Wednesday, December 29, 2010

A Benevento Il 31 dicembre si alterneranno sul palco i 'Baustelle' e la 'Bandabard�

Come annunciato questa mattina durante la conferenza stampa del sindaco Fausto Pepe dall'assessore comunale alla Cultura, Raffaele Del Vecchio, sarà piazza Castello a ospitare nella notte di San Silvestro e nella serata di Capodanno i concerti promossi dall’Amministrazione comunale.

Il 31 dicembre si alterneranno sul palco i 'Baustelle' e la 'Bandabardò', mentre il 1° gennaio tre band locali: 'La Dodicesima Notte', 'La Piccola Orchestra a Manovella' e i 'Rei Momo'. La notte di San Silvestro comincerà con i ‘Baustelle’, un gruppo musicale indie-rock nato come band di studenti universitari a Montepulciano in provincia di Siena. Rachele Bastreghi, voce, synth, piano elettrico, clavinet, organo, percussioni; Francesco Bianconi: voce, chitarre, synth, organo; Claudio Brasini: chitarre.



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pasquale orlando news sociali: A Benevento Il 31 dicembre si alterneranno sul palco i 'Baustelle' e la 'Bandabard�: "bandabard�baustelle, concerto gratuito"

Saturday, November 27, 2010

«Il terzo settore per far ripartire la città»


L’INTERVISTA/ PASQUALE ORLANDO, PRESIDENTE ACLI NAPOLI
«Il terzo settore per far ripartire la città»
DI GIANMARIA ROBERTI. La Discussione.

NAPOLI - «Valorizzare il capitale sociale della
metropoli assegnando all'associazionismo
e alla società civile organizzata un ruolo determinante
nella crescita e nella rigenerazione
della città e dell'area metropolitana di Napoli ».

Un “vaste programme” per le Acli napoletane,
guidate dal presidente Pasquale
Orlando al XXV congresso, in programma
ieri ed oggi al chiostro dei padri Teatini, nella
basilica di San Paolo Maggiore. Emblematico
il titolo delle assise: “Pane e Speranza.
Associazionismo, Ben/essere, Mezzogiorno”.
«Ci rifiutiamo di restare a braccia conserte,
osiamo costruire il futuro» afferma Orlando.
Il momento per Napoli e provincia è
più difficile che mai.
Ne siamo tutti consapevoli. Ma abbiamo
voluto riprendere, nel nostro tema, le parole
del cardinale Sepe, che ha fatto luce su
una realtà già fotografata da realtà buie, che
riguardano emergenza rifiuti, povertà, disoccupazione,
cassa integrazione e lavoro a
chiamata: sono tanti gli indici della depressione.
Noi vogliamo, però, che Napoli abbia
pane e speranza e siamo sicuro che il terzo
settore può dare il suo forte contributo in
questo senso.

Quale contributo?
Rispetto ai drammi del
nostro tempo alcuni restano
con le mani conserte a
criticare come spesso accade
a famosi opinion leader,
altri con le mani in tasca
per un’elemosina o per
il fund raising, altri con le
mani in alto per protestare
e un pò arrendersi, tanti
tra noi mettono le mani in
pasta per cambiare le cose,
oggi dobbiamo osare di
andare mano nella mano
per costruire una rete solida
in grado di reggere all’urto
e cominciare a costruire
il futuro.
Lo scoramento però prende il sopravvento
su tanti.
Non di rado, nel mondo moderno, ci sentiamo
perdenti. Ma l’avventura della speranza
ci porta oltre. Un giorno ho trovato scritto
su un calendario queste parole: «Il mondo è
di chi lo ama e sa meglio dargliene la prova.
Come laicato cattolico, per voi è inevitabile
far riferimento alla speranza.
La speranza” per cristiani è una delle tre virtù
“teologali”, cioè che hanno attinenza diretta
con Dio (dono di Dio): fede, carità e
speranza. Ma non si creda: è tuttavia una
virtù abbastanza trascurata: si parla di fede
(talvolta anche troppo) e di carità o amore
(spesso parola svuotata di senso), ma senza
la speranza, manca la messa in crisi dell’esistente.
Durante la celebrazione dell’ultima festa
di San Gennaro, il cardinale Sepe
disse che «Napoli ha sempre vissuto di
pane e di speranza. Ora sembra che siamo
arrivati ad un punto di svolta: niente
è scontato, né il pane né la speranza.
Come è potuto accadere?».
Visto che il vostro congresso si richiama esplicitamente a quelle parole, cosa ne dice?
Quel giorno l’arcivescovo di Napoli ha richiamato
tutti a fare un serio esame di coscienza
collettiva. Una considerazione amara,
per scuotere le coscienze dei suoi concittadini.
Troppi sono gli accadimenti che, a
giudizio del cardinale, hanno contribuito a
fare di Napoli e della sua provincia un territorio
senza più speranza.
Cosa propongono le Acli, per riaccendere
la speranza?
La nostra proposta è di creare un più forte
legame tra la Regione Campania ed il mondo
del terzo settore per la gestione dei numerosi
beni culturali che restano chiusi ed
inaccessibili, in modo da rafforzare l’offerta
turistica regionale. Sappiamo di essere interlocutori
seri e chiediamo che il turismo sociale
entri nell'agenda della Regione e nella
nuova legge regionale sul turismo.

foto del congresso acli napoli

Thursday, November 25, 2010

Congresso Acli Napoli: “Ci rifiutiamo di restare a braccia conserte, osiamo costruire il futuro"

“Pane e speranza”: venerdì e sabato presso la basilica di San Paolo il XXV Congresso delle Acli di Napoli.
Il presidente Pasquale Orlando:
“Ci rifiutiamo di restare a braccia conserte, osiamo costruire il futuro”
Napoli, 24 novembre 2010 - Si terrà venerdì 26 e sabato 27 il XXV Congresso provinciale delle Acli di Napoli, presso il chiostro dei padri Teatini, nella basilica di San Paolo Maggiore, via dei Tribunali 76.
Il Consiglio provinciale dell’associazione dei lavoratori cristiani ha infatti convocato il congresso dal titolo “Pane e Speranza. Associazionismo, Ben/essere, Mezzogiorno”. Su questo tema si sono confrontate nella scorsa settimana le centinaia di strutture di base delle Acli partenopee, che associano circa venticinquemila persone.
La relazione del presidente provinciale Pasquale Orlando introdurrà i lavori, a cui saranno presenti, tra gli altri, il cardinale Crescenzio Sepe, il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, l’assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Napoli Francesco Pinto, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
“Le Acli – afferma Orlando - confermano l'orientamento teso a valorizzare il capitale sociale della metropoli assegnando all'associazionismo e alla società civile organizzata un ruolo determinante nella crescita e nella rigenerazione della città e dell'area metropolitana di Napoli. Numerose sono, infatti, le esperienze che attendono rappresentanza politica e per questo le Acli di Napoli si candidano come moderna scuola di formazione politica.”
“Abbiamo voluto – continua Orlando – riprendere, nel nostro tema, le parole del cardinale Sepe, che ha fatto luce su una realtà già fotografata da realtà buie, che riguardano emergenza rifiuti, povertà, disoccupazione, cassa integrazione e lavoro a chiamata: sono tanti gli indici della depressione. Noi vogliamo, però, che Napoli abbia pane e speranza e siamo sicuro che il terzo settore può dare il suo forte contributo in questo senso. Rispetto, infatti, ai drammi del nostro tempo alcuni restano con le mani conserte a criticare come spesso accade a famosi opinion leader, altri con le mani in tasca per un’elemosina o per il fund raising, altri con le mani in alto per protestare e un pò arrendersi, Tanti tra noi mettono le mani in pasta per cambiare le cose, oggi dobbiamo osare di andare mano nella mano per costruire una rete solida in grado di reggere all’urto e cominciare a costruire il futuro.”




