Thursday, December 24, 2009

Fiat di Pomigliano, Natale in municipio con i figli per i 93 operai in "scadenza"

IL VESCOVO A NATALE CELEBRERÀ MESSA NEL COMUNE


I precari si sono già incatenati davanti al Comune e stanno occupando l’aula consiliare ormai da 9 giorni


NAPOLI - Trascorreranno il Natale in municipio, insieme ai figli ed alle mogli, i 93 operai della Fiat di Pomigliano d’Arco, i cui contratti scadranno tra fine dicembre e inizio marzo. I precari, che si sono già incatenati davanti al Comune, stanno occupando l’aula consiliare ormai da 9 giorni, per manifestare contro il mancato rinnovo dei contratti.

GLI AIUTI DELLA GENTE - I cittadini di Pomigliano d’Arco, solidali con i lavoratori, stanno portando loro caffè, bevande e dolci della tradizione partenopea. «Per noi non sarà certo un bel Natale - hanno spiegato - ma lo trascorreremo ugualmente con le nostre famiglie all’interno del municipio. Ci saremo tutti, per condividere questo momento di difficoltà, e ognuno di noi porterà qualcosa per festeggiare e per dare un po' di aria di festa ai nostri bambini che non devono soffrire per questa situazione. La nostra speranza, comunque, è che l’azienda ci rinnovi al più presto il contratto. Sarebbe un bel regalo di Natale».

IL VESCOVO - A Natale, intanto, il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, celebrerà la Santa Messa delle 18 nell’aula consiliare per portare la solidarietà della Chiesa agli operai, ed a lui si uniranno tutti i parroci del paese.





pasquale orlando news sociali: Fiat di Pomigliano, Natale in municipio con i figli per i 93 operai in "scadenza"

Sunday, December 20, 2009

Risorsa Mezzogiorno: in distribuzione il nuovo numero.



pasquale orlando news sociali: Risorsa Mezzogiorno: in distribuzione il nuovo numero.

Napoli: Nuova sede provinciale per le ACLI e il loro sistema di servizi sociali

Le ACLI Associazioni Cristiane Lavoratori di Napoli hanno una nuova e più funzionale sede. La struttura sita in via Fiumicello 7 (Via Marina all'altezza di Corso Garibaldi) offrirà nuovi servizi ai cittadini e alle famiglie a partire dai lavoratori immigrati, ai pensionati e ai disabili nei settori della previdenza sociale, dell'assistenza, della fiscalità, del turismo sociale, della tutela sui consumi, dello sport. Ne da notizia il presidente Pasquale Orlando che rilancia il ruolo e l'impegno dell'associazionismo democratico a Napoli.

Il giorno dell'inaugurazione è stato fissato per il 21 dicembre alle ore 11.

Dopo la benedizione del Vicario Episcopale al lavoro Getano Romano saluterà gli ospiti il il Presidente Nazionale del Patronato ACLI Michele Rizzi accompagnato dal direttore generale del patronato Acli Damiano Bettoni e dalla presidente regionale ACLI Eleonora Cavallaro. Presenti alla inaugurazione le autorità civili e religiose della provincia e della Regione in particolare gli assessori Giulio Riccio (politiche sociali del Comune) e Francesco Pinto (politiche sociali della Provincia), Carlo Borgomeo presidente di Fondazione Sud, Mario Di Costanzo corrdinatore della Consulta dei Laici della Diocesi, Peppe de Stefano presidente del CSV di Napoli, Mario Melluso, portavoce del Forum campano del terzo Settore, Giampiero Tipaldi, segretario generale della Cisl di Napoli, i presidenti nazionali del CTA Pino Vitale e di Acli Terra Michele Zannini.
Messaggi calorosi dal Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino impegnato in Consiglio Comunale che segnala la forte presenza associativa delle ACLI di Napoli caratterizzate da una forte guida in grado di rappresentare autorevolmente la società civile organizzata napoletana e del Cardinale Crescenzio Sepe impegnato nelle manifestazioni dell'Asta di solidarietà in cui le stesse ACLI sono coinvolte.



"In queste settimane- spiega il presidente Pasquale Orlando- abbiamo dato vita ad una intensa campagna informativa sulle trasformazioni del lavoro e sulla necessità di garantire un nuovo statuto dei lavori soprattutto per i giovani precari mentre tutte le normali attività di tutela e promozione vanno avanti in tanti punti sparsi in città.- il successo di questa forte esperienza sociale- conclude Pasquale Orlando- sta nei numeri e soprattutto nella crescita sociale che rappresentiamo. Si tratta di una riserva di coesione sociale utile allo sviluppo equilibrato dell'area metropolitana anche in vista della necessaria formazione socio politica delle nuove classi dirigenti.
Il programma della giornata continuerà nel pomeriggio con seminari di presentazione delle attività ai soci e alle altre organizzazioni con cui le ACLI di Napoli collaborano. Presenti le strutture specifiche delle ACLI partenopee: dai giovani, alle donne, dalla Fap ( federazione Anziani e pensionati) alla US.ACLI , dal CTA (centro turistico), alla lega consumatori, da ACLI Terra, ad Acli Anni Verdi, dai punti famiglia al CAA, dalle cooperative ai tanti circoli, dalle lavoratrici straniere alle Acli Colf. Significativa l'azione delle imprese sociali promosse dalle ACLI a partire dal Patronato ACLI e dal Caf acli.


pasquale orlando news sociali: Napoli: Nuova sede provinciale per le ACLI e il loro sistema di servizi sociali

Thursday, December 03, 2009

Pasquale Orlando è stato eletto presidente regionale di Acli Terra

Benevento, 02-12-2009 22:06
Pasquale Orlando è stato eletto presidente regionale di Acli Terra
Metteremo al servizio dell'agricoltura campana il potenziale di una grande associazione popolare di massa
da Ufficio Stampa
Pasquale Orlando (foto) è il nuovo presidente di Acli Terra Campania. L'elezione si è avuta al termine del Consiglio regionale dell'Associazione a cui ha partecipato anche il presidente nazionale Michele Zannini. Accanto a Orlando ci saranno Giovanni Perito, vice presidente, Emilio Fusco, segretario regionale, ed i rappresentanti delle diverse articolazioni territoriali.
All'elezione ha partecipato il presidente nazionale di Acli Terra Michele Zannini che si è compiaciuto della significativa scelta campana illustrando i temi e i contenuti del prossimo Congresso Nazionale di Acli Terra fissato ad Agrigento.
"La crisi morde il settore agricolo - si legge in una nota delle Acli Campania - con enormi problemi all'occupazione e alla produzione di qualità anche nella nostra regione. Le Acli investono fortemente in agricoltura garantendo alla tutela del welfare agricolo un importante sostegno dell'associazionismo popolare in grado di incrementare la rappresentanza e la tutela dei lavoratori e dei territori agricoli della Campania.
Per questo al termine del Consiglio regionale espresso dal recente congresso campano delle Acli Terra, Pasquale Orlando, è stato chiamato all'unanimità a rilanciare la presenza dell'Associazione professionale agricola delle Acli in Campania. Le Acli Terra in Campania sono capillarmente presenti in tutte le cinque province con numeri importanti dal punto di vista dell'aggregazione e del radicamento territoriale".
"Le Acli Terra - ha dichiarato il presidente Pasquale Orlando - saranno posizionate sul versante dell'innovazione e coesione del mondo agricolo sperimentando luoghi e percorsi di partecipazione e cambiamento metteremo al servizio dell'agricoltura campana il potenziale di una grande associazione popolare di massa con servizi territorialmente diffusi e aperti a tutti i lavoratori".

