delle cooperative e delle associazioni del Terzo settore e l'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Giulio Riccio in merito alla questione dei pagamenti agli operatori sociali. Ecco il comunicato dell'Assessore:
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pasquale orlando: Napoli, emergenza welfare: a dicembre le coop avranno i soldi

Monday, November 19, 2007

Il boss Ranucci aveva paura di Saviano: �Spero che i giudici non leggano Gomorra� Saviano: �Ho paura, ma non mi fermo:la gente vuole

Camorra e politica
I timori del capoclan di Sant'Antimo recluso a Novara
NAPOLI — I clan requisiscono i biglietti per le giostre, alle prime comunioni regalano esibizioni di cantanti e sperano che i giudici non abbiano letto «Gomorra». Emerge un inedito spaccato della vita malavitosa dall'ordinanza di custodia cautelare che i carabinieri hanno notificato a tredici affiliati ai clan Ranucci e Petito di Sant'Antimo (l'unica persona sfuggita alla cattura durante il bliz di venerdì, Raffaele Femiano, soprannominato «Michele Placido » per i suoi folti capelli bianchi, è stata catturata ieri a Pozzuoli). Vizi, manie, affari, pubbliche relazioni: nelle 702 pagine a firma del gip Pia Diani c'è di tutto. Per esempio, l'affiliazione «politicamente corretta» di un immigrato di colore al clan Petito: in questa circostanza, nota il gip, il boss Antonio Petito compie «una sorta di descrizione dei princìpi d'onore inseriti nel manuale del perfetto camorrista ». L'immigrato in questione è un senegalese chiamato Jo e fa lo spacciatore per un gruppo rivale. Parlando con lui, Petito usa un buffo italiano che ricalca, probabilmente, quello parlato da Jo: «L'importante che noi essere amici e tu non creare problemi a noi e noi non creare problemi a te. No problema: massima fiducia. Perché se uno sta 'mmiez' 'a via e fa il camorrista, non fare mai scortesie anche se tu un altro colore. Noi uguale: nessuna differenza». Nella vita dei camorristi, ogni tanto, irrompe anche qualche libro: non è detto che siano loro a leggerlo, come ha fatto Vincenzo Di Lauro, figlio secondogenito di Ciruzzo 'o milionario.
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Saturday, November 17, 2007

FINANZIARIA: “Detrazioni per asili nido è misura di equità sociale”

'il Senato ha approvato le detrazioni per le rette sostenute dalle famiglie per gli asili nido corrispondente al 19 per cento della spesa nel limite di 632 euro all’anno per ogni figlio'. Lo annuncia il senatore dell'Ulivo Luigi Bobba firmatario dell'emendamento che prevede la misura varata da Palazzo Madama e che già la settimana scorsa era stata approvata dalla Commissione Bilancio. 'E' una misura importante, di equità sociale e fiscale che - spiega Bobba - va nella direzione del necessario sostegno alle politiche per la conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli della vita familiare ancora insufficienti nel nostro Paese'. 'Dello stesso segno - ricorda il senatore dell'Ulivo - è anche l'Ordine del giorno approvato in Commissione Bilancio che impegna il Governo Prodi a dare priorità alle famiglie più numerose nella diminuzione del carico fiscale, nonchè a destinare alle 183.000 famiglie italiane con più di tre figli e con un reddito inferiore a 50.000 euro un bonus di 250 euro all’anno per ogni figlio a carico'.


Friday, November 16, 2007

FINANZIARIA: ECCO LE MISURE APPROVATE

vai a:
pasquale orlando: FINANZIARIA: ECCO LE MISURE APPROVATE

Il welfare non è un lusso. Manifestazione del terzo settore a Napoli.

Il welfare non è un lusso
presidio mercoledì 21 novembre 2007
Piazza Municipio a Napoli alle ore 10.00

Cari amici,
come certamente saprete come Comitato Il welfare non è un lusso, Forum Terzo Settore della Campania e con il sostegno del coordinamento SAM Campania, abbiamo promosso una mobilitazione del terzo settore campano per il giorno 21 novembre 2007.
Ispirati dalla vertenza aperta con il Comune di Napoli rispetto ai ritardi dei pagamenti alle organizzazione sociali che gestiscono i servizi socio-assistenziali del Comune, gli Enti promotori rilanciano i punti salienti di una piattaforma, che circa 150 organizzazioni sociali hanno presentato, il 13 aprile scorso a Napoli nell'ambito di una manifestazione regionale, con lo slogan IL WELFARE NON E' UN LUSSO al Comune di Napoli, Regione Campania e Governo per chiedere sostanzialmente maggiore valorizzazione e risorse per il sociale in Campania

Per maggiori informazioni e adesioni:
il comitato il welfare non è un lusso
info@gescosociale.it; cell. 3205698734



Leggi il documento completo cliccando su:
pasquale orlando: Il welfare non �un lusso. Manifestazione del terzo settore a Napoli.

Thursday, November 15, 2007

La generazione del tutto e subito: CYBERBULLISMO, ALCOOL, ALWAYS ON, DALLA SCHIZOFRENIA alla "Globesity"

MINORI- La generazione del tutto e subito
Secondo l’8° rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, è l’epoca della “now generation”. La mamma è un modello e un punto di riferimento, il papà è il genitore che vizia.
- TRA CYBERBULLISMO e bullismo tradizionale. La violenza passa dal cellulare: un bambino su 10, tra 7 e 11 anni, avrebbe inserito on line filmati girati con il telefonino, l'1,2% “per prendere in giro i ragazzi ripresi”. Ma un bambino su quattro dichiara di essere vittima di bulli tradizionali; il 5,2% dei ragazzi avrebbe subito percosse.
- ALCOOL: Il primo bicchiere prima degli 11 anni per un ragazzo su sei. Quasi la metà degli adolescenti beve alcolici qualche volta, l'1,8% tutti i giorni. La maggior parte sperimenta il sesso tra i 15 e i 17 anni. In calo l'uso del preservativo tra i giovani.

- ALWAYS ON: connessi sempre e ovunque gli adolescenti italiani. La tecnologia irrinunciabile anche per i più piccoli. Tre bambini su dieci non possono rinunciare alla tv, il 20% alla Playstation. Quattro bambini su dieci davanti alla tv liberamente.

- DALLA SCHIZOFRENIA alla "Globesity", i giovani tra disturbi mentali e alimentari. Secondo l'Oms 5 patologie psichiatriche sono tra le prime 30 cause di mortalità prematura e di disabilità nel mondo. Oltre il 20% dei soggetti in età evolutiva soffre di un disturbo mentale.


MINORI "Adolescenti al di là del bene e del male"
Il caso della ragazza investita a Modena e filmata dai compagni. Il "tormento" del neuropsichiatra Giovanni Bollea: "Adolescenti al di là del bene e del male, cattivi, pronti a tutto per la gloria di Internet. Dobbiamo fare qualcosa per educarli". Per il sociologo bolognese Ivo Colozzi "la colpa" è di una società "eticamente neutra", che da una decina d'anni a questa parte demanda tutte le questioni morali esclusivamente alla sfera privata".
leggi su:
http://pasqualeorlando.blogspot.com/2007/11/la-generazione-del-tutto-e-subito.html#links

“Usciamo dal silenzio” per l’emersione della discriminazione razziale nel lavoro di cura

Progetto “Usciamo dal silenzio”
per l’emersione della discriminazione razziale nel lavoro di cura

con il contributo finanziario dell’UNAR ai sensi dell’ avviso n 1 Direttiva 2005


Napoli 17 novembre 2007 – Hotel Plaza - piazza Principe Umberto


9.30 Introduzione a cura di Vincenzo Cirillo - Vice Presidente Provinciale ACLI di Napoli

9.45 Presentazione del progetto e prospettive di sviluppo a cura di Lidia Borzì -
Responsabile Area progetti Acli Nazionali

10.15 I risultati della ricerca sulla discriminazione razziale nel lavoro di cura in cinque città campione a cura di Gianfranco Zucca - Ricercatore Iref

11.00 Riflessioni a partire dalle attività della sperimentazione locale a cura di Anna Cristofaro
Operatrice del Progetto “Usciamo dal Silenzio”

11.30 Intervento del Dott. Luigi Partenza - Responsabile Progetto Migrà della Provincia di Napoli

12.00 Azioni di sensibilizzazione sul tema della discriminazione razziale nel lavoro

12.30 Conclusioni di Pasquale Orlando - Presidente Provinciale ACLI di Napoli

E’ prevista la partecipazione dell’Assessore alle Politiche Sociali del
Comune di Napoli Giulio Riccio


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pasquale orlando: “Usciamo dal silenzio” per l’emersione della discriminazione razziale nel lavoro di cura

Tuesday, November 13, 2007

Riparte il concorso per cortometraggi riservato alle scuole.