pasquale orlando news sociali: Congresso Acli Napoli: “Ci rifiutiamo di restare a braccia conserte, osiamo costruire il futuro"

Tuesday, November 09, 2010

Un volontariato per Pompei e i beni culturali a rischio

pasquale orlando news sociali: Un volontariato per Pompei e i beni culturali a rischio
Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali, di fronte alle immagini drammatiche del crollo strutturale della “Schola Armatorarum” di Pompei, non possono che con amarezza condividere l’espressione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “ è una vergogna per l’Italia”.
Pompei è per l’umanità il sito archeologico più importante d’Europa e del mondo, con una propria capacità di attrazione di visitatori indipendentemente dal contesto territoriale.
E’ certamente paradossale che per incuria o incapacità si lasci degradare un patrimonio da tutti invidiato.
Sono ancora più ingiustificate le affermazioni di queste ultime ore rivolte unicamente allo scarico delle responsabilità.
"Non è ammissibile- afferma il presidente delle ACLI Napoletane Pasquale Orlando- che di fronte ad un disastro non scatti in ognuno il principio etico dell’assunzione conseguente delle proprie responsabilità, anche per un utilizzo improprio di significative risorse pubbliche assegnate.
Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali - confermano Paolo Pantani e Bruno Esposito di Acli ABC- si dichiarano in ogni caso pronte a rendere disponibili le proprie risorse territoriali del volontariato e le capacità professionali di architetti, ingegneri, archeologi, esperti in conservazione di beni culturali, manager e specialisti che operano costantemente all’interno delle Associazioni del volontariato.

Wednesday, November 03, 2010

Turismo sociale, le Acli chiedono al vicepresidente De Mita di affidare la gestione dei beni culturali chiusi al terzo settore




Napoli, 3 novembre - Un nuovo patto tra istituzioni e forze del terzo settore campano per rilanciare turismo e beni culturali. E’ stata questa, in sintesi, la proposta delle Acli al vicepresidente della giunta ed assessore regionale al turismo Giuseppe De Mita, che stamattina ha partecipato, presso la sede napoletana dell’associazione dei lavoratori cristiani, al seminario “Turismo sociale e beni culturali: nuove linee per la Campania.”
“La nostra proposta – ha detto Orlando rivolto a De Mita – è di creare un più forte legame tra la Regione Campania ed il mondo del terzo settore per la gestione dei numerosi beni culturali che restano chiusi ed inaccessibili, in modo da rafforzare l’offerta turistica regionale. Sappiamo di essere interlocutori seri e chiediamo che il turismo sociale entri nell'agenda della Regione Campania e nella nuova legge regionale sul turismo - La nostra capacità di organizzare la domanda turistica anche nella strategia di destagionalizzazione può essere una chiave di rilancio del settore, nel contempo da tempo abbiamo proposte nel campo dei beni culturali in una fase in cui la discussione sulla gestione dei grandi siti non può oscillare solo tra pubblico e privato ma tener conto del sociale organizzato.”
Sono intervenuti, tra gli altri, Pino Vitale, presidente nazionale del CTA che ha sintetizzato il puno di vista delle organizzazioni di turismo sociale sulla legge regionale in via di definizione rivendicando la capacità del mondo sociale di organizzare la domanda turistica anche per la sfida della destagionalizzazione, Paolo Pantani e Bruno Esposito di Acli Beni Culturali insieme ai dirigenti delle ACLI e del CTA dell'area metropolitana. E' intervenuto anche Michele Zannini, presidente delle ACLI di Caserta e presidente nazionale di ACLI Terra che ha richiamato l'importanza dell'interlocuzione politica realizzata tra associazionismo e istituzioni mentre Vincenzo Cirillo vice presidente delle ACLI napoletane ha sottolineato la scelta di dialogo istituzionale sui problemi scelta dalle ACLI. Importanti interventi di Bruno Canetti, presidente provinciale del CTA, di Franco De Paola della presidenza provinciale Acli, di Giovanni Sgambato del Sindacato Beni Culturali. Con l’assessore De Mita. il professor Antonio Palma, ordinario presso l’Università Federico II di Napoli, che sta coadiuvando il vicepresidente della giunta regionale campana nella stesura della nuova legge regionale sul turismo.

Monday, October 18, 2010

Le ACLI di Napoli verso il XXV Congresso Provinciale



le ACLI di Napoli terranno il loro Congresso Provinciale nei giorni venerdì 26 e sabato 27 novembre pv presso il chiostro dei Teatini all'interno della Basilica S.Paolo in Via dei Tribunali- piazza S.Gaetano.

Il tema scelto per il Congresso è: "Pane e Speranza. Associazionismo, Ben/Essere, Mezzogiorno" .
La scelta del luogo vuole testimoniare la voglia di riscatto del centro storico riscoprendo e valorizzando luoghi significativi e spesso paradossalmente poco conosciuti. Il nostro vuole essere un contributo alla costruzione di una rete sociale tesa alla crescita del territorio per il bene comune.

Le ACLI napoletane che rinnoveranno i gruppi dirigenti con un congresso ampio e partecipato, associano nella provincia di Napoli circa venticinquemila persone nei circoli territoriali (60) nelle società sportive (180), nei nuclei delle ACLI Colf delle donne straniere, nei gruppi giovanili, nei Centri di turismo sociale,nell'associazione beni culturali e servono circa trentamila cittadini attraverso il Patronato e il Caf e gli altri servizi al cittadino che promuoviamo.

Friday, October 01, 2010

Il forum delle persone e associazioni cattoliche per il lavoro: l'opinione di D'Antoni da Europa.