Sunday, October 25, 2009

Agricoltura sociale e nuovo welfare rurale” Successo per il convegno Acli Terra a Matera

Si è tenuto a Matera il Convegno nazionale promosso da Acli Terra sul tema “Agricoltura sociale e nuovo welfare rurale”.

Aperto dai contributi dei dirigenti delle Acli e di Acli Terra della Basilicata, Domenico Corrado, Gennaro Napodano, Gennaro Bonelli, Emanuele Brescia, Leonardo Braico e Giulio Sarli, il Convegno ha sviluppato una discussione molto articolata sulla dimensione sociale, oltre che economica, dell’agricoltura e sulla proponibilità di un nuovo welfare rurale.

Autorevoli presenze di dirigenti nazionali delle Acli, e di diverse regioni italiane, daGianluca Budano a Giuseppe Cecere, a Tommaso Loiodice, a Pasquale Orlando, aPier Paolo Napoletano, a Filippo Pugliese, a Paolo Cipriani, hanno qualificato l’iniziativa nel segno di una manifesta pratica di integrazione tra l’Associazione professionale agricola e le Acli in tutte le loro forme organizzative specifiche.

Molto apprezzati i contributi dell’Assessore regionale all’Agricoltura, On. Vincenzo Viti, che delineato tutte le iniziative in cantiere presso la Regione Basilicata rivolte allo sviluppo dell’agricoltura sociale, e dell’ On. Senatrice Maria Antezza.

La relazione centrale del Convegno è stata tenuta da Alfonso Pascale, Presidente della Rete Nazionale delle Fattorie sociali, che ha sottolineato ed apprezzato la collaborazione con Acli Terra, con la quale conviene nel ritenere non rinviabile una forte riconsiderazione del comparto agricolo da parte delle autorità pubbliche ed istituzionali.

I lavori del Convegno sono stati presieduti e coordinati da Michele Rizzi, Vice Presidente Nazionale Vicario delle Acli che, nel suo intervento, ha richiamato la volontà delle Acli di investire il massimo interesse possibile per lo sviluppo dell’associazionismo professionale agricolo, quasi come un ritorno alle origini del movimento.

Per Rizzi le condizioni del comparto agricolo in Italia ripropongono, con particolare sollecitudine, alle forze politiche, di governo e di opposizione, il dovere di riconsiderare i termini della questione meridionale in una visione aggiornata che riassuma il ruolo essenziale dell’agricoltura, in maniera non convenzionale, per l’immenso capitale sociale che essa è in grado di esprimere.

Ha concluso i lavori del Convegno l’intervento del Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, che ha precisato come l’agricoltura sociale non è, semplicisticamente, un’evasione, né un’alternativa alle forme più tradizionali di agricoltura e neppure una opportunità di diversificazione; è, invece, un insieme di esperienze e di pratiche che possono concretamente integrare attività produttive e benefici sociali e generare una nuova coesione nelle comunità rurali .

In definitiva, per Zannini, un’agricoltura che, mentre esige più welfare pubblico, a sostegno di persone e territori spesso “marginali”, che salvaguardano comunità, paesaggi, tipicità e biodiversità, promuove, essa stessa, forme originali di welfare



pasquale orlando news sociali: Agricoltura sociale e nuovo welfare rurale” Successo per il convegno Acli Terra a Matera

Risorsa Mezzogiorno: uscito il secondo numero.


pasquale orlando news sociali: Risorsa Mezzogiorno: �uscito il secondo numero.

Sunday, October 04, 2009

Chiesa di Napoli: Convegno su Napoli: quali priorit�per l’emergenza educativa?


Chiesa di Napoli: Convegno su Napoli: quali priorità per l’emergenza educativa?

Lunedì 12 ottobre alle 17,00 a Napoli

presso l’Università Parthenope in Via Acton n. 38

Convegno su Napoli: quali priorità per l’emergenza educativa?

Relazione del Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli

Interventi di: Titti Amore - Presidente diocesana di Azione cattolica, Paolo Battimiello - Dirigente Scolastico Ist. Virgilio 4 Scampia, Gianluca Guida - Direttore Istituto Rieducazione Minori di Nisida, Maria Pia Mauro - Ufficio Famiglia Arcidiocesi di Napoli, Gioia Rispoli - Assessore all’Educazione Comune di Napoli, Antonio Romano – Responsabile regionale Comunione e Liberazione. Moderatore: Giuseppe Desideri, Vice Presidente nazionale Ass. Italiana Maestri Cattolici

“Con il termine «educazione» non ci si
riferisce solo all'istruzione o alla formazione
al lavoro, entrambe cause importanti di
sviluppo, ma alla formazione completa della
persona. A questo proposito va sottolineato
un aspetto problematico: per educare
bisogna sapere chi è la persona umana,
conoscerne la natura. L'affermarsi di una
visione relativistica di tale natura pone
seri problemi all'educazione, soprattutto
all'educazione morale”
(Benedetto XVI, Caritas in veritate n. 61)
Per informazioni:
segreteria organizzativa
cdal@chiesadinapoli.it
348 9002383 Gennaro Bretone
328 2667773 Salvatore Maturo
329 8114842 Angelo Russo

pasquale orlando news sociali: Chiesa di Napoli: Convegno su Napoli: quali priorit�per l’emergenza educativa?

Saturday, September 19, 2009

Politiche del lavoro e della formazione per lo sviluppo del mezzogiorno. consulta tutti testi di Formazione e Lavoro la rivista dell'Enaip Acli




"Formazione e Lavoro" n. 02/2009



Il secondo numero del 2009, finito di stampare nel mese di marzo, è interamente consultabile in linea (2235 Kb in .pdf).