Dopo il successo delle prime due edizioni, torna "Corto in Stabia", il concorso per cortometraggi dedicato al mondo degli studenti delle scuole italiane e straniere, di ogni ordine e grado, in programma per aprile 2008 alle Terme di Stabia di Castellammare.
C'è tempo fino al 28 febbraio 2008 per presentare le domande di iscrizione che dovranno essere inviate all'indirizzo "Corto in Stabia 2008" Casella postale 104 - 80053 Castellammare di Stabia (NA). Al concorso saranno ammesse tutte le opere, non necessariamente inedite, che non abbiano partecipato alle precedenti edizioni del concorso. Tutte i filmati, di durata non superiore ai 20 minuti titoli inclusi, dovranno essere inviati in formato dvd in due copie. Ciascun partecipante potrà inviare fino ad un massimo di tre opere.
Il regolamento completo è consultabile e scaricabile dal sito ufficiale www.cortoinstabia.it e nella sezione "news" di novembre del portale del Ministero della Pubblica Istruzione www.istruzione.it
Il concorso è diviso in quattro sezioni, ogni sezione avrà un vincitore assoluto e verranno assegnati premi e menzioni speciali. La prima sezione è riservata ai cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole di 1° e 2° grado italiane sul tema: "La Diversità".
La seconda sezione, a tema libero, e' riservata ai cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole primarie e di primo grado italiane. La terza sezione a tema libero è riservata ai cortometraggi realizzati dagli studenti delle scuole di 2° grado italiane. La quarta sezione riservata ai corti provenienti dall'estero.
Sono tanti i motivi che hanno spinto gli organizzatori a scegliere quale tema della terza edizione della kermesse quello della "Diversità". Ai cineasti, piccoli e grandi si chiede una riflessione seria, attenta e sincera sull'universo dell'"altro da noi", del "diverso". Un diverso che per secoli ha fatto paura, è stato emarginato, perseguitato ed evitato. Un tema complesso e impegnativo che pone numerosi problemi e la necessità di mettersi in discussione, perché alla fine ognuno è un po' diverso e un po' uguale a tutti gli altri.
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Romeni e comunità rom in Italia.

Il numero complessivo di romeni presenti in Italia appare stabilizzato e non ha in ogni caso subito brusche impennate. Quando si tratta di questo argomento, ci si avvale peraltro di stime imprecise e il nuovo status di cittadini neocomunitari non diminuisce – semmai aumenta - il livello di approssimazione nel calcolo.
In base alle valutazioni correnti, in Italia risiederebbero tra un minimo di 300.000 fino a un massimo di oltre un milione di romeni. Quest’ultima cifra, non priva di attendibilità seppure non documentabile, è fornita dalle stesse organizzazioni di riferimento dei romeni in Italia.

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Decreto flussi 2007: presentazione sul web della nuova modulistica e della procedura informatizzata per l'invio delle domande

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Saturday, November 10, 2007

Archeosannio, la cooperativa sociale delle Acli di Portici su Rai Tre

Un esempio di autoimprenditorialità di valore

Durante la trasmissione Racconti di vita, in onda su Rai3 domenica 11 novembre 2007 alle ore 12.45, verrà trasmesso un servizio sulla Cooperativa sociale Archeosannio, nata nell’ambito del circolo Acli di Portici Don Lorenzo Milani. Archeosanno è un opera nel settore educativo ed è impegnata nell'ambito del turismo scolastico attraverso una variegata offerta di servizi per scuole di ogni ordine e grado. Archeosannio è titolare del marchio "Città delle scuole" ed opera attraverso i siti internet
www.cittadellescuole.it
www.laboratoriarcheologici.it


Nel corso della trasmissione verrà raccontata la genesi del progetto, e illustrato come vengono realizzate le attività.



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Tuesday, November 06, 2007

Costretti a vendere rifiuti e nessuno si scandalizza

Lavora alla Scuola della Pace, a Scampia, dove sono accolti bambini italiani e rom. Una battaglia quotidiana, spicciola e ambiziosa nello stesso tempo, quella di Enzo Somma della Comunità di Sant’Egidio. Ha i toni pacati di chi sa che la convivenza e l’integrazione hanno bisogno di tempi lunghi e di parole chiare. Aspettando l’integrazione che verrà, intanto c’è lo spettacolo degradante del mercatino della spazzatura a corso Garibaldi. «In questo spettacolo a recitare la parte più degradante sono proprio i rom. Certo c’è il disagio del quartiere, ma colpisce che nella nostra società del benessere c’è chi per sopravvivere deve vendere quello che raccoglie nella spazzatura. È questo tipo di povertà che dovrebbe scandalizzarci». Invece? «Invece prevale il clima di allarme sociale. Tutto finisce nel calderone dell’intolleranza: il mercatino dell’immondizia non è la stessa cosa dell’omicidio di Roma. È solo fastidio urbano». Sono due problemi differenti. Ma far prosperare questo degrado non spinge verso l’invocazione di misure come la tolleranza zero, facendo di tutta l’erba un fascio? «È un rischio reale.


pasquale orlando: Costretti a vendere rifiuti e nessuno si scandalizza

Detrazioni per le rette degli asili nido: emendamento di Luigi Bobba

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento presentato da Luigi Bobba (Ulivo) che introduce la possibilità di effettuare detrazioni per le rette sostenute dalle famiglie per gli asili nido per un valore di 636 euro all’anno.
Un secondo emendamento presentato dal senatore Bobba è stato trasformato in ordine del giorno con cui si chiede al Governo Prodi di dare alle famiglie con più di tre figli (sono 183 mila in Italia) e con un reddito inferiore a 50 mila euro un bonus di 250 euro all’anno per ogni figlio a carico (in pratica una famiglia con quattro figli avrebbe un bonus di 1000 euro). Inoltre si chiede al Governo di dare priorità alle famiglie numerose nella diminuzione del carico fiscale prevista dall’articolo 1 comma 4 della Finanziaria.


pasquale orlando: Detrazioni per le rette degli asili nido: emendamento di Luigi Bobba

Saturday, November 03, 2007

Flussi: Firmato un decreto da 170mila ingressi

ROMA - 170mila nuovi ingressi per lavoratori extracomunitari non stagionali, suddivisi come al solito per categorie (domestici, edili, dirigenti, cittadini di paesi con accordi di riammissione ecc.). Altri 80mila per gli stagionali. Da aggiudicare ai più veloci a presentare domanda, con una procedura tutta informatizzata.Il presidente del consiglio Romano Prodi ha firmato martedì scorso un decreto flussi che autorizzerà di nuovo famiglie e imprese ad assumere cittadini stranieri ancora residenti, almeno ufficialmente, all'estero. "Abbiamo dato adesso il via libera perché, tranne alcune criticità a Roma e Milano, sono state finalmente smaltite le domande dell'anno scorso. Con la nuova procedura contiamo che questa volta tra la domande e l'ingresso del lavoratore passerà molto meno tempo" spiega a Stranieriinitalia.it Cristina De Luca, sottosegretario alla Solidarietà sociale.Come anticipato nelle scorse settimane, non si faranno più code agli uffici postali, ma le richieste di assunzione si presenteranno via internet, compilando moduli con campi obbligatori che ridurranno le possibilità di errore e quindi di pratiche anomale. Chi vuole, potrà farsi assistere da associazioni di categoria e patronati. Confermata anche la partenza scaglionata delle domande, a seconda delle categorie.L'importante sarà sincronizzare bene gli orologi e farsi trovare pronti all'ora x di fronte al computer, visto che anche quest'anno le quote verranno assegnate in base all'ordine di invio. Ma non c'è il rischio che le domande presentate in blocco da associazioni di categoria e patronati esauriscano subito tutte le quote a disposizione? "C'è un sistema informatico che evita situazioni di questo tipo, proprio per non penalizzare chi presenta la domanda da sé" assicura il sottosegretario. Nei prossimi giorni, comunque, se ne saprà di più.Per la tempistica, poche illusioni. Anche accelerando al massimo, ci vorranno diverse settimane prima il decreto sia operativo. "Si partirà entro la fine dell'anno", prevede Cristina De Luca, secondo la quale non si poteva fare di più: "Oggi ci sono norme che obbligano a percorsi amministrativi complicati, ma abbiamo cercato di favorire al massimo soluzioni rapide e semplificate, che vanno incontro alle esigenze dei datori di lavoro e dei lavoratori stranieri".

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Tuesday, October 30, 2007

“ADIÓS” E “PROFESSIONE PEACEKEEPER” DUE LIBRI DI SUCCESSO A BENEVENTO

Gli autori Toni Capuozzo e Andrea Angeli racconteranno al Museo del Sannio le loro storie e le loro esperienze vissute nei teatri di guerra. L’incontro, organizzato dalle associazioni “i Meridiani” Onlus e “Giovani del Sud” è in programma mercoledì 31 ottobre 2007 alle ore 17:30
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Due libri che sono lo specchio della realtà nel mondo, delle riflessioni sulla guerra e della storia che si confronta con il nostro presente. Due libri che stanno girando in lungo e in largo la nostra penisola riscuotendo successo di critica e di vendita.
Saranno presentati per la prima volta a Benevento mercoledì 31 ottobre, alle ore 17:30 presso il Museo del Sannio di piazza Santa Sofia, i volumi Adiós – il mio viaggio attraverso i sogni perduti di una generazione di Toni Capuozzo edito da Mondadori e Professione Peacekeeper – da Sarajevo a Nassiriyah, storie in prima linea di Andrea Angeli (prefazione di Gianni Riotta) edito da Rubbettino.