Oggi in piazza per il Sud

Sei grandi organizzazioni di ispirazione cattolica scenderanno oggi nelle piazze delle più grandi città del Sud per far sentire la propria voce sul Mezzogiorno.
Da Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Bari si alzerà un grido di indignazione per l’immobilismo di questi anni. E soprattutto si invocherà una nuova stagione di concordia istituzionale necessaria alla definizione di un grande patto che individui nel riscatto dei più deboli il principale obiettivo strategico nazionale. Un segnale che si unisce idealmente al forte appello al confronto lanciato sabato da Confindustria e all’idea che per rilanciare la crescita del paese una grande intesa cencertativa sia urgente e ormai irrimandabile.
Queste importanti chiamate interrogano in modo diretto la politica e non possono più rimanere inascoltate.
L’Italia deve ripartire da un grande patto sociale che punti al rilancio delle realtà sociali più deboli. In questa prospettiva lo sviluppo del Mezzogiorno assume un significato strategico. Tutte le criticità nazionali si ripresentano infatti con maggiore intensità nel Sud. E il problema centrale sotto il parallelo di Roma si chiama lavoro. Nei giorni scorsi abbiamo letto dati da bollettino da guerra. Al meridione spetta infatti il triste primato europeo del più basso tasso occupazione giovanile, che tocca la soglia del 40 per cento, contro una media nazionale del 28. Ma il dramma del Sud è solo parzialmente rappresentato dagli indicatori ufficiali, che non sono in grado di pesare l’incidenza dello scoraggiamento, che porta moltissime persone a non iscriversi neanche più alle liste di collocamento.
Superare insieme le cause che sono alla base di questo infernale squilibrio, significa sciogliere il nodo centrale dello sviluppo nazionale. È questo il punto centrale – e pienamente condivisibile – della piattaforma che presenteranno oggi Cisl, Movimento cristiano lavoratori, Compagnia delle opere, Confartigianato, Confcooperative ed Acli. Ben concreto e apprezzabile il ventaglio delle proposte che include tra l’altro una vera fiscalità di sviluppo, un piano infrastrutture degno di questo nome e risorse nazionali che vadano oltre gli spot di questi due anni. Ma le associazioni vanno oltre e pongono la sfida meridionale al centro di una battaglia per ristabilire valori fondanti di una comunità quali dovrebbero essere la solidarietà e la fratellanza. Un messaggio che deve illuminare anche l’azione politica.
Perché dalla capacità che avremo di dare risposte all’altezza dipende non solo la futura crescita della ricchezza nazionale, ma anche il riscatto della politica intesa come opera morale al servizio del bene comune.
Al centro di questa azione deve tornare la persona, primo ed essenziale elemento di una società coesa e solidale. Significa sostituire il principio del conflitto con quello della partecipazione, secondo cui ogni membro di una comunità deve sentirsi protagonista nel processo di cambiamento.
Come si traduce questa griglia di valori in concreto? Con la parola “concertazione”. Significa garantire la compartecipazione delle organizzazioni sociali nei processi decisionali e produttivi nazionali.
Promuovere e sostenere le competenze dei corpi intermedi – a cominciare dalla famiglia – secondo il principio della sussidiarietà.
Assicurare, sul piano nazionale, una salda riaffermazione del patto unitario e solidale. Lavorare al cantiere della piena e responsabile condivisione delle responsabilità su obiettivi strategici comuni.
Questa la sfida che ci attende oggi.
Ma solo uscendo dal clima di conflitto sociale, geografico e istituzionale in cui il governo Berlusconi ha gettato il paese saremo in grado di raccoglierla pienamente.
Restituendo una nuova speranza di unità, solidarietà e sviluppo all’Italia e agli italiani.

Bonanni a Napoli: Sud può essere California d'Europa


di Ilaria Storti

Napoli (dal nostro inviato). Quattro città del Sud (Napoli, Reggio Calabria, Bari, Palermo), oltre 5 mila persone unite in una sola manifestazione, atipica e trasversale. Dal Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro - composto da Cisl, Movimento Cristiano lavoratori, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative ed Acli - arriva la chiamata a raccolta di tutti coloro che non vogliono rassegnarsi all'oblio del Mezzogiorno. Un appello "alla partecipazione di tutte le persone di buona volontà impegnate nei nostri movimenti - sottolineaRaffaele Bonanni, nel suo intervento alla manifestazione di Napoli -. E' un appuntamento simbolicamente importante in un momento così delicato della vita nazionale. Un segno di speranza e di impegno, quell'impegno alla partecipazione che ha sollecitato il cardinal Bagnasco. Vogliamo recuperare il coraggio della responsabilità e della testimonianza". Quando chi deve guidare la vita pubblica "smarrisce il senso della sua funzione", secondo il segretario generale della Cisl, "vuol dire che le comunità italiane non riescono fino in fondo a esprimere il meglio che hanno" e "a fare vergognare chi usurpa l'importante funzione che è la politica". Anche per questo il Forum, che non vuole essere "un nuovo partito" o una nuova lobby, ha scelto di mettere al centro di questo impegno la rinascita del Sud e la creazione di una nuova classe dirigente. "A Napoli - ricorda Bonanni - c'è un termovalorizzatore che funziona al 30%. A Salerno c'è voluto un quarto delle risorse per un termovalorizzatore che funziona a pieno regime. Questo è l'emblema di come si opera nel Meridione, dove la spesa viene destinata non per il bene comune ma contro il bene comune. Il Sud può essere la California d'Europa, ma non basta chieder soldi per il Sud, bisogna sapere come si usano. Io - aggiunge il numero uno di Via Po - sono convinto che le risorse, senza una discussione a monte, possono persino rovinare il Mezzogiorno. Qui ci vogliono regole diverse, magari momentanee, ma diverse. Ogni opera pubblica qui deve avere un volto e deve rispettare norme draconiane".
Regole che sono gli stessi cittadini meridionali a esigere, soprattutto di fronte all'imminenza della rivoluzione federalista. Alla Mostra d'Oltremare, sede napoletana dell'iniziativa di ieri, si percepisce immediatamente che le invettive folkloristico-elettorali di Bossi al Sud vengono prese sul serio. E si percepisce che il federalismo qui è temuto, che alla razionalizzazione della spesa si crede poco, mentre si teme molto l'abbandono del Mezzogiorno come una zavorra troppo a lungo tollerata.
"Noi - afferma Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania - dobbiamo fare uno sforzo in più perché la Campania ha una situazione gravissima, debiti per miliardi, disoccupazione altissima. Il risultato di una politica che ha invaso campi, che ha distrutto li tessuto connettivo. L'appello che lanciamo oggi è un appello a intestarci le questioni importanti, emergenziali, e a trovare una condivisione. Se il federalismo - aggiunge Lucci - viene realizzato in assenza di una guida politica di certi processi, allora sarà pericolosissimo. Noi non chiediamo l'elemosina, chiediamo al Governo che si rispettino i parametri perequativi. Non vogliamo essere vittime di sentimenti anti meridionali, che feriscono soprattutto quelli che vogliono farcela".
All'appello, il Forum accompagna delle proposte precise per far ripartire li Mezzogiorno. Le illustraCarlo Costalli, presidente di Mcl: la trasparenza della Pubblica amministrazione; il rifiuto di usare il Pubblico come fonte di assunzioni per risolvere il problema dell'occupazione: la promozione di programmi di educazione alla legalità; la creazione di iniziative per favorire l'ingresso di giovani e donne nel mercato del lavoro con contratti regolari; il contrasto alla povertà attraverso il lavoro. "La politica - aggiunge Costalli - non basta per fare ciò. Chiamiamo a raccolta i cattolici e tutti coloro che si impegnano nella vita pubblica. Siamo vicini alla Cisl per l'impegno nel salvataggio di Pomigliano e chiediamo al Governo un'iniziativa concreta per salvare anche Fincantieri.
La partecipazione dei cittadini comuni, secondo il presidente della Acli di Napoli, è già molto più forte di come venga dipinta a volte sui media. "La coesione sociale di questa area metropolitana - afferma Pasquale Orlando - è tenuta in vita da migliaia di esempi di partecipazione e buona volontà. Il merito di questa giornata è rimettere la gente del Sud al centro del dibattito. Ma oggi, l'unica strada per crescere è affrontare i problemi del lavoro e dell'istruzione. Perché qui, sulla porta del mercato del lavoro, c'è scritto ‘vietato l'ingresso ai giovani'". E un esempio dell'impegno dei cittadini per risollevare il Sud è incarnato dalla cooperativa la Paranza, nata pochi anni fa in uno dei rioni più difficili di Napoli, il rione Sanità. "Oggi - dice Riccardo, uno dei soci della coperativa - è un rione isolato, un po' ghettizzato. Ma è anche un luogo dove ci sono tante realtà positive. La nostra cooperativa nasce per promuovere le bellezze del quartiere e combattere il pregiudizio nei suoi confronti. Nel 2006 abbiamo creato la casa del Monacone, una struttura di accoglienza ricavata da una basilica fatiscente, finanziata dai privati. Da lì è nato il progetto San Gennaro Extra Moenia. Abbiamo avuto in gestione le catacombe del rione e vi portiamo i turisti (col contagocce), però riusciamo a farli entrare. E così abbiamo aperto il quartiere al mondo".
L'impegno del Forum, ricorda Salvatore Del Monaco, presidente della Compagnia delle opere Campania, è dunque quello di "realizzare una socialità diversa, più umana". "Il nostro stare insieme - dice Del Moncao - deve portare a costruire un clima di coesione sociale per contribuire al bene comune. Non vogliamo chiedere dei privilegi ma vogliamo un'inversione di rotta".
Un'inversione di rotta che, secondo Antonio Campese, presidente Confartigianato Campania, è essenziale per il mondo produttivo meridionale. "In Italia- afferma - non si parla mai del diritto al profitto, ossia del mantenimento di regole certe nel medio periodo. Cosa che da noi manca da tempo. Quando si parla di federalismo e deregulation, io mi chiedo se si possa deregolare senza una cultura dell'etica. Non si può fare una deregolamentazione se non c'è una cultura dell'etica, se non c'è certezza delle regole e delle norme".
Dalla Campania giunge, dunque, una richiesta di cambiamento reale. Perché, spiega il presidente di Confcooperative Napoli e Campania, Ferdinando Flagiello, "qui non possiamo più tollerare politiche che difendono le rendite di posizione". "Il federalismo - aggiunge Flagiello - può essere devastante per il Mezzogiorno se non è accompagnata alla razionalizzazione della spesa pubblica e al rientro del deficit regionale".
L'impegno del Forum c'è, dunque, ma i tempi sono strettissimi. "Il Sud è tagliato fuori dall'Europa - ricorda a proposito Bonanni -, proprio mentre nel mondo ci sono popoli che raggiungono lo sviluppo. Senza lo sviluppo non ci sono diritti. Perché i posti di lavoro non si fanno per legge, ma devono essere posti di lavoro reali che vengono creati sul mercato. Al Governo centrale chiediamo una fiscalità di vantaggio che permetta al Sud di essere avvantaggiato, diversamente sarà svantaggiato. Finché c'è sottosviluppo, oligarchie che usano il potere per il bene personale e un mafia che fa da regia, - conclude il segretario della Cisl - il Meridione non rinascerà. Il lavoro è importante, perché noi siamo fatti per esprimere il meglio di noi stessi e per fare di noi stessi delle persone integre. Quando manca il lavoro le persone muoiono perché non possono essere loro stesse".