INDICE

Editoriale

Politiche del lavoro e della formazione per lo sviluppo del Mezzogiorno (106 Kb)
Maurizio Drezzadore

1. PARTE • Obiettivo

Primo Mazzolari: un uomo libero (150 Kb)
Anselmo Palini
Soggetto e sistema in educazione. La lezione di De Giacinto (151 Kb)
Francesco Mattei
Identità di un giovane cristiano (129 Kb)
Domenico Sigalini
Lo stato della cultura a Occidente. Uno sguardo (semi)apocalittico (132 Kb)
Marco Guzzi
Pericolo di sviste: il cono d’ombra del tasso di disoccupazione (240 Kb)
Danilo Catania
Etica della professione politica e ruolo della donna (124 Kb)
Maria Grazia Fasoli
Sui differenziali retributivi tra uomini e donne (127 Kb)
Donata Favaro
Cultura del lavoro e formazione. Una corrispondenza da ricostruire (135 Kb)
Natale Forlani
La rivoluzione (ancora) invisibile delle seconde generazioni (159 Kb)
Battista Castagna
Trasparenza e validazione delle competenze. L’impegno di Enaip nazionale (211 Kb)
Franca Adele Rizzuni e Leonardo Verdi Vighetti
Coaching: gli 8 passi per apprendere ad apprendere (142 Kb)
Daniele Mattoni
I Giovani, tra crisi e prospettive future nell’era della conoscenza (131 Kb)
Domenica Giaccari

2. PARTE • Focus

Cultura della Legalità e sviluppo del Mezzogiorno (135 Kb)
Giuseppe Notarstefano


La questione meridionale: una navigazione tempestosa (126 Kb)
Gianfranco Viesti


Il Progetto Policoro, speranza del Sud per il Paese (150 Kb)
Angelo Casile


Le Acli per il Mezzogiorno (140 Kb)
Pasquale Orlando


Giovani meridionali, defezione occupazionale ed esclusione sociale (146 Kb)
Gianfranco Zucca


Lo sviluppo locale nel Mezzogiorno di oggi (500 Kb)
Natalia Faraoni


Imprese meridionali, crisi e competitività di sistema (117 Kb)
Marina Comei


Investire nella conoscenza per uscire dalla crisi (163 Kb)
Giovanni Principe


Il federalismo fiscale è la soluzione per la finanza pubblica? (111 Kb)
Giuseppe Pisauro

3. PARTE • Zoom

Valori cristiani e lavoro nel III millennio
Un forum per le persone e le associazioni
di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro
Chiesa del Sud, chiese del Sud
(801 Kb)


Nel futuro da credenti responsabili
Convegno Napoli 13 febbraio 2009
(124 Kb)

4. PARTE • Recensioni

Come il federalismo fiscale può salvare il Mezzogiorno (128 Kb)
Piercamillo Falasca, Carlo Lottieri (Fabio Cucculelli)


La famiglia cristiana. Una risorsa ignorata (110 Kb)
Antonio Sciortino (Cristina Morga)

Primo Mazzolari. Uomo Libero (124 Kb)
Anselmo Palini (Mariangela Maraviglia)

Alle origini dello sviluppo locale. Le radici storiche della Terza Italia (122 Kb)
Marco Moroni (Fabio Cucculelli)

Sunday, September 13, 2009

Nord e Sud uguali, per il futuro dell’Italia.

Il divario di sviluppo tra Nord e Sud è uno dei problemi che la politica italiana sta cercando di risolvere da più tempo. Questo il tema che affronta Paola De Vivo nel suo intervento alla scuola Politica di Cortona.

leggi tutto su:

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Saturday, September 12, 2009

Regolarizzazione Colf e Badanti: l’impegno del Patronato Acli

Il Patronato Acli ha attivato un servizio gratuito di consulenza per la“Regolarizzazione di Colf e badanti”, che andrà effettuata improrogabilmente entro il prossimo 30 settembre.
Per accedere al servizio si potrà fissare un appuntamento telefonando al “Numero verde” 800.74.00.44 (da lunedì a venerdì tra le 9.00 e le 18.00: la telefonata è gratuita) oppure contattando direttamente la sede provinciale del Patronato Acli presso la quale ci si vuole recare: per trovare la sede del Patronato Acli che ti può interessare clicca qui.
Sono interessati alla regolarizzazione i datori di lavoro che alla data del 30 giugno 2009, avevano dato occupazione, non regolare, e da almeno 3 mesi lavoratori, a cittadini italiani o di uno Stato appartenente all’Unione europea, ovvero cittadini extracomunitari, presenti sul territorio italiano.
La regolarizzazione prevede innanzi tutto il pagamento di un contributo forfetario di 500,00 euro, che potrà essere pagato utilizzando il modello F24 sulla base delle istruzioni fornite dall’Agenzia delle entrate.
Occorrerà anche compilare il modulo di regolarizzazione che è stato predisposto in duplice formato:

  1. per i lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari già muniti di permesso di soggiorno in corso di validità, che consente attività di lavoro subordinato, il modulo va presentato all’Inps;
  2. per i lavoratori extracomunitari privi del titolo di soggiorno, o in possesso di un permesso di soggiorno che non consente lo svolgimento di attività di lavoro subordinato, il modulo va presentato allo “Sportello unico per l’immigrazione”,esclusivamente in via telematica, attraverso il sito internet del Ministero dell’interno.

Il servizio gratuito di assistenza attivato presso gli uffici del Patronato Acli prevede, oltre alla compilazione della modulistica, anche la presentazione delle domande di regolarizzazione per via telematica, accelerando in tal modo le operazioni, per le quali viene rilasciata agli interessati regolare ricevuta.

Per saperne di più sulla “Regolarizzazione”, clicca il titolo

Friday, September 11, 2009

E il sole si ferm�. Bel libro di Renato Acanfora gi�calciatore dell' Inter e oggi professionista e scrittore. La prova

pasquale orlando news sociali: E il sole si ferm�. Bel libro di Renato Acanfora gi�calciatore dell' Inter e oggi professionista e scrittore. La prova della forza del mezzogiorno.: "E il sole si ferm� �un tuffo nei ricordi che, a partire dai giorni dell'infanzia trascorsi nei vicoli di Scafati, un paese tra Salerno e Napoli, lungo il fiume Sarno, tra i profumi e i colori dell'aranceto, vede Renato Acanfora risalire con la memoria fino a Milano, la citt�dell'adolescenza, in cui si compie la sua prima importante separazione dalla famiglia e anche la realizzazione di un sogno, quello di diventare un calciatore e giocare a fianco dei miti delle figurine Panini.
In queste pagine scorrono le emozioni e le sensazioni di un bambino, divenuto presto giovane uomo, si susseguono le immagini dei luoghi pi�amati, degli affetti pi�cari, dei primi incanti d'amore, della scoperta della sessualit�, e delle storie di amicizia, tra improvvisati campi di pallone e banchi di scuola. Il racconto di un mondo che, incastrato tra gli anni Cinquanta e Settanta di un'Italia che con umilt�e tenacia costruisce il suo avvenire, disvela l'incontro con la vita, le sue gioie e i suoi dolori."

Tuesday, August 18, 2009

Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio pu�essere l’Inno nazionale italiano.

E’ la canzone più famosa nel mondo pare che i suoi royalties fruttano circa 150 mila euro all'anno.