All’incontro, promosso dalle associazioni “i Meridiani” Onlus e “Giovani del Sud”, interverranno, oltre ai due autori, anche l’on. Carmine Nardone, presidente della Provincia di Benevento, il prof. Edmondo Gallo, direttore del centro di formazione professionale “Tecnoscuola”, l’avv. Michele Giannattasio, consigliere probiviro dell’associazione “i Meridiani” Onlus, il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Spagnuolo, già comandante dell’Italfor Iraq 2004, il prof. dott. Giuseppe Scanni, politologo ed esperto di relazioni internazionali, il dott. Samuele Ciambriello, giornalista e docente universitario, il dott. Ugo Trojano, già sindaco ONU della città Kosovo Polje. Concluderà i lavori l’on. Alessandrina Lonardo, presidente del Consiglio Regionale della Campania. La serata sarà moderata dal giornalista e autore televisivo Lello La Pietra, presidente dell’associazione “Giovani del Sud”.

“Nessuna guerra è perfetta e nessuna guerra serve. A nessuno piacerebbero le guerre, ma purtroppo ci sono e la difficoltà sta nel capire fino a che punto sono utili”. E’ una delle considerazioni espresse in altre occasioni dal vicedirettore del TG5 Toni Capuozzo e autore di “Adiós”. Il suo libro è un saluto al passato, a quelle ideologie del ’68 che avevano coinvolto soprattutto le giovani generazioni dell’America Latina, ma è anche il frutto di appunti di viaggio e ricordi di gioventù che lo hanno portato successivamente alla carriera giornalistica.

Toni Capuozzo racconta gli anni del suo apprendistato e della sua disillusione, che e' stata quella di molti altri giovani, e i viaggi continui tra il Nicaragua della rivoluzione vittoriosa dei sandinisti, il Salvador che entrava nel delirio della guerra civile con l'assassinio del cardinale Romero, la Cuba di Castro, l'Argentina delle Falkland e di Borges, l'Amazzonia di Fitzcarraldo. Ma nel salutare il passato non si può far finta di nulla di fronte alle guerre del presente.

Capuozzo racconta soprattutto gli aspetti umani dell’inviato di guerra e solleva il problema sull’utilità delle guerre anche con il funzionario e portavoce Onu Andrea Angeli che nel suo libro “Professione Peacekeeeper” traccia un percorso e un racconto diverso, ma che viene esposto, come nel libro Adiòs, con gli stessi sentimenti, con lo sguardo umano di chi vive direttamente le guerre, di chi è ogni giorno a contatto con le popolazioni locali, i bambini, le istituzioni , le forze Armate e i giornalisti.

“Ci sono ancora molte cose da raccontare – dichiara Angeli – e spesso non basta un libro. Da circa 20 anni viaggio per missioni di pace ed ancora oggi la situazione è difficile. Non c’è sempre tutta la verità nelle informazioni che arrivano a casa degli italiani attraverso la televisione e i giornali. Non c’è tutta la verità sulle guerre e l’enorme lavoro svolto dalle Nazioni Unite”.

“Il libro di Andrea Angeli - si legge nella prefazione del direttore del TG1 Gianni Riotta -, è il diario di un funzionario Onu che, “beyond the call of duty”, al di là del proprio semplice dovere, ha servito per anni nelle più difficili trincee, provando a riportare ragione e civiltà dove infuriavano i massacri. Angeli in Kosovo nella neve. Angeli che prova ad addomesticare la tigre del giornalismo, la Amanpour di cnn (e ci riesce con un sorriso). Non ha più tutti i capelli neri dei giorni felici di Manhattan , e le tempie sono d’argento, come le volpi da combattimento. Il tono e la condotta non sono mutati, il sorriso è la diplomazia migliore, pur sotto l’elmetto blu, pur stretti dal giubbotto antiproiettile.


Adiós di Toni Capuozzo:
18.000 copie vendute.
Il libro è stato già presentato a Castelvecchio, Napoli, Castellabate (SA), Levico Terme (TN), Concordia Sagittaria (VE), Brunico (BZ), San Benedetto del Tronto (AP), Roccaraso (AQ), Milano, Perugia, Foligno, Udine, Genova, Olbia, Alessandria, Padova, Bari, Palermo, Trieste, nelle rassegne letterarie di Parma, Vigevano,Pordenone, Como, in diverse rassegne estive, come la Versiliana, Cortina Incontra, e gli incontri con l'autore di Grado, Lignano Sabbiadoro, Asiago, Brunico, Courmayeur e San Benedetto del Tronto.
Il libro Adiós ha ricevuto, inoltre, i premi "Fregene", a Fregene, e "Albori" a Vietri.


Professione Peacekeeper di Andrea Angeli:
7000 copie vendute fino ad oggi.
Il libro è stato già presentato a Firenze , Piacenza, Genova, Livorno, Napoli, Casarsa (PN), Como, San Ginesio (MC), Venezia, Torino, Trento, Cremona, Gorizia, Pescara, Porto San Giorgio, Rimini, L’Aquila, Castelvecchio, Cagliari, Battipaglia, Ostini, Castellabate, Levico Terme (TN), Concordia Sagittaria (VE), Brunico (BZ), San Benedetto del Tronto (AP), Roccaraso (AQ), Roma, Bolzano, Trieste, Bologna, Macerata, Padova, Modena, Roma, Pesaro, Francavilla a Mare (CH), Monfalcone (GO), Milano, Perugia, Foligno, Viterbo

pasquale orlando: Cittadini Ue Quasi 30€ per iscriversi all'anagrafe

Doppio bollo, sia per la domanda che per l'attestato. L'Agenzia delle Entrate: "Nessuna esenzione"

ROMA - Avranno anche più diritti degli extracomunitari, ma i cittadini dell'Unione Europea che vogliono rimanere per più di tre mesi in Italia devono sborsare quasi 30 euro in tasse.

Un bollo da 14,62 serve per chiedere al Comune l'iscrizione anagrafica, un altro dello stesso valore per farsi consegnare il relativo attestato. Nessuno sconto anche per chi, in Italia regolarmente da almeno cinque anni, ha maturato il diritto per chiedere un attestato di soggiorno permanente.

La cattiva notizia arriva dal Ministero dell'Interno, che pure aveva chiesto all'Agenzia delle Entrare se non fosse possibile esentare dall'imposta di bollo i comunitari che si iscrivono al Comune secondo la legge entrata in vigore lo scorso aprile. Il Viminale faceva ad esempio notare che per i familiari extracomunitari dei cittadini Ue è già previsto dal testo il rilascio gratuito della carta di soggiorno.

L'Agenzia della Entrate ha scelto però un'interpretazione rigida (che porterà nelle casse dello Stato diversi milioni di euro, in buon parte sborsati da cittadini romeni…), spiegando che un'eventuale esenzione dalla tassa andava specificata nella legge. Quanto poi ai familiari extraue, il fatto che il rilascio della carta sia "gratuito" vuol dire solo che non devono pagare il servizio, ma anche in questo caso il bollo è necessario.

Al ministero dell'Interno non è rimasto che prenderne atto e informare con una circolare i Comuni che quando arrivano cittadini Ue agli sportelli devono chiedere loro di mettere mano al portafoglio.

pasquale orlando: Cittadini Ue Quasi 30€ per iscriversi all'anagrafe

Servizio civile riconosciuto ai fini previdenziali

Il periodo di servizio civile può essere riconosciuto valido - ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato – nei limiti e con le modalità con le quali la legge riconosce il servizio militare obbligatorio.
L’Inps, con una nota pubblicata il 23 ottobre, chiarisce che il riconoscimento è effettuato con modalità diverse in relazione alla collocazione temporale del servizio prestato. Per i periodi di servizio successivi al 1° gennaio 2006, l’obbligo dei versamenti contributivi è a totale carico del Fondo Nazionale per il Servizio Civile, per cui il riconoscimento avviene con la costituzione di una posizione assicurativa (legge 322/1958). Per i periodi precedenti, invece, il servizio civile è accreditato come contribuzione figurativa, nei limiti e con le modalità previste per il servizio di leva.

pasquale orlando: Servizio civile riconosciuto ai fini previdenziali

Sunday, October 21, 2007

Il Papa attacca la camorra: Scuola e lavoro per combatterla

NAPOLI - "L'amore può vincere la violenza" e la violenza, purtroppo, "non è solo camorra ma anche una mentalità diffusa". Inizia con queste parole la visita di papa Benedetto XVI a Napoli. Il Pontefice è arrivato questa mattina intorno alle 9 nel capoluogo campano dopo un volo in elicottero da Roma. Ad accoglierlo c'erano il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella. A quell'ora piazza del Plebiscito, la chiesa a cielo aperto di questa visita pontificia, era già affollata - almeno ventimila fedeli - malgrado la pioggia battente. Ma "il tempo brutto non ci scoraggia perché Napoli è sempre più bella" dirà poi il Pontefice durante l'omelia strappando applausi e sorrisi.

Prima della messa, il cardinale Crescenzio Sepe ha salutato il Papa dicendo che "la violenza è contro Dio" e che "Napoli vuole guardare avanti, credere in se stessa, nei propri giovani, nelle proprie importanti risorse, testimoniate da una storia gloriosa e certificate dal timbro dell'ineguagliabile bellezza umana, culturale e religiosa che caratterizza la città e i suoi abitanti".