Thursday, September 30, 2010

Forum lavoro e cattolici a Napoli.









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Centinaia di aclisti di Napoli e della Campania hanno preso parte all'appuntamento della Mostra d'Oltremare.

"Bisogna rimettere il tema del Sud al centro dell'agenda politica. Non è possibile che si spostino risorse per pagare le multe all'Unione Europea per il comportamento dei produttori di latte del nord e poi si taglino i fondi che permettono di creare occupazione e sviluppo al Mezzogiorno." Lo ha affermato Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli, sul palco dell'evento organizzato stamattina dalle associazioni del laicato cattolico, tra cui Acli, Cisl, Mcl, Compagnie delle Opere e Confcooperative, presso la Mostra d'Oltremare di Napoli.

"Il terzo settore - ha proseguito - può fare molto per la rinascita delle nostre terre e farà la sua parte.. Nelle nostre terre davanti ad un problema c'è chi si mette le mani dietro la schiena per tirarsi indietro, chi le alza per arrendersi, chi se le mette in tasca per dare, al massimo, un contributo economico. Poi ci siamo noi, che invece vogliamo avere le mani in pasta e sporcarcele per quello che è giusto: difendere i diritti dei cittadini del Sud Italia, che vivono quotidianamente situazioni drammatiche con le Istituzioni che raramente ascoltano il loro grido di dolore."

Nel corso della grande inziativa del Forum a Napoli molto apprezzata la testimonianza di Anna Cristofaro del direttivo nazionale ACLI Colf sulla condizione delle donne straniere impegnate nel lavoro di cura e le iniziative della nostra organizzazione in questo difficile campo dell'azione sociale.


pasquale orlando news sociali: Forum lavoro e cattolici a Napoli.

Sunday, September 26, 2010

Le Acli di Napoli al fianco dei lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia

pasquale orlando news sociali: Le Acli di Napoli al fianco dei lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia: "Le Acli di Napoli al fianco dei lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia: “Gli armatori si impegnino a portare nuove commesse”

Napoli, 24 settembre 2010 – Le Acli di Napoli al fianco dei lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia che questa mattina, dopo aver proclamato uno sciopero di otto ore, scenderanno in strada con un corteo per difendere il loro sacrosanto diritto al mantenimento del lavoro.
“Da decenni la nostra associazione �al fianco delle battaglie dei lavoratori della Fincantieri e non intendiamo lasciarli soli in questo buio momento – spiega il presidente provinciale dell’associazione dei lavoratori cristiani Pasquale Orlando – Insieme al circolo di Castellammare, presieduto da Carmine Raimo, le Acli provinciali chiedono che siano salvaguardati i livelli occupazionali in uno stabilimento che ha sempre prodotto ricchezza per la societ�e che oggi non pu�essere cancellato con un semplice colpo di spugna, come se nulla fosse: mandare sul lastrico centinaia di famiglie sarebbe un atto irresponsabile ed inumano. Ci appelliamo, con il sindaco Bobbio, agli armatori privati, in particolare a quelli campani, affinch�portino nuove commesse allo stabilimento stabiese in modo da garantirne non solo una decorosa sussistenza ma anche un pieno rilancio.”"