E’ stata cantata ovunque perfino nello spazio infatti, si dice che Jurij Gagarin, nel corso del volo che portò per la prima volta un uomo intorno all'orbita lunare, scelse di cantare proprio 'O sole mio.

Jazzisti e cantanti lirici, pop e del rock, tutti possono vantare di aver cantato e di cantare "'O sole mio”. Si ricorda fra tutti Elvis Presley con "It's now or never".

‘O Sole mio è proprio la melodia più appropriata per l’Inno nazionale italiano proprio perché è universale e tutti la conoscono e riconoscono come musica italiana. Tra l’altro è stata già sperimentata come tale, infatti alle Olimpiadi di Anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell'Inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare 'O sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria.


Questa bella e intelligente riflessione l'ho tratta dal blog dell'ottimo Carmine Maturo presidente di Neapolis 2000. Io sono per non toccare i segni dell'unità nazionale ed anche l'inno che abbiamo imparato ad amare come pure recentemente ci ha insegnato il presidente Ciampi. Ma.... se parte l'allucinante dibattito.... abbiamo argomenti migliori dei leghisti.....


pasquale orlando news sociali: Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio pu�essere l’Inno nazionale italiano.

Thursday, August 13, 2009

E' stato pubblicato il numero zero di Risorsa Mezzogiorno: il bello e il buono delle comunit�locali del Sud


pasquale orlando news sociali: E' stato pubblicato il numero zero di Risorsa Mezzogiorno: il bello e il buono delle comunit�locali del Sud


è uscito il numero di prova di Risorsa Mezzogiorno (il bello e il buono delle comunità locali del Sud). A settembre lancio pubblico e grande campagna di comunicazione e confronto. Previsti con la rivista mensile, un portale e una guida annuale delle eccellenze....


Risorsa Mezzogiorno ©. Una iniziativa per costruire il valore aggiunto del capitale sociale meridionale.

Una nuova stagione di consapevolezza che faccia sentire alle popolazioni del Mezzogiorno i prodotti e le risorse naturali e culturali come proprie. Volano di una nuova stagione di sviluppo e occupazione ed elemento indispensabile per la qualità della vita.

Nella concorrenza acerrima sull’agroalimentare e sul turismo è necessario dotare il Mezzogiorno di un supplemento d’anima, far pesare cioè nella competizione territoriale il senso della sfida collettiva.

Del resto il principale limite delle campagne sulla tipicità è quello di restare confinate nei territori d’origine. Pubblicità ed eventi importanti rivolti essenzialmente alle popolazioni che già li conoscono.

La nostra idea è agire sulla macroregione mezzogiorno coinvolgendo con informazione, formazione, tutela e promozione la società civile, i soggetti economici, gli enti locali in una rete virtuosa più forte.

Vogliamo costruire il valore aggiunto del capitale sociale meridionale a partire dalle risorse territoriali. La risorsa mezzogiorno: capitale umano, territorio e legami sociali.

Gli strumenti di questo lavoro saranno da subito un portale web, una rivista, una guida delle eccellenze nascoste, seminari regionali, convegni ed eventi di massa.


per tutte le informazini e prenotazioni: redazione@risorsamezzogiorno.it
kartasrl@gmail.com

Etichette: acli sud, prodotti tipici, risorsa mezzogiorno, risorse territoriali, sud

# posted by pasqualeorlando @ 5:15 PM
Comments:
Nasce Risorsa Mezzogiorno



Le Acli danno vita ad un progetto sulle eccellenze delle comunità meridionali per mettere in risalto territori e legami sociali





Napoli, 12 agosto 2009 - Nasce “Risorsa Mezzogiorno - il bello e il buono delle comunità locali del Sud”, un nuovo prodotto editoriale ideato e realizzato dalle Acli. A settembre avverrà lancio pubblico attraverso una grande campagna di comunicazione. Il giornale sarà distribuito gratuitamente in tutte le regioni meridionali.


”Risorsa Mezzogiorno è una iniziativa per dare valore aggiunto al capitale sociale meridionale. – afferma il responsabile per il Mezzogiorno delle Acli Pasquale Orlando – Sta nascendo una nuova stagione di consapevolezza che farà sentire alle popolazioni del Mezzogiorno i prodotti e le risorse naturali e culturali come proprie. Sarà una nuova stagione di sviluppo e occupazione, elementi indispensabile per la qualità della vita. Nella concorrenza acerrima sull’agroalimentare e sul turismo è necessario dotare il Mezzogiorno di un supplemento d’anima, far pesare cioè nella competizione territoriale il senso della sfida collettiva: del resto il principale limite delle campagne sulla tipicità è quello di restare confinate nei territori d’origine con pubblicità ed eventi importanti rivolti essenzialmente alle popolazioni che già li conoscono. La nostra idea è agire sulla macroregione Mezzogiorno coinvolgendo con informazione, formazione, tutela e promozione la società civile, i soggetti economici, gli enti locali in una rete virtuosa più forte. Vogliamo costruire il valore aggiunto del capitale sociale meridionale a partire dalle risorse territoriali. La Risorsa Mezzogiorno è, per noi, capitale umano, territorio e legami sociali.”


Risorsa Mezzogiorno è un progetto che non si limiterà alla rivista cartacea: saranno presto realizzati un portale web, una guida delle eccellenze nascoste, seminari regionali, convegni ed eventi di massa.

Monday, July 27, 2009

pasquale orlando news sociali: Il Sud affonda nella crisi perenne. da il manifesto, 17 luglio 2009

Le previsioni più pessimistiche sul Mezzogiorno risultano confermate. Questa amara conclusione si ricava dalla lettura del Rapporto Svimez 2009 il quale mostra inequivocabilmente che il reddito di un cittadino del Sud rappresenta una parte sempre più risicata del reddito di un italiano del Nord. Si tratta, quel che è peggio, di un dato non strettamente congiunturale, dal momento che negli ultimi dieci anni il Sud è cresciuto la metà rispetto al resto del Paese. Ma il grado di sviluppo e di benessere non si misura certo solo in base al reddito. Se guardiamo alla qualità dei servizi pubblici o dell’ambiente, il Mezzogiorno perde ancor più terreno rispetto al resto del Paese. Con il risultato che, in Italia, la povertà, la disoccupazione, il lavoro precario e quello nero si concentrano quasi esclusivamente nel Sud.
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pasquale orlando news sociali: Il Sud affonda nella crisi perenne. da il manifesto, 17 luglio 2009

Saturday, July 25, 2009

I corvi si aggirano su Napoli. Tieni duro Rosetta!

I corvi si aggirano su Napoli. Tieni duro Rosetta!

