Wednesday, September 12, 2007

Test medicina: Web scatenato, tra "Mussi santo subito" e appelli per proteste e ricorsi collettivi

C’è chi vorrebbe "Mussi Santo subito" e grida "giustizia è stata fatta!". Chi ha fatto un voto, ha saputo che non dovrà ripetere il test ed ora dovrà andare a fare "un pellegrinaggio a Santiago de Compostela". Chi, invece, non si accontenta della decisione del ministro di far ripetere il test solo a Catanzaro. Tutti, comunque, si incontrano sui blog e sui forum, per chiedere più lealtà nelle università e soprattutto che non si ripeta più quella che ormai nel gergo del web viene definita "testopoli".

Si erano raccolti in un sito (www.test-medicina.135.it) i ragazzi che non volevano l’annullamento a livello nazionale dei test. Hanno organizzato una petizione, chiesto agli studenti di fotografare e mettere online la mole di libri che li hanno accompagnati durante i mesi di studio e oggi festeggiano e ringraziano il ministro. Sta già facendo il giro del web l’immagine del ministro con la scritta "Santo Subito".

Sono soddisfatti anche i ragazzi che popolano il forum di www.futurimedici.com. Quasi tutti d’accordo sulla decisione di far ripetere il test solo a Catanzaro. «Giustizia è stata fatta – si legge - ai non ammessi: in bocca al lupo per l'anno prossimo e non aspettate di vedere le graduatorie per denunciare stranezze durante il test». In pochi protestano e dicono che si tratta di una "pezza" messa da Mussi. «Scusate ma Ancona e Chieti che fine hanno fatto? – si legge ancora - in tutte le altre città nemmeno un controllino?».

Ma c’è l’altra parte del web che è ancora in subbuglio. Il sito dell’Unione degli universitari (www.udu.it) continua a battersi per l’annullamento dei test a livello nazionale. Hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica contro il numero chiuso, rilanciano la campagna per il libero accesso all’università. Convocano una manifestazione davanti al Ministero dell’Università per martedì 18 settembre alle ore 14. Reputano insufficiente la risposta di oggi di Mussi e continuano a promuovere il ricorso collettivo nazionale, «rivolto a tutti i ragazzi che hanno partecipato al test di ammissione nelle varie facoltà di Medicina e Chirurgia». Sul sito si può scaricare il modulo per aderire alla campagna. Anche il sito del Coordinamento per il diritto allo studio, Sindacato studentesco universitario
(www.coordinamento.org) raccoglie l’iniziativa dell’Udu e offre istruzioni su come fare il ricorso collettivo.

Ed è soprattutto sui blog che si raccoglie la rabbia, le lacrime e la protesta di tanti studenti. Su un blog un ragazzo chiede che anche a Messina il test per la facoltà di Medicina e Chirurgia venga ripetuto affermando che «non è stato consentito ad alcuno di assistere alle prove di esame, pare che in alcune aule sia stato consentito di iniziare la prova con ben 30 minuti di anticipo e che si sia proceduto alla composizione delle aule con un sistema computerizzato, dimenticando di inserire alcuni nominativi. Questi successivamente sono stati aggiunti … sul genere della riffa parrocchiale».

Anche Erika è furiosa perché fare il medico era il sogno della sua vita e non è passata, forse per colpa dei raccomandati. In molti si lamentano «e chi ha studiato tutta l'estate ed è rimasto fregato?» (falla-girare.blogspot.com/).

La protesta arriva in tutti gli angoli del web e in tutte le forme. Jacopo, 23 anni, studente di medicina a Firenze fa una semplice domanda: «e tu quanto hai pagato per entrare a medicina?». Mentre Ippocrata (e il nick scelto non è un caso) che si definisce "studentessa di medicina fuori corso e a mezzo servizio" propone ironicamente: «... io mi vendo la mia matricola e libero un posto… poi rifaccio il concorso, entro (io che ho studiato), finisco gli esami e mi laureo. Ecco trovato il modo di capitalizzare la cultura». Qualcuno le avrà risposto?
di Laura Bogliolo su Il Messaggero

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