Thursday, August 12, 2010

La FAP Acli: “Cinque milioni di anziani soli in casa a Ferragosto: i Comuni mettano in campo la necessaria assistenza.”


pasquale orlando news sociali: La FAP Acli: “Cinque milioni di anziani soli in casa a Ferragosto: i Comuni mettano in campo la necessaria assistenza.”

Roma, 12 agosto 2010 - “Le nostre stime ci dicono che almeno cinque milioni di anziani resteranno a casa, spesso da soli, a cavallo di Ferragosto. Chiediamo ai Comuni di mettere in campo servizi straordinari di assistenza. – lo afferma il presidente nazionale della FAP – Federazione Anziani e Pensionati delle Acli, Pasquale Orlando - Chi rimane solo nelle settimane più calde dell'anno dovrebbero poter chiedere assistenza domiciliare o di essere accompagnati a fare una visita medica, fare la spesa, un aiuto per prendere delle medicine in farmacia, magari un pò di compagnia a casa: tutte quelle semplici esigenze quotidiane per le quali una persona che rimane sola nei giorni centrali di agosto, con i parenti e gli amici più stretti in vacanza, per le quali un anziano o un’anziana non sanno a chi rivolgersi. Molti Comuni si sono attrezzati per tempo ma altri non l’hanno fatto. Per questo è necessario porre in essere misure straordinarie."

“La FAP – prosegue Orlando - crede che le politiche sociali siano indispensabili alla tenuta della necessaria coesione sociale del Paese e che senza tutela delle fasce deboli l'Italia non potrà garantirsi i presupposti dello sviluppo. In primo luogo è necessario garantire ad anziani e pensionati per garantire i livelli essenziali di assistenza, poiché sono tantissime le persone non autosufficienti che subiscono una drammatica emarginazione. L'anziano è davvero una grande risorsa sociale in una fase in cui le giovani generazioni si vedono chiuse le porte del mercato del lavoro ma la loro difesa è ancora più necessaria quando la risorsa si esaurisce e la società emargina le persone anziane. Questo lavoro non può svolgersi solo a livello centrale ma deve percorrere i territori comunità per comunità.”

Sunday, July 04, 2010

Risorsa mezzogiorno: successo dell'iniziativa in Abruzzo.


Bella iniziativa della Rivista Risorsa Mezzogiorno che ha organizzato sul mare di Casalbordino un incontro per valorizzare il bello e il buon del sud.
Nell'ambito della Festa ACLI che ha portato sul mare abruzzese tanti soci con le loro famiglie, la rivista "Risorsa Mezzogiorno, diretta da Pasquale Orlando, segretario nazionale della FAP ACLI ha promosso un incontro con i vertici delle associazioni specifiche delle ACLI (Gianluca Budano responsabile Mezzogiorno delle ACLI Nazionali e Michele Zannini, presidente nazionale ACLI Terra) per un confronto con le istituzioni territoriali a partire dal presidente della Regione Chiodi, dal presidente della provincia di Chieti Di Giuseppantonio, dal sindaco Bello, e dai dirigenti delle ACLI Abruzzesi Riga e Scavicchia. Con loro l'accedemico della Cucina Italiana Mimmo D'Alessio e tante delegazioni provenienti da tutt'Italia.
A termine una degustazione di prodotti a confronto tra la provincia di Chieti ed il Sannio Beneventano a testimoniare la ricchezza alimentare del SUD.
Successo per le aziende Wartalia, cantine di Casalbordino, Terra dei Briganti, azienda agricola Colline del Sannio, Il Poggio, Serra degli Ilici, Torrea Oriente, Cantine Tora, Pasticceria Napoletana, Oleificio Andreazi. Presente l'ottimo Achille Antonaci sommellier della FISAR Benevento.
Un contributo dell'associazione dei lavoratori cristiani alla forte ripresa abbruzzese a due giorni dall'arrivo del S.Padre a Sulmona.Apprezzamenti per l'iniziativa di Risorsa Mezzogiorno è giunta da S.E. Mons Bruno Forte vescovo di Vasto e Chieti.


pasquale orlando news sociali: Risorsa mezzogiorno: successo dell'iniziativa in Abruzzo.

Sunday, June 27, 2010

Nel Paese dei falsi invalidi salviamo i veri Patronati.

Oggi sono apparsi su diversi quotidiani articoli che riguardano una grande truffa nei confronti dell’Inps che vede coinvolti alcuni professionisti, un patronato ed un caf.
Non è il primo caso: dopo i falsi ciechi, le finte disoccupazioni, gli arretrati sulle invalidità c’è una continuità nelle truffe al residuo sistema di welfare.
Bisogna insistere per ripulire dai faccendieri il mondo delle pratiche sociali per almeno due motivi: in tempi di crisi far immaginare che siano tutte truffe i sussidi ai disabili e ai disoccupati significare giustificare pericolosamente tagli e strette finanziarie in un paese e in una città che di quel poco di assicurazione sociale ha legittima attesa; in secondo luogo non bisogna fare di un’erba un fascio lasciando credere che i Patronati e i Caf siano in realtà associazioni a delinquere organizzate per truffare gli enti previdenziali e lo Stato.
Tutto ciò mentre è in atto un attacco ai danni dei Patronati e delle Associazioni che svolgono il proprio ruolo nei confronti dei cittadini, immigrati, lavoratori e pensionati per rendere esigibili i loro diritti. I Patronati hanno una lunga e gloriosa storia di solidarietà e di presenza territoriale. I nostri promotori sociali lavorano con serietà e competenza e senza il contributo di questi Enti nati grazie alle conquiste sociali dei lavoratori molti diritti pur previsti legislativamente non sarebbero stati mai garantiti.
I personaggi senza scrupoli che si aggirano nella città e nei territori martoriati del Mezzogiorno contribuiscono ad affossare le ultime garanzie sociali. Bisogna fare pulizia presto e bene. I Patronati come quello delle ACLI e di tante grandi organizzazioni svolgono correttamente il loro compito con serietà, professionalità e spirito di dedizione in una realtà in cui l’abusivismo e la mancanza di regole e di affidabilità la fanno da padrone. Restare al lavoro in questa realtà diventa veramente difficile perchè mentre alcuni rispettano tutte le norme con elevati costi: sedi adeguate alle misure di sicurezza, tutela della privacy, gratuità delle prestazioni convenzionate, regolari assunzioni del personale e periodica formazione la concorrenza sleale dei faccendieri senza scrupoli crea pure un’immagine distorta dei Patronati riconosciuti da migliaia di lavoratori ed anche dalla nostra Costituzione Repubblicana.


pasquale orlando news sociali: Nel Paese dei falsi invalidi salviamo i veri Patronati.