è così paradossale nella vicenda napoletana l'atteggiamento di chi propende per il tanto peggio tanto meglio.
Difficoltà straordinarie, tagli agli enti locali, il commissariamento della sanità in Regione, le fibrillazioni del congresso del PD, la discutibile credibilità del governo nazionale e a Napoli vogliamo mettere in crisi l'Amministrazione Comunale che può tenere la barra diritta e governare per il bene comune Napoli fino al 2011 senza tante ed infinite mediazioni considerando che il mandato ha termine e saranno le elezioni a scegliere il futuro?
Lo so che è difficile dirlo ed ascolarlo, ma lo affermo forte e chiaro: Tieni duro Rosetta, Lavora per Napoli e non cedere a nessuna pressione, come sempre.
La città non ha bisogno di apprendisti stregoni o aspiranti esattori degli ultimi giorni dell'impero. Chi vuole governare la città si candidi alle elezioni e rispetti il mandato popolare!


pasquale orlando news sociali: I corvi si aggirano su Napoli. Tieni duro Rosetta!

Sunday, July 19, 2009

L�economia incompiuta. Il Rapporto SVIMEZ si svolge intorno all’asse centrale dell’incidenza della crisi economica glob

"Il Rapporto SVIMEZ di quest’anno si svolge intorno all’asse centrale dell’incidenza della crisi economica globale sul Mezzogiorno. Infatti, �nel contesto della recessione in atto, caratterizzata da una drastica riduzione degli ordinativi, della produzione industriale, degli investimenti e dell’occupazione, che si colloca “il processo incompiuto di trasformazione dell’economia meridionale in questi ultimi anni”. Anche da questa incompiutezza trae origine l’ulteriore aggravamento delle condizioni del Sud, che, a causa della micidiale combinazione di crisi economica e delegittimazione politica, appare incapace di realizzare una struttura istituzionale, produttiva e di mercato pi�competitiva, oltre che di contribuire alle prospettive di ripresa dell’intero sistema italiano. L’idea che la crisi dovesse colpire principalmente le aree del paese pi�avanzate e aperte (e, per questo, pi�esposte alla concorrenza internazionale) si �dimostrata priva di ogni fondamento, visto che i dati della SVIMEZ evidenziano una caduta dell’economia maggiore nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord."
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Thursday, July 16, 2009

boom di emigrati. Il mezzogiorno perde le risorse migliori.

«Investimenti che rallentano, famiglie che non consumano»: sono le due cause principali della crisi al Sud secondo il Rapporto Svimez. Le famiglie «hanno ridotto al Sud la spesa dell’1,4% contro il calo dello 0,9% del Centro-Nord. Mentre gli investimenti sono scesi del 2,1% annuo dal 2001 al 2008, tre volte tanto rispetto al Centro-Nord (-0,6%), anche a seguito della riduzione o abolizione di alcune agevolazioni (credito d’imposta, legge 488)». Il risultato è «un Mezzogiorno in recessione, colpito particolarmente dalla crisi nel settore industriale, che da sette anni consecutivi cresce meno del Centro-Nord, cosa mai avvenuta dal dopoguerra a oggi. Un’area periferica da cui si continua a emigrare, dove crescono gli anziani ma non arrivano gli stranieri, dove esistono le realtà economiche eccellenti ma non si trasformano in sistema nè si intercettano stabilmente investitori e turisti stranieri».


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UN PARTITO FIGLIO DI NESSUNO

dal quotidiano "Europa" del 14.07.2009

Hanno scambiato il Partito democratico per qualcos’altro.
Per un punching-ball. Un tram. La Casa del Grande fratello. Hyde Park Corner. Un albergo a ore.
Una pedana del wrestling. Un posto dove ognuno possa fare e dire quello che crede, andare e venire a piacimento, farsi forte e bello finché sono accesi i riflettori. Un posto dove conta solo il posto che danno a me, il ruolo che danno a me, la visibilità che danno a me.
Se non è abbastanza, sparo a zero su tutto e su tutti.
Vediamo all’opera gli attori di questa recita poco divertente. Alcuni lo sono in senso tecnico, altri perché interpretano in senso teatrale il proprio mestiere, magistrato o politico, altri ancora perché la politica li ha trasformati da persone autorevoli in dichiaratori senza rete. Ma non sono loro i soli colpevoli.
C’è chi li ha messi in condizione di nuocere. Un gruppo dirigente che sembra non voler bene al proprio partito, tanto che a ogni occasione ne disconosce paternità e maternità. C’è chi non riconosce il Pd perché non gliel’hanno fatto fare come volevano loro (Veltroni e Franceschini), chi perché non hanno ascoltato i suoi consigli (Bersani), chi perché è finito in minoranza (Rutelli), chi perché non gli hanno telefonato (D’Alema), chi perché gli ha portato più male che bene (Prodi).
Chi perché gli anziani fanno ostacolo e chi perché i giovani sono supponenti. Chi perché i comunisti contano ancora troppo e chi perché contano troppo i democristiani.
Chi perché i cattolici non si sentono a casa propria e chi perché i cattolici in casa non li vuole, a meno che non se ne stiano zitti.
Ognuno di coloro che lo guidano sembra avere un ottimo motivo per parlar male del Pd. Europa era un giornale non ortodosso, ma ormai ci pare di fare un mestiere inutile: noi spariamo sul quartier generale con le cerbottane, quelli dentro al quartier generale si fanno esplodere col tritolo.
Nessuno si scandalizzi dunque se chiunque passa da fuori si sente autorizzato a spernacchiare e irridere. Napolitano dice una cosa di puro buon senso (tipo: la lotta politica sia svolta civilmente) e invece di sostenerlo con entusiasmo, anche per rafforzarne il ruolo in ogni evenienza futura, i candidati segretari si fanno travolgere da Di Pietro e fanno calcoli su quanti voti gli può costare un simile grave cedimento a Berlusconi. Ai tempi – visto che c’è chi lo rimpiange e perfino chi lo vorrebbe riesumare – il Pci li bastonava, e non solo metaforicamente, gli estremisti che pretendevano di dettargli la linea e di spiegargli il mestiere.
Dicono: però Di Pietro sta all’8 per cento, quasi tutti voti nostri.
Vero, un’alleanza così fruttuosa è motivo di eterna riconoscenza per Veltroni che ce l’ha regalata. Però il Pd era nato per fare un pensierino al restante 92 per cento, e tuttora questo sembrerebbe un lavoro più divertente che duellare sulle agenzie col senatore Pardi.
Fermare Beppe Grillo col comma 3 dello statuto che preoccupa l’ottimo Adinolfi fa ridere più di Grillo medesimo, che non fa più ridere da secoli. Si tratta di un eversore autoritario nemico giurato della democrazia, quindi anche del Pd, come peraltro lui stesso sottolinea.
Se al senatore Marino va di confrontarsi con Grillo, traslochi nella coalizione di Grillo, che è quella del vaffanculo al capo dello stato. Per conto nostro Grillo sta al Pd come ci sta Gasparri (e se ci sono elettori che si risentono, come si diceva prima meglio perderli che trovarli).
Già, Ignazio Marino. Aveva ottime ragioni e qualche chance. Un anno e mezzo di Pd veltroniano ha dato a lui grande spazio, lui ricambia prima da martire, poi da salvatore della patria, infine con la simpatica equiparazione fra un violentatore e un tesserato napoletano.
Anche in sala operatoria era una prima donna, ma dubitiamo che si sarebbe mai permesso certi atteggiamenti verso colleghi ed equipe medica. Ecco un altro della società civile che pensa che la politica meriti solo schiaffi: non si capisce allora perché l’abbia voluta fare.
Purtroppo per mettere le pezze ci sono i generosi che fanno peggio. Una come Paola Concia, per esempio, che per una pura operazione politicista di copertura del proprio candidato prende spunto dal violentatore (sempre lui) per accusare l’intero partito di maschilismo e soprusi sulle donne: scusi, c’è un nesso nella sua testa fra Bianchini e me? Se ci fosse, mi iscriverei per un minuto al grillismo per risponderle a tono.
Se non ci fosse, amici come prima, però prego per lei cinque minuti di vergogna.
Concia è una giovane emergente, ma non è che gli anziani emersi da altre ere geologiche siano meglio. Bassolino è carico di glorie passate e di fallimenti recenti, eppure neanche lui rinuncia a passeggiare sul proprio partito. Lui insieme a Loiero, altro esempio di buongoverno progressista meridionale, hanno deciso di dare una speranza al Sud. La speranza però non verrà da un Pd rafforzato dalla loro esperienza, o dalla loro sostituzione, bensì dalla nascita di un altro partito, trasversale e nuovo in tutto tranne che nel fatto che dovrebbero dirigerlo loro, decidendo le candidature regionali insieme a gente di destra indispettita da Berlusconi: astuta manovra insidiosa per il Pdl, semplicemente devastante per il Pd. Ma frega a qualcuno, oltre che a Michele Emiliano sceriffo buono? A nessuno, anche perché Bassolino vorrà pure superare il Pd, ma non prima di aver investito qualche migliaio di voti congressuali sul suo prossimo sfortunato segretario.
Rispetto per il Pd, chiede Europa a chi il Pd l’ha fondato e lo dirige in ogni posizione, contando sul fatto che ci hanno speso energie anche più di noi, e che solo chi pretende e merita rispetto può riceverlo.
Amore per il Pd, per quanto amore si possa mettere nella politica. Sentire questo partito come una cosa propria, figlio legittimo nel nome del quale sacrificare un po’ di narcisismo, di rancori secolari, di ambizioni personali.
Amarlo e rispettarlo così come è, per farlo meglio naturalmente, ma senza furia se non è esattamente come l’avremmo voluto.
Povero Partito democratico: non è un accidente che ci è capitato in testa, una disdetta della quale liberarsi al più presto. È ancora qui dentro, da qualche parte, l’unica alternativa a una destra che rimanga eternamente al potere.