Il Pontefice ha risposto entrando nel merito. Calando le sue parole nella realtà napoletana e parlando di camorra e violenza. "L'amore e la fede possono vincere la violenza" ha detto il Pontefice, così come "l'azione politica e la cultura possono essere l'antidoto contro il male" e la scuola e il lavoro "possono mettere i giovani in salvo dalla camorra". Ai cattolici, poi, Ratzinger ha chiesto "un maggiore impegno in politica e nel sociale".

A Napoli "non mancano energie sane, gente buona, culturalmente preparata e con un senso vivo della famiglia" ha detto Benedetto XVI. "Di fronte a realtà sociali difficili e complesse, come sicuramente è anche la vostra, occorre - ha detto - rafforzare la speranza, che si fonda sulla fede e si esprime in una preghiera instancabile. E' la preghiera a tenere accesa la fiaccola della fede".

Nella grande piazza, in una scenografia impressionante, hanno celebrato la messa con il Papa 77 tra vescovi e cardinali e 700 sacerdoti, 200 diaconi sono mobilitati per la distribuzione dell'Eucarestia e 400 orchestrali accompagnano i canti. C'erano presenti anche 42 esponenti di spicco di varie religioni: la funzione ha infatti inaugurato il Meeting interreligioso "Per un mondo senza violenza", organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio.

Vivere a Napoli così come in molte regioni del sud è sicuramente più difficile, ha aggiunto il Pontefice, "ma guai se la violenza tende a diventare una mentalità diffusa". Il Papa elenca "le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione o sottoccupazione, di mancanza di prospettive future". Comprende il disagio e le difficoltà. Ma questo non può giustificare "il triste fenomeno della violenza" che dilaga ormai non solo con episodi eclatanti: "Non si tratta - infatti - solo del deprecabile numero dei delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e nelle periferie nuove e anonime, col rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalità, il sommerso e la cultura dell'arrangiarsi".

Ratzinger ha un messaggio per "gli ultimi" e per "le persone rette e oneste che soffrono per le sopraffazioni". Cita il Vangelo: "Come potreste pensare che il vostro Padre celeste, buono e fedele, il quale desidera solo il bene dei suoi figli, non vi faccia a suo tempo giustizia? La fede ci assicura che Dio ascolta la nostra preghiera e ci esaudisce al momento opportuno, anche se l'esperienza quotidiana sembra smentire questa certezza".

In effetti, ha continuato il Papa, "davanti a certi fatti di cronaca, o a tanti quotidiani disagi della vita di cui i giornali non parlano neppure, sale spontaneamente al cuore la supplica dell'antico profeta: 'Fino a quando, Signore, implorerò e non ascolti, a te alzerò il grido: violenza, e non soccorri?'". La risposta può essere solo la preghiera cristiana che "non è espressione di fatalismo o di inerzia anzi è l'opposto dell'evasione dalla realtà, dell'intimismo consolatorio: è forza di speranza, massima espressione della fede nella potenza di Dio che è Amore e non ci abbandona".

pasquale orlando: Il Papa attacca la camorra: Scuola e lavoro per combatterla

pasquale orlando: Una luce nel buio tra rifiuti e clan

L’umile operaio della vigna del Signore torna a Napoli, stavolta, per la prima volta da Papa. E’ con grande commozione ed orgoglio che abbiamo appreso della volontà di sua santità Benedetto XVI di intervenire a Napoli alle giornate di preghiera per il dialogo interreligioso organizzate dalla Comunità di Sant’Egidio, che si terranno a Napoli dal 21 al 23 ottobre prossimi e lo attendiamo per accoglierlo e festeggiarlo così come dei figli farebbero per un padre che torna dopo un lungo viaggio.

Tornano alla mente le visite al nostro territorio, bellissimo e martoriato, del predecessore dell’attuale Pontefice, Giovanni Paolo II, che seppe parlare con profondo amore tanto agli operai dell’Ansaldo che alla popolazione del purtroppo famigerato rione di Scampia. Non abbiamo dubbi che la popolazione partenopea accoglierà con lo stesso affetto anche Benedetto XVI, che fortemente ha voluto essere presente nella nostra città.

E’ innegabile che l’arrivo a Napoli del Papa si collochi in un periodo storicamente difficile per il nostro territorio. La recrudescenza della faida di camorra, l’emergenza rifiuti, il dramma disoccupazione sono solo le punte dell’iceberg di un insieme di problemi che ormai hanno creato un vero e proprio circolo vizioso dal quale la città sembra ormai incapace di uscire. In questa fase, data anche la crisi di credibilità presso i cittadini delle istituzioni politiche ed amministrative, la chiesa cattolica è rimasta, per moltissimi, ultimo baluardo a cui aggrapparsi per poter essere ascoltati ed ascoltare parole di speranza. La lettera pastorale “Il sangue e la speranza” del cardinale Crescenzio Sepe, infatti, mostra una nitida fotografia di ciò che Napoli dovrebbe essere e non è, indicando anche da dove ripartire per rilanciarla: l’augurio è che la lettera non finisca per prendere polvere nei cassetti ma che invece divenga un punto di riferimento per la nostra società.

La visita del Papa a Napoli dovrà rappresentare uno spartiacque anche per noi operatori del sociale organizzato, che il cardinal Sepe chiama “testimoni della solidarietà”: la cooperazione sociale, il volontariato, l’associazionismo, che hanno da tempo deciso di impegnarsi nella difficile e dolorosa battaglia per cambiare il volto di Napoli, che contiamo, però di vincere.

Obiettivo è avviare una nuova stagione di protagonismo sociale che parta da una maggiore partecipazione della cittadinanza attraverso una opera straordinaria di formazione ed educazione delle coscienze. Ma soprattutto, spingiamo perché la città riparta dai suoi giovani, perché la speranza non può rimanere un concetto astratto ma va concretizzata nella vita di ogni giorno. E i nostri giovani chiedono lavoro, per potersi sottrarre dalla spirale della delinquenza perché “Il lavoro è “chiave essenziale” di tutta la questione sociale, condiziona lo sviluppo non solo economico, ma anche culturale e morale delle persone, della famiglia, della società e dell’intero genere umano” (Laborem Exercens). Napoli e la Campania hanno bisogno di un piano speciale per l’emersione dal lavoro nero e che consenta ai ragazzi di stabilizzare i propri lavori precari. Questi giovani hanno scelto di non compromettersi e di dire no ad una vita basata sul Male e per questo meritano particolari aiuti ed attenzioni. Molti di questi giovani, poi, sono migranti, che si trovano a Napoli per sfuggire ad una vita di miseria e persecuzioni, ma che qui non riescono ad integrarsi e finiscono ai margini della nostra società. Questi ragazzi confessano differenti religioni, ma vivono gli stessi drammi umani dei loro coetanei, quando non addirittura peggiori. Ecco, ci piacerebbe che il Papa, parlando di dialogo interreligioso, rivolga un appello affinché tutte le confessioni pongano come prioritaria l’attenzione all’universo giovanile e ad i suoi bisogni spirituali e materiali. Vengono in mente le parole di Aldo Moro, che nei giovani ha sempre creduto moltissimo: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.” Parole di verità, quindi, per infondere coraggio. E di più coraggio, dalle nostre parti c’è tanto bisogno.

pasquale orlando presidente delle acli di Napoli
pasquale orlando: Una luce nel buio tra rifiuti e clan

Thursday, October 18, 2007

Allucinante: in Campania per il PD interviene Roma. il caso Campania sar�deciso dal comitato naz.le

Io sono commosso dal dato della partecipazione ma qualcuno ne combina di cotte e di crude....
Alla fine decide...Roma. La presidenza del Comitato nazionale per le primarie del Partito Democratico, ha deciso che i conteggi sui voti in Campania siano avocati al livello nazionale per chiudere le polemiche che si sono accese per la certezza dei risultati.
"L'Ufficio di Presidenza del Comitato 14 ottobre sulla base della verifica effettuata dal Direttore dell'Utan Nico Stumpo e dal componente On. Nicodemo Oliverio, e dall'esito del lavoro svolto dagli incaricati Riccardo Tramontana e Vanio Balzo, ha deciso di affidare all'Ufficio tecnico amministrativo nazionale l'incarico di provvedere, assumendo le funzioni proprie degli Utap e dell'Utar, in tempi rapidissimi, alla definizione dei risultati elettorali e all'attribuzione dei seggi a componente dell'Assemblea Costituente nazionale e regionale delle circoscrizioni elettorali di Campania 1 e Campania 2. Sara' lo stesso Ufficio di Presidenza a proclamare i risultati".
Questo il comunicato che arriva a 96 ore dalla chiusura delle votazioni. Il caso Campania continua e pertanto nessuno allo stato può ancora dichiararsi vincitore.
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pasquale orlando: Allucinante: in Campania per il PD interviene Roma. il caso Campania sar�deciso dal comitato naz.le

Wednesday, October 17, 2007

Napoli: Religioni e Culture in dialogo. 21-23 ottobre. Tutto il programma.

Benedetto XVI nel messaggio, inviato all'incontro interreligioso per la pace di Assisi del settembre 2006, ha scritto: "L'iniziativa promossa vent'anni or sono da Giovanni Paolo II assume il carattere di una puntuale profezia".

La Comunità di Sant’Egidio ha voluto sostenere e diffondere negli ultimi venti anni proprio quello spirito di Assisi contenuto nell’invito che Giovanni Paolo II, al termine della storica Giornata di Preghiera del 27 ottobre 1986, aveva a tutti rivolto: “Continuiamo a diffondere il messaggio della Pace e a vivere lo spirito di Assisi”.