Tuesday, May 18, 2010

Oggi a San Giorgio a Cremano la presentazione del libro "cos�ci uccidono" di Emiliano Fittipaldi

Data:
mercoledì 19 maggio 2010

Ora:
18.00 - 20.00

Luogo:
VesuvioLibri -
Villa Bruno
San Giorgio a Cremano

La manifestazione è organizzata dal circolo Acli "G. Lazzati" di San Giorgio a Cremano e dai Giovani delle Acli di Napoli. Modererà Michele M. Ippolito, giornalista. Interverranno Paolo Pisanti, editore; Pasquale Orlando, responsabile Acli Mezzogiorno. I ragazzi del liceo scientifico cittadino leggeranno brani selezionati del libro di Fittipaldi.


L'Italia è fra i Paesi più inquinati dell'Occidente, con un impressionante tasso di crescita dei tumori infantili. Anni e anni di indiscriminata contaminazione del suolo e delle risorse idriche hanno trasformato in veleno quello che mangiamo, minacciando in primo luogo la salute dei più deboli. Tutti ricordiamo le immagini di Napoli sepolta dai rifiuti, ma purtroppo quella dell'inquinamento non è un'emergenza episodica: è un giro d'affari enorme e spietato, che non tiene in nessun conto la vita delle persone. Ma chi sono i signori del veleno? Nel suo libro, Emiliano Fittipaldi ci racconta una realtà inaccettabile, quella di un Paese in cui la malattia e la morte di molti cittadini, inconsapevoli e innocenti, non sono altro che il "danno collaterale" di un'industria senza pietà.


pasquale orlando news sociali: Oggi a San Giorgio a Cremano la presentazione del libro "cos�ci uccidono" di Emiliano Fittipaldi

Monday, May 17, 2010

Bagno di folla in San Pietro per la giornata di solidariet�a Ratzinger. Grande presenza delle ACLI napoletane.





Bagnasco gli esprime vicinanza: Chiesa purificata dalla penitenza
ROMA
«Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa». Lo ha detto Papa Benedetto XVI, dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, dopo la recita del Regina Coeli. «Viviamo nel mondo - ha aggiunto il Papa - ma non siamo del mondo. Noi cristiani non abbiamo paura del mondo, anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni. Dobbiamo invece temere il peccato e per questo essere fortemente radicati in Dio, solidali nel bene, nell`amore, nel servizio».

«E` quello che la Chiesa, i suoi ministri, unitamente ai fedeli - ha detto il Pontefice - hanno fatto e continuano a fare con fervido impegno per il bene spirituale e materiale delle persone in ogni parte del mondo. E` quello che specialmente voi cercate di fare abitualmente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti: servire Dio e l`uomo nel nome di Cristo. Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza».

Piazza San Pietro si era rapidamente riempita: una domenica speciale per il mondo dell’associazionismo cattolico, a cui è stato chiesto di stringersi intorno al Papa come figli con il padre. La presenza più massiccia è quella di Comunione Liberazione che occupa più di metà della piazza ma sono tantissimi i carismi presenti: da quello di Rinnovamento dello spirito, che anima l’attesa con canti e balli, agli universitari della Fuci; dall’Azione cattolica alla Comunità di Sant’Egidio. Migliaia anche i rappresentanti di Coldiretti che con i loro cappelli gialli colorano la piazza. Sul colonnato campeggiano gli striscioni con le frasi di Benedetto XVI «È nella comunione della Chiesa che incontriamo Gesù», «Non abbiamo paura, Gesù ha vinto il male».

«La Chiesa purificata dalla penitenza sia luogo di giustizia e di conforto per i credenti». È quanto ha detto questa mattina il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, intervenuto per dare il proprio sostegno al Papa. Bagnasco ha parlato in attesa del Regna Coeli del Pontefice. «Dio onnipotente ed eterno - ha affermato Bagnasco nella preghiera pubblica - conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido di coloro che sono nel dolore, perchè trovino giustizia e conforto, così che, partecipando alla vita della tua Chiesa, purificata dalla penitenza, possano riscoprire l’infinito amore di Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna per tutti i secoli dei secoli».




Grande delegazione delle ACLI Napoletane: addetti sociali del patronato ACLI con il direttore Pasquale De Dilectis e i gruppi della Fap Acli guidati da Gennaro Guida. "Diverse centinaia di lavoratori cristiani delle ACLI napoletane- ha dchiarato Pasquale Orlando, presidente delle ACLI di Napoli-hanno dato il segno della nostra solidarietà e il nostro affetto filiale a Papa Benedetto XVI, che con coraggio e determinazione sta operando per la verità e la purificazione nella Chiesa, favorendo la collaborazione con le autorità civili per la prevenzione e la punizione di questi crimini. Mentre respingiamo gli ingiusti attacchi di cui è stato fatto oggetto il S. Padre esprimiamo- conclude Pasquale Orlando- sgomento per l’emergere di casi di pedofilia che vedono coinvolti anche membri del clero e degli ordini religiosi ed oggi manifestiamo solidarietà alle vittime di questi abusi"



pasquale orlando news sociali: Bagno di folla in San Pietro per la giornata di solidariet�a Ratzinger. Grande presenza delle ACLI napoletane.

Wednesday, May 12, 2010

Wednesday, March 17, 2010

Il 20 marzo al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia la IV� edizione di “Diritti in piazza”


COMUNICATO STAMPA

“La Legalità nel lavoro”

Se parliamo di lavoro voglio vederci chiaro!

il 20 marzo al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia

la IV° edizione di “Diritti in piazza

Napoli, 17 marzo 2010 - A Castellammare di Stabia, presso il “Palazzetto del Mare”, e in 300 piazze d’Italia il 20 marzo sarà il momento di “Diritti in piazza”, la campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione dei cittadini e dei lavoratori, promossa dalle Acli e dal Patronato Acli che, quest’anno, porterà al centro del dibattito il tema della legalità nel lavoro.

“Abbiamo a cuore la persona, il lavoratore, la sua famiglia, con i suoi doveri ed i suoi diritti, il suo oggi ed il suo domani, ed allora se parliamo di lavoro voglio vederci chiaro. – afferma il presidente delle Acli di Napoli e responsabile per il Mezzogiorno, Pasquale Orlando - Perché parlare di lavoro? Perché un lavoro dignitoso è la premessa affinché ognuno possa realizzarsi pienamente nella propria dimensione personale e collettiva; ma anche per ribadire le responsabilità che ci vincolano, in quanto cittadini, gli uni agli altri e rivendicare i diritti che abbiamo e i doveri che non possiamo esimerci dal rispettare. Per la Campania abbiamo scelto Castellammare di Stabia perché questa importante città è, suo malgrado, teatro di una crisi economica ed occupazionale senza precedenti e centinaia di lavoratori rischiano il posto e su di loro aleggia lo spettro dell’impossibilità di sostenere le proprie famiglie.

Per conoscere i loro diritti, di oggi e di domani, su contributi, maternità, futura pensione, salute, infortuni sul lavoro e disoccupazione i cittadini possono recarsi al Palazzetto del Mare di Castellammare o, in alternativa, visitare il sitowww.patronato.acli.it e contattare il Patronato Acli al numero verde 800.74.00.44.