STEFANO MENICHINI

Tuesday, July 14, 2009

Gianni Pittella vice presidente del Parlamento Europeo.

Con 360 voti Gianni Pittella del gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, è risultato il primo degli eletti oggi dall'assemblea di Strasburgo per numero di consensi tra i nuovi vicepresidenti del Parlamento europeo. Cinquant’anni, di Lauria in provincia di Potenza, Pittella è stato confermato per la terza volta eurodeputato il 6 giugno scorso, con 137mila voti di preferenza, nella circoscrizione Sud. Capogruppo del Pd-Pse nella scorsa legislatura, l'europarlamentare lucano è stato relatore generale del Bilancio dell'Unione europea e ha promosso numerose iniziative legislative che hanno riscosso adesioni 'bipartisan', come la proposta di emettere 'eurobond' per finanziare le misure anticrisi e l'allargamento in chiave universalistica del programma Erasmus, finora riservato agli studenti, a tutti i giovani dell'Unione. Insieme al completamento dei progetti già avanzati, il neo vicepresidente pone al primo punto del suo nuovo mandato istituzionale il massimo potenziamento degli strumenti e dei canali d'informazione sull'operato dei deputati e sull'attività del parlamento, rivolti ai cittadini europei.
"Dobbiamo dare maggiore visibilità al lavoro degli eurodeputati affinché gli elettori possano meglio valutarne il rendimento e migliorare l'informazione sull'attività complessiva del Parlamento europeo" spiega Pittella, per il quale si deve prestare sempre più attenzione "ad una programmazione di lungo periodo per le voci di spesa più importanti del Parlamento". Si deve riflettere quindi "su una riforma più ambiziosa del bilancio del Pe che garantisca maggiore efficacia e trasparenza della spesa". "Dobbiamo lavorare per un Parlamento che decida più velocemente e che sia in costante contatto con i cittadini per recuperare il calo di fiducia che ha prodotto una forte astensione nel voto di giugno scorso".
Rilanciare la battaglia per la sede unica e rafforzare i rapporti con i parlamenti nazionali anche in vista dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona sono gli altri punti principali sull'agenda del nuovo vicepresidente italiano.

tratto da:

pasquale orlando news sociali: Gianni Pittella vice presidente del Parlamento Europeo.

Saturday, July 11, 2009

A Catania le Acli discutono di welfare e mezzogiorno

A Catania le Acli discutono di welfare e mezzogiorno

“Giovani, donne, attori sociali di un’altra economia” è il tema del seminario organizzato dalle Acli Sicilia che si è tenuto oggi venerdì 10 luglio a partire dalle ore 10 all’hotel Sheraton di Catania.

I lavori introdotti da Santo Francesco Scirè, presidente regionale Acli Sicilia e da Maria Grazia Fasoli responsabile nazionale funzione studi hanno coinvolto l'associazione nella riflessione sulla cittadinanza.

La prima sessione di lavori, sul tema “Cittadinanza – sviluppo e auto sviluppo” è stata presieduta da Gianluca Budano presidente regionale Acli Puglia. Con lui Vittoria Boni responsabile nazionale Acli del dipartimento welfare, Giuseppe Vecchio preside facoltà Scienze politiche all’università di Catania.

Sul tema “Sviluppo locale - Polis globale e soggetti sociali” interventi di Giuseppe Failla segretario nazionale giovani delle Acli e Giacomo Mulè ordinario di Sociologia generale dell’università di Palermo.

Nel pomeriggio, dalle 14,30 in poi, la seconda sessione dei lavori sul tema “Giovani, donne: attori sociali di un’altra economia. Le buone pratiche”.

Ha presieduto Pasquale Orlando, responsabile del centro integrato per il mezzogiorno. con il presidente Orlando, Fabrizio Sigona del consorzio Goel (Altraeconomia); Elena Salzano di Agenzia Incoerenze (Pari opportunità); Antonello Caria direttore Iares (imprenditoria giovanile); Federica Volpi responsabile nazionale Funzione studi Acli (ricerca Acli nazionali); Caterina Bonsignore responsabile Acli colf Agrigento (lavoro di cura). Nella mattinata è intervenuto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.