Ne è nato un pellegrinaggio di pace che ha fatto sosta, anno dopo anno, in diverse città europee e mediterranee. Ai due incontri di Roma (1987 e 88) ha fatto seguito quello di Varsavia, dal titolo “ War never again ”, nel settembre 1989, in occasione dei cinquanta anni dall’inizio della seconda guerra mondiale. Quindi gli incontri di Bari, Malta e, nel 1992 quello di Bruxelles “Europa, religioni, pace ”. Nel 1993 il pellegrinaggio ha fatto sosta a Milano e, negli anni seguenti, ad Assisi e poi a Firenze.

Una riunione particolare si tenne nel 1995 a Gerusalemme, nel cuore della Città Santa, sul tema “Insieme a Gerusalemme: ebrei, cristiani e musulmani”. Nel 1998 l’eccezionale Incontro di Bucarest “La pace è il nome di Dio: Dio, l’uomo, i popoli”, che ha aperto la strada alla prima visita di Giovanni Paolo II in un paese ortodosso, avvenuta a Bucarest pochi mesi dopo.

Incontri si sono svolti anche a Lisbona, Barcellona, Palermo, Aachen, poi Milano e Lione. Per fare memoria dei venti anni della prima Giornata di Preghiera ci si è riuniti a Washington e, di nuovo, Assisi.

Il prossimo incontro, dal 21 al 23 ottobre, si tiene a Napoli, città così significativa per la sua storia e la sua collocazione nel cuore del Mediterraneo, crocevia di differenti tradizioni culturali e religiose.
tutto il programma su:
pasquale orlando: Napoli: Religioni e Culture in dialogo. 21-23 ottobre. Tutto il programma.

pasquale orlando: Napoli: ripresa dello stato di agitazione degli operatori sociali e sociosanitari

Napoli: ripresa dello stato di agitazione degli operatori sociali e sociosanitari
ripresa dello stato di agitazione degli operatori sociali e sociosanitari e presidio per i giorni 24, 25 e 26 ottobre dalle 9.00 alle 14.00

Carissimi,
vi informo che, purtroppo, nonostante le continue sollecitazioni da parte nostra e assicurazioni da parte dei dirigenti della Asl Na1 e della Regione, niente è cambiato, da quando il 13 aprile scorso oltre 150 organizzazioni sociali di tutta la Campania, riunite nella sigla “Il welfare non è un lusso” e le confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil, manifestarono chiedendo di aprire un tavolo di confronto con le istituzioni nazionali e locali per discutere della assoluta necessità di prevedere maggiori investimenti per il sistema di welfare. Un altro importante motivo della protesta, stava nel ritardo nei pagamenti per le prestazioni socio-assistenziali svolte dal terzo settore per conto della ASL Na1, visto la situazione abbiamo deciso, nostro malgrado, di intraprendere ulteriori iniziative di mobilitazione.

Tra le varie iniziative vi segnalo:

venerdi 19 ottobre CONFERENZA STAMPA alle ore 11.00, presso Il Complesso monumentale di S.Maria La Nova, organizzata insieme ai familiari, di denuncia della situazione di precarietà in cui versano i servizi socio-sanitari;
Mercoledì 24 ottobre - PRESIDIO alla Prefettura di Napoli, piazza Plebiscito
Giovedì 25 ottobre - PRESIDIO all’Assessorato alla Sanità della Regione Campania – Isola C3 Centro Direzionale
Venerdi 26 ottobre - PRESIDIO Regione Campania, Via S. Lucia.
Chiediamo alla Regione Campania di rispettare gli impegni e di assumere come fondamentali e prioritari alcuni obiettivi per dare centralità politica, culturale, finanziaria e programmatica alle politiche sociali:

far rientrare immediatamente il credito vantato dalle organizzazioni sociali
incrementare servizi e risorse economiche per il welfare locale
assicurare certezza nei tempi e nelle modalità di pagamento
convocare un tavolo di lavoro che, oltre all’adeguamento delle convenzioni, definisca una nuova modalità di co-gestione delle attività assistenziali e riabilitative.

Vi chiediamo, quindi, di unirvi a noi per i PRESIDI

Il comitato il welfare non è un lusso Cell. 3205698733


pasquale orlando: Napoli: ripresa dello stato di agitazione degli operatori sociali e sociosanitari

Thursday, October 11, 2007

Istat. In Italia 5 milioni e mezzo di ‘bamboccioni'

Stando ai dati diffusi dall'Istat, i "bamboccioni", per definirli alla maniera adottata dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, in Italia sono circa 5,5 milioni. ll riferimento è ai giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni che vivono ancora in casa con i genitori. Essi rappresenterebbero il 69,7% del totale dei giovani della fascia di età presa come riferimento, mentre la quota di quanti riescono ad uscire di casa per crearsi una vita più o meno indipendente ammonterebbero al 30,3%, rappresentando così 2 milioni e 432 mila giovani.Questi dati, comunicati dal presidente dell'Istat Luigi Biggeri, nel corso di un'audizione sulla Finanziaria in Senato, si riferiscono al 2005.Il rapporto presentato dall'istituto di statistica non ha mancato di porre l'accento sulle oggettive difficoltà che impediscono ai giovani di affrancarsi dall'aiuto di mamma e papà, difficoltà tra le quali, neanche a dirlo, svetta la mancanza di lavoro, anche se il dato più interessante è che sono in 2 milioni e 900 mila quelli che, pur avendo un impiego, continuano a vivere con i genitori perché non riuscirebbero, dovendo magari pagare un affitto, arrivare all'ultima settimana del mese.Di questi poco meno di 3 milioni di cittadini, circa 2 milioni percepiscono stipendi che non arrivano a 1000 euro, mentre il restante milione deve accontentarsi di cifre nell'ordine dei 500 euro mensili.Il problema degli affitti, in realtà, è di più ampio respiro, riguardando il 32,4% delle famiglie con un figlio sotto i 30 anni a carico, contro un valore medio nazionale del 18,4%.In ogni caso l'incidenza media del costo dell'abitazione incide sul nucleo famigliare per un terzo della spesa mensile, dato particolarmente gravoso nelle aree metropolitane.
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Thursday, October 04, 2007

pasquale orlando: "Siete bamboccioni" e i giovani non ci stanno .

Il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa li chiama "bamboccioni", ma per il portavoce del Forum nazionale dei Giovani, Cristian Carrara, i ragazzi che restano a casa di mamma e papà oltre i trent'anni sono solo "costretti a farlo".

La Finanziaria prevede detrazioni fiscali sugli affitti per i giovani residenti in una casa diversa dall'abitazione principale dei genitori. Il ministro parla di "una misura interessante e importante", perché "serve a mandare, quelli che io chiamo i bamboccioni, fuori di casa. Un'incentivazione a farli uscire visto che restano a casa fino a età inverosimili, non diventano autonomi, non si sposano mai". Ma la realtà dei fatti, secondo Carrara, è ben diversa: "I problemi sono strutturali di un Paese che non dà posti di lavoro stabili, non permette ai ragazzi di accedere a un mutuo e non li aiuta di più negli affitti".
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La Chiesa e il capitalismo

Hanno suscitato forte attenzione le parole di Benedetto XVI pronunciate il 23 settembre scorso prima in un’ omelia nella cattedrale di Velletri e poi nel tradizionale Angelus a Castelgandolfo a proposito delle responsabilità del sistema capitalistico e della possibilità di trovare un’alternativa a questo modello di organizzazione economica.
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Wednesday, October 03, 2007

pasquale orlando: I CATTOLICI OGGI E IL PARTITO DEMOCRATICO

I CATTOLICI OGGI E IL PARTITO DEMOCRATICO
INCONTRO DIBATTITO
Ne discuteranno
Raffaele Cananzi, Pio Colonnello, Giuliana Di Fiore, Amedeo Lepore, Pasquale Orlando

nella Sala Valeriano (Androne Scuola Ugo Foscolo) in Piazza del Gesù, Napoli, lunedì 8 ottobre 2007, alle ore 19
Concluderà il Prof. Eugenio Mazzarella, candidato alla Segreteria Regionale del Partito Democratico
pasquale orlando: I CATTOLICI OGGI E IL PARTITO DEMOCRATICO

Tuesday, October 02, 2007

free burma


Free Burma!

Finanziaria 2008: le principali novit�della manovra

La finanziaria 2008 approvata all'unanimità dal Consiglio dei Ministri ha confermato le annunciate riduzioni dell'IRAP e dell'Ires. Sono stati previsti anche dei tagli all'Ici, sconti fiscali sugli affitti e un bonus da 150 euro in tredicesima per i ceti più deboli.

Ecco, una scheda delle principali novità introdotte dalla finanziaria 2008:

IRES, IRAP E ICI: Sono state introdotte misure fiscali a vantaggio delle imprese. L'ires a partire da gennaio si riduce di 5 punti passando dal 33 al 28% mentre l'irap scende dal 4,25% al 3,9%. Uno sconto sull'ICI fino ad un massimo di 200 euro scatterà dal 2008 per chi ha un reddito inferiore a 50.000 euro.