“In un Paese dominato dal bisogno di lavorare ad ogni costo, - prosegue Orlando - parlare di legalità significa diffondere una cultura di responsabilità e rispetto; significa invertire il senso; ovvero dire basta al lavoro nero, ridurre le disuguaglianze sociali e garantire la tutela dei diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro. In Italia, il lavoro illegale produce un’economia sotterranea pari ad oltre 350 miliardi di euro.Questo significa che esistono circa tre milioni di lavoratori in nero ai quali non vengono versati regolarmente i contributi e che non possono usufruire del sistema nazionale di previdenza sociale obbligatorio e complementare. Essere previdenti significa contribuire con una piccola quota del proprio reddito ad un sistema di sicurezza sociale che garantisce un reddito, o parte di esso a chi ne ha più bisogno. Il lavoro irregolare nega dignità e cittadinanza ai lavoratori ed è la causa principale di una scorretta concorrenza e di un progressivo impoverimento dei sistemi produttivi e di protezione sociale.”

“Diritti in piazza” per camminare insieme nella giusta direzione volta a promuovere la legalità nel Paese, condannando e perseguendo la cultura e la pratica del lavoro nero attraverso l’informazione e la diffusione delle politiche per l’emersione, l’aumento dei controlli e la tutela di tutti i lavoratori. Lo slogan delle Acli è: “Se è vero che il lavoro è il fondamento della nostra democrazia, insieme possiamo tutelarlo.”

Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli) – 3403008340 / 3939019211



pasquale orlando news sociali: il 20 marzo al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia la IV� edizione di “Diritti in piazza”

Saturday, March 13, 2010

pasquale orlando news sociali: diritti in piazza




PERCHÈ PARLARE DI LAVORO?

Perché un lavoro dignitoso è la premessa affinché ognuno possa realizzarsi pienamente nella propria dimensione personale e collettiva; ma anche per ribadire le responsabilità che ci vincolano, in quanto cittadini, gli uni agli altri e rivendicare i diritti che abbiamo e i doveri che non possiamo esimerci dal rispettare.

CAMBIARE SI DEVE!

Ci vuole legalità nel lavoro! Che significa? Assumersi la responsabilità di rispettare le regole; dire basta alla cultura e alla pratica del lavoro nero; conoscere e riconoscere l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro; avviare processi di regolarizzazione per i lavoratori immigrati che, senza diritti e in situazioni spesso di grave sfruttamento, sostengono la nostra economia e si prendono cura delle nostre famiglie; ridurre le disuguaglianze che alimentano l’esclusione sociale.
In Italia, 3 milioni di persone svolgono un lavoro irregolare! Per molte di queste il lavoro grigio e il lavoro nero rappresentano l’unica opportunità e l’unica prospettiva.
In un periodo di crisi, come quello che stiamo attraversando, si accetta qualsiasi tipo di compromesso ma il lavoro illegale non è un “ammortizzatore dell’economia” per avviare processi organizzativi in grado di competere sul mercato. Nega dignità e cittadinanza ai lavoratori ed è la principale causa di una scorretta concorrenza e di un progressivo impoverimento dei sistemi produttivi e di protezione sociale.

INSIEME POSSIAMO USCIRNE!

Un intervento di contrasto al lavoro nero articolato per tipologie contrattuali e per settore produttivo, grazie all’informazione su diritti e doveri di lavoratori e datori di lavoro, a politiche per l’emersione e all’aumento dei controlli può ridurre considerevolmente questa economia sotterranea, che oggi vale oltre 350 miliardi di euro.
La sicurezza sul lavoro e la prevenzione devono essere viste come diritto e non come obbligo: ad un diritto/dovere dei lavoratori deve corrispondere un diritto/dovere delle aziende; tutto questo si può ottenere solo attraverso il rispetto dei compiti e delle responsabilità che la legge prevede per gli uni e per le altre.

PERCHÈ SONO COSI' IMPORTANTI I CONTRIBUTI?

Un lavoro sicuro passa anche attraverso la correttezza dei versamenti contributivi secondo il sistema di previdenza sociale obbligatorio e complementare. Essere previdenti significa contribuire con una piccola
quota del proprio reddito ad un sistema di sicurezza sociale che garantisca un reddito, o parte di esso, se si diventa disoccupati, se ci si ammala, se una donna aspetta un figlio, se si diviene invalidi o non si trova più lavoro a causa dell’età. Lavorare nella legalità contribuisce a rinforzare la rete di protezione sociale intessuta dalla solidarietà dei contributi di tutti i lavoratori.

IL LAVORO È IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA.

Una persona-lavoratore in situazione di irregolarità ha sempre gli stessi diritti che spettano ad una persona-lavoratore assunto regolarmente. Tuttavia, solo in presenza dell’effettivo riconoscimento del lavoro svolto, potrà usufruire delle garanzie contrattuali e previdenziali di oggi e di domani.





pasquale orlando news sociali: diritti in piazza

Friday, February 26, 2010

Le Acli di Napoli: Il documento della Cei sul Mezzogiorno �un grido di dolore a difesa dei deboli.


Le Acli di Napoli: Il documento della Cei sul Mezzogiorno è un grido di dolore a difesa dei deboli.

Il terzo settore ha il dovere di combattere una “buona battaglia” per il Sud
Napoli, 26 febbraio 2010 -
“Il documento della CEI intitolato Chiesa e Mezzogiorno è un grido di dolore che si alza a difesa dei ceti più deboli, della gente che soffre, delle popolazioni oppresse da violenza criminale, piccoli interessi di bottega di faccendieri senza scrupoli, dall’egoismo dei benpensanti.”
Lo afferma Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli e responsabile del Mezzogiorno per l’associazione dei lavoratori cristiani.
“I cittadini, in particolare i cattolici, hanno il dovere di rispondere positivamente all’appello alla mobilitazione morale lanciata dalla Conferenza Episcopale per contrastare la logica della sconfitta e della rassegnazione. – prosegue Orlando – E’ necessario uno scatto d’orgoglio per strappare i nostri territori alla longa manus della malavita e superare il senso di chiusura che troppo spesso costringe noi meridionali in un angolo.
In questa “buona battaglia”, per dirla con San Paolo, un ruolo strategico deve essere svolto dall’associazionismo, che troppo spesso viene visto come figlio di un Dio minore, ma in realtà non lo è. Il mondo del terzo settore deve impegnarsi per dare un segnale forte della propria presenza, a vantaggio della crescita della società civile.”


pasquale orlando news sociali: Le Acli di Napoli: Il documento della Cei sul Mezzogiorno �un grido di dolore a difesa dei deboli.

Monday, January 18, 2010

Zone Franche Urbane: Le preoccupazioni del Comune di Napoli ed i prossimi incontri.

In merito alle zone franche urbane italiane istituite dal Governo, e tra queste Napoli Est, l'Assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli con delega alle Zone Franche, Mario Raffa, dichiara quanto segue:

"Le notizie di stampa di questi giorni, e in particolare quelle di ieri e di oggi, sulle Zone Franche Urbane, a proposito del clima di preoccupazione di molti enti locali riguardo alle novità introdotte per questo strumento dal recente Decreto Milleproroghe, pongono in allarme il Comune di Napoli sul mantenimento degli impegni, da parte del Governo, sulla natura e, di conseguenza, sulle modalità di attuazione delle misure di agevolazione fiscale e contributiva inizialmente previste per questo strumento.

