Sunday, February 27, 2011

quellochecipiace: Elio il genio :Lettura della poesia originale di B...

quellochecipiace: Elio il genio :Lettura della poesia originale di B...

150° a mezzogiorno.

Oggi l’Italia è unanimemente riconosciuta da tutti i suoi cittadini come una unica nazione, essa è sentita come Patria comune, tutti avvertono di essere innanzi tutto cittadini italiani, le origini storiche vengono dopo, ma questo non può far dimenticare il prezzo che il Sud ha dovuto pagare. Festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia,quindi, per chi è nato ed è cresciuto nel Sud, non è una cosa scontata. Soprattutto alla luce di quello che è il Sud oggi e considerando che le sue condizioni odierne sono in parte anche la conseguenza di quanto avvenuto 150 anni fa. C'è anche chi con questo spirito si appresta a celebrare i 150 anni di unità del paese e raccoglie applausi e qualche critica nelle piazze e nei teatri del Sud, dispensando frecciate alla Lega di Umberto Bossi ma anche ai meridionali che "stanno fermi". "Aspettando, ancora, Garibaldi", come recita il titolo dello spettacolo allestito da Gregorio Calabretta, autore, regista e attore calabrese. Ci voleva il cento-cinquantennale dell'unità d'Italia per risvegliare questo fermento?... Libri come Terroni di Pino Aprile, non sono una novità, i fatti del Risorgimento al Sud sono noti e sono stati pubblicati già da diversi lustri, a memoria di una "invasione" si, ma di una invasione sui generis in cui gli eserciti non hanno quasi combattuto e in cui l'"invasore" fu visto da molti come un liberatore dalla tirannide. "Era fatale che ai localismi ‘leghisti' che trovano una definizione nella questione settentrionale giungesse una risposta identitaria dal Mezzogiorno". "E' normale che ciò accada quando tutto il paese vive un momento di difficoltà, quando c'è, come oggi, una crisi economica mondiale e si fatica a comprendere quale sarà il ruolo internazionale dell'Italia, anche dal punto di vista del prestigio economico". La soluzione non sono però gli autorevoli proclami contro, per esempio, le regioni sprecone: non fanno che "alimentare stereotipi di retorica popululista" e sono anche il frutto del "vizietto nazionale della furbizia" spicciola. "Si crea il mostro-Sud proprio nel momento in cui l'industria del Nord non ha più bisogno della manodopera meridionale. Ma il Sud non è tutto uguale a se stesso". Cosa devono fare dunque i meridionali per "non stare fermi", "Valorizzare il bello e il buono del Sud.” Spetta agli uomini del Sud costruire il proprio destino. Spetta ad essi trovare in se stessi la forza ed il coraggio per il riscatto della propria terra, e questo riscatto passa per alcune scelte fondamentali: innanzi tutto la formazione di una classe politica all’altezza del compito e questo possono farlo i cittadini scegliendo alle elezioni di ogni genere e grado persone valide politicamente e culturalmente, persone oneste, che dimostrino con il loro comportamento la propria integrità morale, in secondo luogo imporre allo Stato nazionale una svolta concreta a favore del Sud tramite il trasferimento d risorse in grado di equiparare il livello di ripartenza su tutto il territorio nazionale. "Il Mezzogiorno è cornuto e mazziato. Da un lato si continua ad accusare i meridionali di essere nullafacenti e improduttivi, dall'altro si depaupera il Sud dei fondi che faticosamenti noi eurodeputati - scrive il vive presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella- riusciamo ancora a strappare e a recuperare lavorando per l'Italia da Bruxelles. Un paradosso insopportabile se si pensa che si sta per festeggiare l'Unità d'Italia. Ma bisogna fare un'operazione di verità sul sud Italia e chiarire che il problema del Mezzogiorno è stato rimosso dall'agenda politica di questo governo. Ma questo non può bastare, è indispensabile una concreta autonomia politica ed amministrativa che consenta alla classe dirigente locale di programmare il proprio futuro in base alle risorse che lo stesso territorio sarà in grado di offrire. Serve insomma un federalismo serio, fatto di regole giuste e condivise e di scelte sulla base dei principi di equità e di giustizia e non di un federalismo truccato della Lega Nord, che renderebbe il Sud ancora più povero ed emarginato e costringerebbe i giovani a cercare lontano dalla propria terra la propria sopravvivenza economica e morale. Soltanto restituendo al Sud la propria dignità e il potere di scegliere in autonomia la propria strada, assumendosi la piena responsabilità delle proprie scelte, Esso può raggiungere l’obiettivo della propria rinascita, partendo dalla certezza che il Sud ha in se stesso tutti gli strumenti culturali, politici ed economici per riuscirci.


Thursday, February 10, 2011

FAP ACLI NAPOLI: 2011 Anno europeo del volontariato. Una proposta c...

FAP ACLI NAPOLI: 2011 Anno europeo del volontariato. Una proposta c...: "di Pasquale Orlando, segretario nazionale della FAP ACLI Un anno per rendere omaggio all'opera dei volontari, facilitare il loro lavo..."

Monday, February 07, 2011

Milleproroghe: Fap ACLI assurdo tagliare il Fondo per i non autosufficienti.

Milleproroghe: Fap ACLI assurdo tagliare il Fondo per i non autosufficienti.

La decisione del Parlamento di non rifinanziare il Fondo nazionale per la non autosufficienza è molto grave- dichiara Pasquale Orlando, segretario nazionale della FAP Acli e comporterà un aggravio dei costi per le numerose famiglie coinvolte.
I finanziamenti del Fondo per l'autosufficienza non saranno reintegrati. Né nel "milleproroghe", né all'interno di altri fonti. Toccherà alla Regioni, dicono al ministero del Welfare, trovare i soldi necessari per continuare a finanziare progetti e iniziative per disabili gravi e le loro famiglie. Le regioni sono in attesa di farei calcoli per capire quale strada prendere, tagli o nuove tasse. I malati e le famiglie attendono di capire se tanti progetti che in questi anni hanno garantito, o provato a gar antire, un'autonomia o almeno un sollievo, potranno continuare. Ma temiamo- continuaPasquale Orlando- che il mancato finanziamento da parte dello Stato apra un fronte con le Regioni che potrebbero valutare un pericoloso disimpegno dal finanziamento.

In attesa di una generale riforma del Fondo sanitario nazionale che, come promette il ministero del Welfare, possa considerare anche il settore della non autosufficienza, superando la politica dei fondi settoriali da rifinanziare ogni anno, la situazione appare in forte crisi e quindi protesta Pasquale Orlando- senza alcuna alternativa all'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza.

L'unico modo per uscire da questa impasse è ragionare tra tutti i soggetti sociali interessati ad una Legge Quadro, che metta in rete e renda strutturale l'intervento sul tema della non autosufficienza.


pasquale orlando news sociali: Milleproroghe: Fap ACLI assurdo tagliare il Fondo per i non autosufficienti.