AFFITTI: Gli affittuari potranno detrarre dall'IRPEF una quota del canone d'affitto dell'abitazione principale. E' però prevista una soglia di reddito (non si deve superare il reddito annuo di 15.493,71 euro per avere una detrazione di 300 euro mentre per i redditi fino a 30.987,41 lo sconto sarà di 150 euro).

CASE POPOLARI: Verrà finanziato nel limite di 550 milioni di euro, un programma per l'edilizia residenziale pubblica finalizzato al recupero e all'adattamento funzionale di alloggi degli ex IACP o dei Comuni

SICUREZZA: Prevista l'assuzione di 4 mila nuovi poliziotti per rafforzare le forze dell'ordine.

STAGE SEMESTRALE PER NEOLAUREATI DEL SUD: Previsto un finanziamento di 400 euro mensili per lo stage in favore di 30mila neolaureati del Sud. Un assengo anche per le imprese che trasformano lo stage in assunzione.

I COSTI DELLA POLITICA: Ridotti anche i costi della politica con limitazione del numero dei parlamentari il taglio del 10% dei rimborsi elettorali ai partiti.

BONUS IN TREDICESIMA: Previsto un assegno di 150 euro a persona per gli incapienti ossia per coloro che hanno un reddito inferiore a 7500 euro. La somma andrà a beneficio di circa 12,5 milioni di persone. I dipendenti riceveranno il bonus con la tredicesima mentre gli autonomi scaricheranno l'importo nelle dichiarazione dei redditi.

IMMOBILI PUBBLICI: La manovra prevede una riduzione del 10% delle spese per l'affitto e la manutenzione di immobili pubblici.

PICCOLE IMPRESE: Prevista un'aliquota del 20% a forfait per le imprese che un fatturato inferiore ai 30mila euro.
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PROSTITUZIONE - "Un problema sociale, non di ordine pubblico"

Presentato al Viminale il rapporto dell’Osservatorio sulla prostituzione, che lancia 32 proposte operative. Giro di vite sulla prostituzione minorile, con l’estensione dell’inescusabilità dell’error aetatis della vittima. E possibilità dei sindaci di vietare l’esercizio in zone sensibili, con multe per prostitute e clienti. Le associazioni chiedono un sistema nazionale d’accoglienza per i minori. Il sottosegretario Lucidi: “è un problema sociale, non di ordine pubblico”. Intanto Amato promette un apposito decreto legge per recepire le proposte, “separato dal pacchetto sicurezza”. Soddisfatti Caritas e Cnca, ma per Don Benzi (Papa Giovanni XXIII) è un “documento inutile e dannoso”.
pasquale orlando: PROSTITUZIONE - "Un problema sociale, non di ordine pubblico"

Sunday, September 30, 2007

Cercola, Massa di Somma, Pollena Trocchia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Volla: verso il partito democratico.

pasquale orlando: Cercola, Massa di Somma, Pollena Trocchia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Volla: verso il partito democratico.

pasquale orlando: Cinque per mille, Bobba e Ferrante: "Che fine hanno fatto i pagamenti?"

Cinque per mille, Bobba e Ferrante: "Che fine hanno fatto i pagamenti?"
'Che fine ha fatto il contributo destinato alle Ong e alle associazioni dai cittadini attraverso il 5 per mille dell'imposta sul reddito e incassati dallo Stato oltre un anno fa? Quanto tempo ancora dovranno aspettare le associazioni creditrici per ottenere quei fondi? Che iter avra' il contributo del 2007"? Sono queste le domande che i senatori della Margherita Francesco Ferrante e Luigi Bobba hanno rivolto oggi in una interrogazione al ministro dell'Economia e delle Finanze, per sapere quando e come verra' risolta l'assurda situazione che vede le associazioni e le fondazioni, le Onlus e le Ong creditrici nei confronti dello Stato che, a distanza di oltre un anno, non ha ancora provveduto a distribuire i contributi ottenuti attraverso il meccanismo del 5 per mille dell'imposta sul reddito del 2006. ''Questo assurdo ritardo -si legge nell'interrogazione- rischia di produrre un effetto negativo sulle future donazioni. Quasi 16 milioni di cittadini hanno scelto di destinare quella quota alle organizzazioni che si occupano di ricerca, di volontariato, di assistenza e che, grazie a quel contributo, possono incentivare le proprie attivita' indispensabili per tutti''. Moltissimi cittadini infatti, hanno scelto di destinare quella percentuale alla ricerca contro il cancro (700mila preferenze), molti alle Onlus, dall'Unicef (235.311), alle Acli (228.829), da Emergency alla Croce Rossa fino alla lotta alla sclerosi multipla o alla Lega del filo d'oro come ad altre organizzazioni di volontariato o di protezione ambientale. ''Bisogna risolvere al piu' presto questa situazione -concludono Ferrante e Bobba- quindi chiediamo al ministro di conoscere i motivi di questo gravissimo ritardo e se non ritenga utile mettere in atto provvedimenti che in futuro evitino di riproporre una situazione paradossale quale quella alla quale stiamo assistendo oggi''.
pasquale orlando: Cinque per mille, Bobba e Ferrante: "Che fine hanno fatto i pagamenti?"

Monday, September 24, 2007

http://isabellecomedienne.vox.com/

L'immagine della campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani per il marchio Nolita, con la modella Isabelle Caro vittima dell'anoressia.
Oliviero Toscani colpisce ancora e torna a far discutere con la sua foto choc sull’anoressia: la modella francese Isabelle Caro ha posato per la campagna pubblicitaria realizzata per Nolita, fashion brand del gruppo Flash&Partners.
La ragazza, scheletrica e completamente nuda (pesa appena 31 chili), ha scelto di esporsi- come ha detto a Vanity Fair - ‘’perché la gente sappia e veda davvero a che cosa può portare l’anoressia'’.

‘’L'anoressia è un tema tabù per la moda” ha dichiarato il fotografo “Come l’Aids ai tempi: nessuno nel giro della moda aveva l’Aids…. Adesso invece l’argomento tabù è l’anoressia. Io non credo che la moda abbia grandi responsabilità nel problema dell’anoressia, è una cosa molto più ampia che riguarda tutti i media e in particolare la televisione, che propone alle ragazze modelli di successo assurdi'’.
Fatto sta che mentre l’immagine campeggia a doppia pagina sui quotidiani e sui manifesti pubblicitari lungo le strade delle città, sono esplose le polemiche: ‘’Esageratamente cruda'’ è il primo commento di Fabiola De Clercq, presidente dell’Aba, (associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia), e autrice di molti testi sull’argomento.
‘’Credo che queste campagne con immagini così dure e crude siano giuste, opportune'’ ha commentato invece Giorgio Armani. In sintonia con Stefano Dolce e Domenico Gabbana: ‘’Finalmente qualcuno dice la verità sull’anoressia, cioè che non un problema della moda ma un problema psichiatrico”. ‘’Il problema più grande, e perfino evidente, è ormai quello dell’obesità, ma sono entrambi, fenomeni contro cui lottare” concludono gli stilisti “ma non sono problemi strettamente della moda. Nella moda le donne sono sempre state molto sottili, anche negli Anni 50 e 60′’.
Se il ministro della Salute plaude alla campagna di Toscani, un altro esperto è in completo disaccordo con l’utilizzo di una malata per fini pubblicitari ed economici: “Il messaggio che passa è che l’anoressia è una scelta che si può evitare: stiamo parlando di un fenomeno molto più complesso che ha varie origini, genetiche, psicologiche” sostiene Riccardo Dalle Grave, presidente dell’Aidap (associazione italiana disturbi dell’alimentazione e del peso). Anche dal mondo dei pubblicitari c’è perplessita: ‘’Mi auguro molto caldamente che gli effetti di questa pubblicazione siano stati prima testati con grande attenzione e che i risultati siano stati incoraggianti” è l’auspicio di Annamaria Testa.
Toscani chiosa: “Il paradosso è che ci si sconvolge davanti all’immagine e non di fronte alla realtà. Io ho fatto, come sempre, un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo'’.



pasquale orlando: Abbatte un tab�o sfrutta i malati? Toscani choc sull’anoressia

Friday, September 21, 2007

SETTIMANE SOCIALI, ITALIA E BENE COMUNE

Editoriale di Claudio Gentili, Direttore de “La Società”

Nel 1907, in occasione della prima Settimana Sociale dei cattolici italiani, furono affrontati, sotto l’attenta regia di Giuseppe Toniolo, temi di grande attualità: la condizione di lavoro degli operai, i contratti di lavoro, la formazione, l’emigrazione.

Pistoia fu scelta non a caso, ma come esempio di una fiorente attività cooperativa. Mons. Pottier, della Scuola Sociale Cattolica di Liegi fu invitato a trattare in modo specifico dei traguardi conquistati dalla cooperazione.

La scelta di Pistoia e di Pisa per celebrare dal 18 al 21 ottobre 2007 il centenario delle Settimane Sociali non è solo una scelta celebrativa. L’auspicio è che si torni a parlare di temi forti, ad affrontare nuovamente la questione sociale, a parlare del lavoro (su cui da tempo si riflette poco), ad affrontare i grandi temi della questione antropologica, a dare ai laici uno spazio da protagonisti e non da spettatori, a ritrovare la capacità pragmatica di evidenziare non solo problemi ma anche soluzioni, a rinunciare al genericismo delle dichiarazioni e degli auspici.