Pasquale Orlando ha detto che l'associazione deve essere come il cercatore di perle che individua e valorizza i cento fiori dello sviluppo locale e della giovane impresa sociale.



pasquale orlando news sociali: A Catania le Acli discutono di welfare e mezzogiorno

Sunday, July 05, 2009

CITTADINANZA SVILUPPO AUTOSVILUPPO. Le ACLI ne parlano a Catania con esempi concreti

CITTADINANZA SVILUPPO AUTOSVILUPPO
Giovani, Donne, attori sociali di un’altra economia

Catania, 10 luglio 2009 ore 9,30 - 16,30
Sheraton Catania Hotel Via Antonello da Messina, 45 95021 Acicastello - Catania

Cittadinanza, sviluppo, autosviluppo interrogano profondamente quei modelli culturali, sociali e politici che fondano il ben essere e il ben vivere delle persone sulla sola dimensione economica identificata con il business globalizzato.
Noi crediamo che il protagonismo delle persone, la centralità dei territori, l’autosviluppo e la partecipazione delle comunità locali, la valorizzazione di buone pratiche nei comportamenti di consumo e di uso delle risorse, siano i veri indicatori per prefigurare un’economia che fa perno sulle responsabilità personali e collettive, sulla cittadinanza attiva nei riguardi dei problemi locali che hanno valenza globale e viceversa.
E’ dunque opportuno rimettere a fuoco un altro concetto di sviluppo che, alla luce dell’attuale crisi mondiale, sollecita nuovi paradigmi di riferimento e chiede di fare spazio a quelle istanze che portano innovazione, speranza e prospettiva, valorizzando le competenze e le responsabilità di giovani e donne, pensati come attori sociali di un’altra economia.
Lo sviluppo responsabile può costituire una forma di autotutela posta alla base di politiche promozionali che rimettono al centro le persone e i loro sistemi di relazioni, umanizzando così anche l’economia.

Per informazioni, invio scheda di partecipazione e notizie logistiche rivolgersi a:
Agata Aiello cell. 392.6205848 e-mail: aclisicilia@libero.it

ORARIO 09,30 - 16,30
Arrivi
Ore 10.00 Apertura Seminario
Introduzione SANTO FRANCESCO SCIRÈ
Presidente regionale Acli Sicilia

VERSO L’INCONTRO NAZIONALE DI STUDI
MARIA GRAZIA FASOLI
Responsabile nazionale Funzione Studi

Sessione 1
CITTADINANZA - SVILUPPO E AUTOSVILUPPO

Presiede GIANLUCA BUDANO
Presidente regionale Acli Puglia

Intervengono
VITTORIA BONI
Responsabile nazionale Acli
del Dipartimento Welfare

GIUSEPPE VECCHIO
Preside Facoltà Scienze Politiche
all’Università di Catania

SVILUPPO LOCALE - POLIS GLOBALE
E SOGGETTI SOCIALI
Intervengono GIUSEPPE FAILLA
Segretario nazionale Giovani delle Acli

GIACOMO MULÈ
Ordinario Sociologia Generale
Università di Palermo

ore 14.30 Ripresa lavori
Sessione 2
GIOVANI, DONNE: ATTORI SOCIALI DI UN’ALTRA ECONOMIA LE BUONE PRATICHE

Presiede
PASQUALE ORLANDO
Responsabile Centro Integrato per il Mezzogiorno ACLI

Interventi

ALTRA ECONOMIA
FABRIZIO SIGONA
Consorzio Goel

PARI OPPORTUNITÀ
ELENA SALZANO
Agenzia Incoerenze

IMPRENDITORIA GIOVANILE
ANTONELLO CARIA
Direttore IARES

RICERCA ACLI NAZIONALI
FEDERICA VOLPI
Funzione Studi Acli nazionali

LAVORO DI CURA
CATERINA BONSIGNORE
Responsabile Acli Colf Agrigento

Nel corso dei lavori interverrà il Presidente Nazionale delle Acli
ANDREA OLIVERO

OBIETTIVI
  •  RIPENSARE IL RAPPORTO TRA MODELLI ECONOMICI E FORME DELLA CITTADINANZA, nel quadro del prossimo Incontro nazionale di Studi (Perugia 3/5 settembre 2009)
  •  RIMETTERE A FUOCO L’IDEA DI SVILUPPO ALLA LUCE DELLA CRISI ATTUALE
  •  LO SVILUPPO LOCALE E LA SOCIETÀ GLOBALE
  •  LE BUONE PRATICHE PER UN’ “ALTRA ECONOMIA”
  •  LA RESPONSABILITÀ DI DONNE E GIOVANI PER UNO VILUPPO SOSTENIBILE



pasquale orlando news sociali: CITTADINANZA SVILUPPO AUTOSVILUPPO. Le ACLI ne parlano a Catania con esempi concreti

Sunday, June 21, 2009

Il Sud che resiste.