A questo proposito stiamo valutando con la Regione di organizzare una iniziativa pubblica su questo tema il prima possibile, magari subito dopo l'incontro che il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha convocato per il prossimo 21 gennaio con tutti gli Amministratori locali delle ZFU. L'obiettivo è quello di invitare a raccolta tutte le forze politiche, le istituzioni comunali, provinciali e regionali, le associazioni imprenditoriali, per unirsi nel rappresentare la necessità che si acceleri nell’attuazione delle Zone Franche Urbane nel pieno rispetto delle condizioni inizialmente previste di esenzione fiscale e contributiva, che hanno motivato il lavoro svolto, le risorse impegnate, gli accordi politici sottoscritti, e sulla cui base sono già maturate aspettative, investimenti, assunzioni.

La preoccupazione del Comune di Napoli, condivisa tra molti Sindaci delle 22 Zone Franche Urbane, è stata espressa anche da alcuni Presidenti delle regioni in cui le ZFU sono situate - per gran parte localizzate al Sud – e, per quanto riguarda la Campania, dal PresidenteAntonio Bassolino, che le ha esplicitate in una lettera indirizzata dal Governatore al Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a cui quest'ultimo ha risposto criticando, in un comunicato stampa di ieri, l'impostazione della legge istitutiva della ZFU e denunciando l'assenza di sufficiente copertura finanziaria per questo strumento agevolativo.
Sulle dichiarazioni del Ministro è intervenuto ieri anche l'europarlamentare Andrea Cozzolino, ex Assessore regionale alle Attività Produttive, che ha rivolto un appello al Governo perché finanzi lo strumento agevolativo con l'extragettito dello scudo fiscale. Un paio di settimane fa anche il Vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, si è dichiarato allarmato per il fatto che il decreto, avendo modificato il regime di aiuti previsto per le ZFU, rischia di annullare l'autorizzazione ricevuta ad ottobre dalla UE e di azzerare la procedura concordata con la Commissione.

Come è noto, la Zona Franca Urbana prevedeva, per le piccole e micro imprese che danno avvio alla loro attività nell'arco di tempo compreso tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 1012, l'esenzione dalle imposte sui redditi, l'esenzione dall'IRAP, l'esenzione dall'ICI e, infine, l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali.

Purtroppo, il decreto Milleproroghe ha approvato una misura riguardante le Zone Franche italiane, e quindi anche quella di Napoli, chemodifica in maniera sostanziale il contenuto e il meccanismo dell'agevolazione prevista per chi investe nella zona franca, stravolgendone le finalità. All'esenzione fiscale su tutte le imposte e i contributi si sostituisce una semplice deduzione fiscale, parametrata per giuntasolo all'ICI e agli eventuali contributi previdenziali versati per i lavoratori dipendenti.

Questa misura, che non è stata in alcun modo discussa con i Comuni e le Regioni beneficiari delle ZFU, laddove il decreto fosse convertito in legge - cosa che avverrà entro la fine di febbraio 2010 - , rischierebbe di snaturare e di ridimensionare significativamente la portata dello strumento agevolativo.

Per altro, la parametrazione della deduzione alla sola ICI rischia di avvantaggiare chi possiede, o ha la possibilità di acquistare, una sede operativa rispetto a chi opera in un locale in fitto, e di creare tensioni sul mercato immobiliare locale, che già nei mesi scorsi ha registrato un significativo innalzamento dei prezzi. Questo rialzo, oltre a creare sperequative barriere all'entrata per le imprese intenzionate ad investire in zona, di fatto potrebbe assorbire e dunque ridurre i benefici derivanti dalle agevolazioni.

Inoltre, anche la deduzione parametrata ai contributi versati per i dipendenti rischierebbe di premiare maggiormente le imprese esistenti e strutturate, con dipendenti già in organico, rispetto alle imprese giovani e di piccole dimensioni che proprio attraverso l'accesso alle agevolazioni potrebbero essere incentivate ad assumere per crescere e svilupparsi.

Mario Raffa

pasquale orlando news sociali: Zone Franche Urbane: Le preoccupazioni del Comune di Napoli ed i prossimi incontri.

Saturday, January 16, 2010

Acli Napoli, un soggetto politico sociale forte per la metropoli napoletana.















Il taglio del nastro e la benedizione del Vicario Episcopale al lavoro Getano Romano hanno ufficializzato l'apertura della nuova sede delleAcli a Napoli in via del fiumicello, una strada che porta in via Marina. Le Acli, associazioni cristiane lavoratori italiani, contano già tra il territorio e la città partenopei, oltre 30 ila iscritti e 150 sedi che si occupano di vari settori: assistenza ai lavoratori, patronato, ufficio di regolarizzazione per le collaboratrici domestiche, pensionati e famiglie delle fasce più deboli di reddito.

"Le Acli sono una grande associazione così come le organizzazioni sindacali - ha detto il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino - Hanno sempre assicurato la loro presenza al servizio dei lavoratori. Giornate come questa ricordano a tutti che il tema più importante del nostro Paese é il lavoro, un argomento intorno al quale l'impegno di tutti dovrebbe essere sempre più forte". "Saper rappresentare il mondo del lavoro significa saper guardare a una realtà molto più variegata rispetto al passato - ha sottolineato il governatore - Un mondo che è fatto dei lavoratori dell'industria, dei servizi, di tanti giovani precari". E proprio pensando a questa condizione,Bassolinoha fatto una distinzione tra "flessibilità, che deve essere giusta, entro una certa misura e un certo limite" e "la precarizzazione che a volte diventa per tutta la vita".

Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli, ha spiegato che "spesso l'associazionismo viene visto come figlio di un Dio minore, ma in realtà non lo è". "L'inaugurazione della nuova sede - ha affermato - ha l'obiettivo di dare un segnale forte della nostra presenza, a vantaggio della crescita della società civile. Siamo un soggetto forte caratterizzato da legami sociali, azione concreta di tutela, capace di produrre nuova classe dirigente".
Pasquale Orlando ha dato lettura del messaggio del Cardinale Crescenzio Sepe, impegnato nell'Asta di solidarietà.

Presente all'evento, con tanti dirigenti locali e regionali delle ACLI e dei servizi sociali promossi, anche Eleonora Cavallaro, presidente di Acli Campania. "Siamo un punto di riferimento per i cittadini, per far conoscere loro i propri diritti - ha concluso - Cercheremo di favorire l'incontro con le fasce deboli soprattutto considerando che il lavoro è una emergenza sociale molto forte in questa regione".

I lavori sono stati conclusi dal Presidente Nazionale del Patronato ACLI Michele Rizzi, accompagnato dal direttore generale Damiano Bettoni, che ha espresso i complimenti e l'incoraggiamento delle ACLI tutte per l'importante lavoro sociale svolto dalle ACLI partenopee nella difficile area metropolitana di Napoli.