La 45ma Settimana Sociale dei cattolici, a cui la nostra Rivista ha dedicato tutti i numeri del 2007, è un’occasione per riflettere sul bene comune e sull’Italia.

Il bene comune – diciamolo con chiarezza – è l’esatto contrario dei concorsi truccati, dei test di accesso all’università pagati, dei furbetti del quartierino, dell’evasione fiscale, del mancato utilizzo della riscossione fiscale per alleviare le povertà, dello spreco del denaro pubblico, della mancanza di capacità di decisione, delle varie mafie. Recentemente di fronte alla scoperta di un test per l’accesso alla facoltà di medicina che era stato pagato, un giovane ha candidamente risposto: “siamo in un paese di furbi e anch’io faccio il furbo”.

E’ questo il punto da cui partire: il bene comune come vita retta per tutti.

Il bene comune come elemento unificatore di una società pluralista.

Il bene comune come orizzonte etico che precede la politica.



Il nostro è un paese che da circa 20 anni vive in uno stato cronico di divisione profonda. Prima le vicende di Tangentopoli, poi l’emergere di un bipolarismo selvaggio in cui le coalizioni nascevano avendo come unico collante l’odio per l’avversario, infine la progressiva rottura del rapporto fra cittadini e politica, l’incapacità della politica a governare e a ottenere risultati.

Ma soprattutto una crisi di reputazione della politica e una carenza di leader credibili.

In talune forme il bipolarismo selvaggio non ha risparmiato neppure la comunità ecclesiale. Infine la perdita della passione per il bene integrale della persona e per il bene comune causata dalle diverse forme di individualismo e dal relativismo.

Il successo del blog di un famoso comico italiano improvvisatosi capopopolo, che invoca la forca per la politica e i suoi rappresentanti eletti in Parlamento, è un segno della crisi dell’idea di bene comune.

In forma sintetica si può dire che l’Italia ha bisogno di bene comune, ha bisogno di unità, ha bisogno dei cattolici. Far ritrovare all’Italia lo spirito dei padri costituenti è il primo compito della 45ma Settimana Sociale.

In secondo luogo la settimana sociale è una grande occasione di unità e di comunione sinfonica dentro la Chiesa. Franco Garelli, in alcuni recenti e lucidi interventi, ha descritto una cattolicità italiana divisa tra credenti impegnati in esperienze kerigmatiche e spirituali ma privi di sensibilità sociale e i cattolici del volontariato e dell’impegno sociale in taluni casi in difficoltà di sintonia con i temi di fondo dell’insegnamento dei pastori.

Come ha evidenziato la 58ma Settimana Liturgica nazionale, che si è svolta a Spoleto a fine agosto, è proprio la liturgia uno dei luoghi privilegiati per lo sviluppo di una coscienza sociale ispirata al Vangelo. Per vivere da cristiani occorre armonizzare la fedeltà a Cristo con la cittadinanza, cioè con l’impegno ad essere presenti nel mondo. Ogni celebrazione liturgica aiuta ad operare una lettura sapienziale della storia e un discernimento dei fatti e aiuta a scorgere la misteriosa presenza del Risorto nel quotidiano.

E lo stesso Family day che nel maggio scorso ha visto scendere in piazza un milione di cattolici a difesa dell’idea comune di famiglia (quella sancita dall’art. 29 della nostra Carta Costituzionale) ha segnato una evidente discontinuità. Sono scesi in piazza cattolici che non avevano mai partecipato a una manifestazione politica. E’ sceso in piazza il popolo cattolico. Sono scesi in piazza i nuovi movimenti, quella che potrebbe essere definita la società civile della Chiesa.

Per dirla in modo un po’ sbrigativo, accanto ai cattolici liberali, ai cattolici democratici e ai cattolici impegnati nel volontariato emerge una terza figura, che potremmo provvisoriamente definire dei “neo-cattolici”, che si affaccia all’impegno sociale e che a questo impegno è chiamata da una forte esperienza di Dio e da un cammino di conversione personale e comunitario.

Sicuramente nei tanti volti e nelle tante storie presenti a Pisa-Pistoia, accanto ai cattolici impegnati tradizionalmente nel sociale ci saranno i volti dei “neo-cattolici”, con meno esperienza politica ma con una grande domanda di luoghi in cui i cattolici tornino sa far sentire la loro voce e a dare il loro contributo all’unificazione di un paese tanto diviso.

Alla 44ma Settimana Sociale di Bologna il cardinale Carlo Caffarra ha affermato: “abbiamo bisogno di un luogo, creato da tutte le forze associate del laicato cattolico italiano dove sia possibile offrire un’alta formazione a chi intende impegnarsi nella costruzione di una polis nella quale l’ordine delle cose è subordinato all’ordine delle persone”.

Nonostante numerosi e generosi tentativi, nonostante l’impegno di Retinopera, Scienza e Vita, Forum delle famiglie, Scuole diocesane di dottrina sociale, questa domanda è rimasta sostanzialmente inevasa. Ecco allora il terzo grande auspicio per le Settimane Sociali del centenario. Non ridursi ad un evento celebrativo, ma lanciare tre grandi sfide: l’unificazione del paese attorno al bene comune, il nuovo ruolo dei cattolici uniti sui valori non disponibili e alleati con tutti gli uomini di buona volontà, la formazione alla coscienza sociale.

Negli incontri estivi di Bose, Vallombrosa e Subiaco, appuntamenti decisivi per ripensare il ruolo dei cattolici nella società italiana, fortunatamente con toni e sensibilità differenziate è emersa una domanda comune: valorizzare il ruolo dei cattolici come esperti di bene comune.

Tre tratti essenziali sono stati richiamati come caratteristici della formazione alla coscienza sociale. In primo luogo la formazione deve abilitare ad una laicità per la quale il pluralismo è da viversi entro una comune cornice di valori.

In secondo luogo i cattolici sono chiamati a partecipare al dibattito democratico proponendo principi valori e soluzioni, nell’ambito dell’idea della democrazia deliberativa e non meramente competitiva in termini razionali quindi condivisibili da ogni uomo di buona volontà.

In sostanza si tratta di formare ad una idea di laicità intesa come casa comune le cui mura sono costituite dai valori non negoziabili dell’ecologia umana.

In terzo luogo la formazione deve far leva su quel patrimonio dottrinale e sociale costituito dalla tradizione del movimento cattolico e dalla DSC.

Evidentemente la formazione alla coscienza sociale deve evitare forme di moralismo e di velleitarismo e preparare persone competenti capaci di adottare soluzioni efficaci per il bene comune . Alla base di questa auspicata nuova stagione formativa per i cattolici vi è l’idea che l’Italia ha bisogno del contributo dei cattolici per la costruzione del bene comune.

Occorre evitare sia precipitose fughe in avanti nella costruzione di un nuovo partito cattolico che altrettanto immotivate forme di assuefazione al relativismo e alla secolarizzazione e di conseguente programmatica rinuncia a quello che Guardini definiva il “distintivo cristiano”.

Per rafforzare l’impegno sociale i laici cattolici,nella loro autonoma responsabilità di animare le realtà temporali, e soprattutto le loro Associazioni e Movimenti, hanno la necessità di rafforzare il “mettersi in rete” non solo per superare forme sterili di competizione ma soprattutto, come ricorda costantemente Savino Pezzotta, uno dei leader più credibili di questa nuova stagione del movimento cattolico, per evitare il rischio di un neocollateralismo bipolare, palese o occulto.

Fatta salva l’autonomia del sociale come ricchezza e risorsa delle persone (che nessuna “statolatria” può soffocare) la presenza politica dei cattolici in Italia non può oggi che essere plurale. La domanda da porsi quindi è: mentre nasce il Partito democratico e si propone la formazione del Partito delle libertà nell’ottica di un rafforzamento del bipolarismo e di un superamento della frammentazione, come i cattolici possono dare un contributo alla democrazia attraverso la fecondità sociale del loro contributo al bene comune e la sperimentazione di nuove forme di partecipazione.

Nessuno nega ovviamente il ruolo fondamentale dei partiti ma nessuno è obbligato a stare in un recinto. Accanto al nascituro bipartitismo possiamo immaginare espressioni di partecipazione più libere e aperte, in grado di far crescere una domanda politica dal basso, ridando peso e autonomia alla dimensione territoriale. Strumenti che siano capaci di intervenire nel dibattito politico con proposte, mobilitazioni, campagne in grado di generare pensiero politico e di favorire la partecipazione. Un po’ come avvenne in altre stagioni del movimento cattolico con l’Opera dei congressi, la Lega democratica di Donati e le ACLI.

Come è stato nel passato, anche nel futuro il cattolicesimo rimane una risorsa per pensare l’Italia. Come non possiamo immaginare il nostro patrimonio culturale nazionale senza le Madonne di Raffaello e i Crocifissi di Giotto così ci è difficile immaginare il futuro dell’Italia senza un ruolo attivo e propositivo dei cattolici.

L’identità italiana non è quella di una nazione cattolica ma tale identità non si può prospettare senza il cattolicesimo. Direi che scopo precipuo di tale formazione alla coscienza sociale è aiutare i cattolici a ripensare il proprio ruolo di laici impegnati per la costruzione della città dell’uomo.