    articolo di Amedeo Lepore

    La pubblicazione di un libro, a volte, può diventare l’occasione per l’apertura di un ampio confronto. È quanto sta avvenendo per il volume Il Sud che resiste. Storie di lotta per la cultura della legalità in Terra di Lavoro, con un’originale esperienza di partecipazione dal basso. Il suo autore, Pasquale Iorio, un sindacalista campano dotato di acutezza e tenacia, sta facendo di questa presentazione un vero e proprio tour in tutta Italia, tra grandi città e centri piccoli e medi. Il volume, partendo dall’efferato episodio della strage di sei ghanesi a Castevolturno, pone in evidenza come il fenomeno della delinquenza organizzata condizioni l’economia, colpisca i più deboli, crei emarginazione e inibisca la vita associativa; in sintesi, deprima ogni aspettativa per l’avvenire. Tuttavia, il libro non si ferma a queste constatazioni negative, ormai ricorrenti, ma si propone anche come un contributo di notevole interesse per la scoperta di buone pratiche di cittadinanza attiva e di legalità, in un’ottica di educazione permanente; come una narrazione serrata di storie di persone, associazioni e istituzioni di una provincia meridionale; come un paradigma dell’intero Sud e non solo delle vicende di una terra difficile, quale quella di Caserta. Questo volume si affianca alla sempre più vasta letteratura sulla illegalità diffusa e sul sistema criminale del Mezzogiorno, analizzata da Saviano, Capacchione, Di Fiore, Cantone, Sales, Barbagli, Becchi e vari altri. Da questo contesto, si distaccano le opere di Siebert, La Spina e Fantò, dedicate, in particolare, al rapporto tra criminalità e sviluppo economico e il peculiare punto di vista di Piero Barucci sulla “intermediazione impropria”, ovvero sulla grave diseconomia meridionale rappresentata dai rapporti perversi tra politica, istituzioni e delinquenza organizzata. Tuttavia, scorrendo le pagine de Il Sud che resiste, viene alla mente un saggio di Tullio e Quarella, apparso nel 1999 sulla “Rivista di Politica Economica”, dal titolo Convergenza economica tra le regioni italiane: il ruolo della criminalità e della spesa pubblica. In questo studio, si sosteneva che l’incremento degli investimenti pubblici per contrastare la disoccupazione poteva essere inefficace o, perfino, dannoso, se fosse avvenuto in un ambiente caratterizzato: da un impiego delle risorse finanziarie indotto da ragioni politico-elettorali, anziché economiche; da estesi fenomeni di decadimento delle istituzioni locali; da stretti legami tra criminalità e politica; da una scarsa tutela dei diritti di proprietà. Anche se la maggioranza dei meridionali era - ed è - onesta, la rete di relazioni a sostegno della criminalità era - ed è - tanto vasta, da penalizzare chi, come l’imprenditore agricolo portato ad esempio di un certo Mezzogiorno nel saggio, avesse una proprietà frazionata e mancasse di collegamenti con i partiti, la chiesa, la massoneria, ponendosi del tutto al di fuori dei sistemi di quel “capitale sociale negativo”, in grado di permettere una “ordinata sopravvivenza”. Iorio, al contrario, mette in rilievo un fattore di stimolo per lo sviluppo, quel “capitale sociale positivo”, che proviene dalle esperienze più diverse del territorio meridionale e che ne rappresenta un’indubbia caratteristica moderna e propulsiva. Questo è, probabilmente, l’aspetto più importante del libro, che parte dall’involuzione e dal degrado di una terra, un tempo fertile e di lavoro, come quella casertana, per arrivare a mostrare in piena evidenza alcuni dei volti positivi del Mezzogiorno. Infatti, il volume non è solo una testimonianza d’affetto e una memoria viva di questo territorio, ma rappresenta anche un concreto apporto alla costruzione di una speranza per il futuro. Le immagini che scorrono fanno parte del racconto di un Sud diverso dal senso comune prevalente: dagli imprenditori “dalla parte dello Stato”, impegnati a fondo nella lotta al racket, agli esponenti di una chiesa vicina ai più deboli, ai giornalisti anticamorra, alle associazioni giovanili e del volontariato, alle imprese e cooperative sociali, alle scuole aperte al territorio e alla multiculturalità, fino ai centri di insegnamento e di ricerca dell’università, viene un messaggio di notevole valore. Anche perché, non si tratta, secondo l’autore, di esperienze isolate, di tante monadi a sé stanti, ma di un insieme di figure, attività e ricchezze, “che vanno messe in rete e governate”. Questo obiettivo riguarda tutto il Mezzogiorno ed è il punto cruciale di un vero “nuovo meridionalismo”. Se da un lato, il Sud è ricolmo di talenti e creatività disperse, di iniziative di piccole e medie dimensioni, dall’altro, è difficile pensare che una stagione positiva possa riprendere solo con un intervento dall’alto, di tipo tradizionale. Allora, forse, il tema del protagonismo e della messa a sistema di questa ricchezza del Sud, fatta di energie positive, cervelli e operosità, troppo spesso abbandonata a sé stessa, può connettersi all’esigenza di una nuova fase di trasformazione e di superamento dei nodi strutturali del dualismo italiano.

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pasquale orlando news sociali: Il Sud che resiste.

Tuesday, June 02, 2009

Luigi De Rosa storico dell’economia ovvero ricomporre la frattura tra politica, economia e cultura al Sud.

Nei giorni scorsi, si è tenuto a Napoli un Convegno Internazionale dedicato a “Luigi De Rosa storico dell’economia”, promosso dal “Journal of European Economic History”. Nel corso dell’iniziativa, che è stata introdotta da Paolo Savona e Antonio Di Vittorio e a cui hanno preso parte alcuni tra i maggiori storici del mondo - legati all’insigne studioso napoletano da relazioni di lavoro e rapporti di conoscenza personale -, una delle tre sessioni di lavoro è stata riservata alla storia del Mezzogiorno e dello sviluppo economico italiano. Luigi De Rosa, infatti, ha profuso una parte non secondaria del suo impegno scientifico per approfondire l’analisi della condizione della terra natale, guardando, soprattutto, ai problemi dell’economia, in un’ottica di lunga durata. Egli è stato, oltre che uno dei maggiori esponenti della storiografia economica italiana, anche una delle personalità della feconda stagione del meridionalismo del dopoguerra. Il suo interesse per lo sviluppo industriale e per la diffusione delle attività economiche nel Sud è sempre stato molto consistente, a partire dall’erudita conferenza sulla “Storia della questione meridionale”, svolta per l’Organismo Rappresentativo Universitario Napoletano, nei primi anni della sua attività di ricerca. Un’attenzione intensa e incessante, che lo ha accompagnato fino all’ultima parte della sua vita, quando ha dato alle stampe il volume dal titolo “La provincia subordinata. Saggio sulla questione meridionale”.
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pasquale orlando news sociali: Luigi De Rosa storico dell’economia ovvero ricomporre la frattura tra politica, economia e cultura al Sud.

Monday, May 18, 2009

: Open innovation e mezzogiorno: forse c'�un vantaggio!

La crisi economica non è alle nostre spalle, come con eccesso di superficialità si è sostenuto nelle ultime settimane. Infatti, nel suo bollettino di maggio, la Banca Centrale Europea ha messo in evidenza che l’economia globale, compresa quella dell’area dell’euro, si trova ancora in condizioni di “forte rallentamento” ed è connotata da una prospettiva di “continuo marcato ristagno” della domanda. Il quadro è complicato, secondo gli esperti della BCE, dal deterioramento delle aspettative di crescita per Eurolandia, da un ulteriore peggioramento del mercato del lavoro e dalla previsione di un incremento significativo del rapporto tra il debito e il PIL nei paesi europei, dovuto all’incidenza sui conti pubblici delle misure di sostengo ai settori in crisi. Di fronte a questo scenario, sicuramente poco confortante, l’interrogativo sul futuro dell’Italia e, in particolare, sul destino della sua macro-area più debole, il Mezzogiorno, si fa quanto mai insistente. Vedremo a luglio le valutazioni sulla crisi economica che la SVIMEZ farà scaturire dal “Rapporto sull’economia del Mezzogiorno”, la sua opera fondamentale, che raccoglie, ogni anno, i principali indicatori e gli andamenti dell’economia meridionale in numerosi settori chiave. Il focus di questa indagine riguarderà proprio la capacità del Mezzogiorno di affrontare, in un quadro comparativo globale, questi eventi estremamente sfavorevoli dal punto di vista strutturale, che rischiano di aggravarne per molti anni le condizioni e di allontanare sempre più una prospettiva di convergenza verso stadi di sviluppo avanzati.

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