Il fulcro ispiratore e sintetico della formazione alla coscienza sociale è il concetto di bene comune che va reinterpretato alla luce dei cambiamenti storici. Si tratta quindi di appropriarsi del concetto già elaborato dalla Pacem in Terris di bene comune universale e di quella dimensione universalistica di bene comune che la Centesimus Annus individua nel tema della salvaguardia del creato.

Si tratta infine di legare strettamente bene comune e questione antropologica. Facendo in modo che non vi siano più i cattolici della pace e quelli della famiglia con reciproche antipatie ideologiche ma che pace e famiglia, salvaguardia del creato e rifiuto delle manipolazioni genetiche, attenzione ai poveri e fisco equo, solidarietà con gli immigrati e rafforzamento della legalità, cultura del lavoro e passione educativa, camminino insieme.

Vi sono due motivi dominanti del Magistero di Benedetto XVI che possono ispirare una ripresa di attenzione al ruolo sociale dei cattolici. Innanzitutto l’esigenza di conciliare fede e ragione. In secondo luogo l’idea che dove Dio è grande l’uomo non è mai piccolo e che chi crede non è mai solo.

All’Agorà di Loreto Papa Ratzinger ha dato ai giovani una consegna che penso possa valere per tutti i partecipanti alla 45ma Settimana Sociale: “non abbiate paura di preferire le vie alternative indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale, relazioni affettive sincere e pure, un impegno onesto nello studio e nel lavoro, l’interesse profondo per il bene comune”.

Tornano alla memoria gli ambiti del Convegno ecclesiale di Verona: vita affettiva, fragilità umana, lavoro e festa, tradizione, cittadinanza. Tutti temi grandi da declinare attraverso la testimonianza personale, il pensiero sociale e l’azione comune. Per il bene dell’Italia.

pasquale orlando: SETTIMANE SOCIALI, ITALIA E BENE COMUNE

Wednesday, September 19, 2007

CAMPANIA: LEGGE SU DIGNITA' E CITTADINANZA SOCIALE (SCHEDA)

(ASCA) - Napoli, 18 set - Il testo di legge approvato oggi dal Consiglio della Campania assicura la stabilizzazione dei sistema integrato dei servizi ispirato, per usare le parole dell'assessore Rosa D'Amelio, al concetto di universalita'. Un sistema che promuove un welfare inteso non come 'formuila risarcitoria di opportunita' non fruita, ma come uguaglianze di opportunita' a condizioni sociali e stati di bisogno, con particolare riguardo alle pari opportunita' di genere e la liberta' di opzione tra le prstazioni erogabili. In sintesi, il provvedimento, parte da un nuovo concetto di welfare inteso come forma sociale di garanzia della giustizia in democrazia e provvede al potenziamento del ruolo dell'Ambito Territoriale (che costituisce l'unita' minima di riferimento per monitorare i bisogni, per programmare interventi e servizi, per verificare la qualita' e il grado di soddisfazione dei cittadini utenti) in modo integrato con il distretto sanitario e il territorio scolastico corrispondente. La legge - strutturata con programmazione triennale - garantisce i livelli essenziali di assistenza sociale, istituisce il Fondo sociale regionale, il sistema informativo sociale (Sis) e la mappa regionale dei bisogni sociali - un obiettivo strategico della programmazione triennale della Regione Campania. La Regione Campania intende esercitare una funzione di vigilanza e controllo sul sistema integrato dei servizi sociali e territoriali e sulla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni, promuovendo un processo di valutazione partecipata di qualita'. Allo sttao attuale le risorse disponibili sono pari a poco piu' di 80 milioni di euro. dqu/mcc/bra




pasquale orlando: CAMPANIA: LEGGE SU DIGNITA' E CITTADINANZA SOCIALE (SCHEDA)

Istruzioni anti-attacco cardiaco, la grigliata fatale di Ingrid. O era Federica?

Antibufala: istruzioni su come riconoscere un attacco cardiaco

Nella puntata del Disinformatico ho raccontato un appello che sta impazzando in Rete: quello per una certa Ingrid (o in alcuni casi Federica) che sarebbe caduta durante una grigliata ed è poi morta perché non sono stati riconosciuti i sintomi di un "attacco cardiaco".

L'appello descrive una tecnica per riconoscerli: chiedere alla persona di sorridere, di pronunciare una frase completa, di alzare le braccia e mostrare la lingua. Se la persona non ci riesce, occorre chiamare il pronto soccorso, stando all'appello.

Il problema è che una persona in arresto cardiaco (questa la dizione più corretta, secondo Claudio Benvenuti, responsabile del Progetto Rianimazione e Defibrillazione Precoce a Ticinocuore) non è assolutamente in grado di fare queste cose: se si segue il consiglio dell'appello, si perde tempo prezioso. E' invece opportuno chiamare immediatamente i soccorsi (in Svizzera, il 144).

Va detto, per completezza, che quelle istruzioni non sono del tutto campate in aria ma hanno un fondamento di verità: infatti provengono dal Cincinnati Prehospital Stroke Scale o CPSS, che però si riferisce agli ictus, non agli arresti cardiaci, come raccontato qui. Riguardano insomma un problema medico completamente diverso dall'arresto cardiaco.

Vale, dunque come sempre, la raccomandazione di non affidare la propria salute e quella altrui a un e-mail di dubbia provenienza, ma di chiedere alle persone realmente competenti.
da: http://attivissimo.blogspot.com/2007/09/istruzioni-anti-infarto-la-grigliata.html

Wednesday, September 12, 2007

Test medicina: Web scatenato, tra "Mussi santo subito" e appelli per proteste e ricorsi collettivi

C’è chi vorrebbe "Mussi Santo subito" e grida "giustizia è stata fatta!". Chi ha fatto un voto, ha saputo che non dovrà ripetere il test ed ora dovrà andare a fare "un pellegrinaggio a Santiago de Compostela". Chi, invece, non si accontenta della decisione del ministro di far ripetere il test solo a Catanzaro. Tutti, comunque, si incontrano sui blog e sui forum, per chiedere più lealtà nelle università e soprattutto che non si ripeta più quella che ormai nel gergo del web viene definita "testopoli".

Si erano raccolti in un sito (www.test-medicina.135.it) i ragazzi che non volevano l’annullamento a livello nazionale dei test. Hanno organizzato una petizione, chiesto agli studenti di fotografare e mettere online la mole di libri che li hanno accompagnati durante i mesi di studio e oggi festeggiano e ringraziano il ministro. Sta già facendo il giro del web l’immagine del ministro con la scritta "Santo Subito".

Sono soddisfatti anche i ragazzi che popolano il forum di www.futurimedici.com. Quasi tutti d’accordo sulla decisione di far ripetere il test solo a Catanzaro. «Giustizia è stata fatta – si legge - ai non ammessi: in bocca al lupo per l'anno prossimo e non aspettate di vedere le graduatorie per denunciare stranezze durante il test». In pochi protestano e dicono che si tratta di una "pezza" messa da Mussi. «Scusate ma Ancona e Chieti che fine hanno fatto? – si legge ancora - in tutte le altre città nemmeno un controllino?».

Ma c’è l’altra parte del web che è ancora in subbuglio. Il sito dell’Unione degli universitari (www.udu.it) continua a battersi per l’annullamento dei test a livello nazionale. Hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica contro il numero chiuso, rilanciano la campagna per il libero accesso all’università. Convocano una manifestazione davanti al Ministero dell’Università per martedì 18 settembre alle ore 14. Reputano insufficiente la risposta di oggi di Mussi e continuano a promuovere il ricorso collettivo nazionale, «rivolto a tutti i ragazzi che hanno partecipato al test di ammissione nelle varie facoltà di Medicina e Chirurgia». Sul sito si può scaricare il modulo per aderire alla campagna. Anche il sito del Coordinamento per il diritto allo studio, Sindacato studentesco universitario
(www.coordinamento.org) raccoglie l’iniziativa dell’Udu e offre istruzioni su come fare il ricorso collettivo.

Ed è soprattutto sui blog che si raccoglie la rabbia, le lacrime e la protesta di tanti studenti. Su un blog un ragazzo chiede che anche a Messina il test per la facoltà di Medicina e Chirurgia venga ripetuto affermando che «non è stato consentito ad alcuno di assistere alle prove di esame, pare che in alcune aule sia stato consentito di iniziare la prova con ben 30 minuti di anticipo e che si sia proceduto alla composizione delle aule con un sistema computerizzato, dimenticando di inserire alcuni nominativi. Questi successivamente sono stati aggiunti … sul genere della riffa parrocchiale».

Anche Erika è furiosa perché fare il medico era il sogno della sua vita e non è passata, forse per colpa dei raccomandati. In molti si lamentano «e chi ha studiato tutta l'estate ed è rimasto fregato?» (falla-girare.blogspot.com/).

La protesta arriva in tutti gli angoli del web e in tutte le forme. Jacopo, 23 anni, studente di medicina a Firenze fa una semplice domanda: «e tu quanto hai pagato per entrare a medicina?». Mentre Ippocrata (e il nick scelto non è un caso) che si definisce "studentessa di medicina fuori corso e a mezzo servizio" propone ironicamente: «... io mi vendo la mia matricola e libero un posto… poi rifaccio il concorso, entro (io che ho studiato), finisco gli esami e mi laureo. Ecco trovato il modo di capitalizzare la cultura». Qualcuno le avrà risposto?
di Laura Bogliolo su Il Messaggero

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