Verso il Congresso Nazionale delle ACLI
'Migrare dal Novecento. Abitare il presente. Servire il futuro'
Dall'emergenza al futuro possibile.
Le Acli del Mezzogiorno
per una nuova stagione di partecipazione civile
15 febbraio ore 16
Napoli Hotel Ramada Via G.Ferraris.
0re 16. Saluti e introduzione di
Pasquale ORLANDO, presidente ACLI Napoli
interventi:
Il Mezzogiorno tra passato e futuro: condizioni per lo sviluppo.
Prof. Adriano GIANNOLA , Presidente dell'Istituto Banco di Napoli Fondazione*
conclude:
Andrea OLIVERO , presidente nazionale delle ACLI
ore 18. Tavola rotonda.
Le ACLI del, nel, per, con il Mezzogiorno
Passione civile e radicamento sociale per sostenere la crescita e lo sviluppo del Sud
Riconoscere le potenzialità per cambiare l'associazione e il territorio.
intervengono:
Sebastiano ARCIDIACONO presidente ACLI Sicilia
Giuseppe ARDITO presidente ACLI Puglia
Eleonora CAVALLARO presidente ACLI Campania
Francesco MASSARA presidente ACLI Calabria
Sigilfredo RIGA presidente ACLI Abruzzo
Ottavio SANNA presidente ACLI Sardegna
conclude:
Michele RIZZI vice presidente nazionale delle ACLI
leggilo su:
pasquale orlando: Le Acli del Mezzogiorno per una nuova stagione di partecipazione civile
Thursday, January 31, 2008
Tuesday, January 29, 2008
Bilancio sociale: linee guida per le organizzazioni di volontariato
Bilancio sociale: linee guida per le organizzazioni di volontariato
Allegati - [Clicca sul link per il download]:
- programma.pdf (115.77 Kbytes)
Una proposta elaborata insieme da Iref, Csv.net, Feo-Fivol. Venerdì 1° febbraio a Roma, con il patrocinio dell'Agenzia per le Onlus
Roma, 29 gennaio 2008 - Aiutare le organizzazioni di volontariato a rendere più trasparente ed efficace la loro azione e facilitare l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati. Questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa insieme dal Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato (Csv.net), dalla Fondazione Europea Occupazione e Volontariato (Feo-Fivol) e dall’Istituto di ricerche formative ed educative delle Acli (Iref).
Venerdì 1° febbraio presenteranno a Roma, dalle ore 9.30, presso la Sala del Comitato Italiano per l’UNICEF–Onlus, in Via Palestro 68, una proposta comune di linee guida per il bilancio di missione e sociale delle organizzazioni di volontariato. Con il patrocinio dell’Agenzia per le Onlus.
Il bilancio sociale è l’analisi che un’organizzazione di pubblica utilità fa delle azioni intraprese nell’arco di un anno per rispondere alla propria mission e per valutarne l’efficacia, con dati e cifre. Con il bilancio sociale l’organizzazione può comunicare in modo trasparente la qualità degli interventi e la buona gestione delle risorse ai propri 'portatori di interesse', i cosiddetti stakeholder.
Attualmente, però, secondo la ricerca del Csv.net, solo il 17,8% delle Organizzazioni di volontariato usa questo strumento, mentre il 52,3% è interessato ad utilizzarlo, il 67% ne vorrebbe sapere di più, il 33,6% vorrebbe ricevere aiuto per realizzare il proprio bilancio sociale. Le organizzazioni si aspettano vantaggi in termini di gestione interna, di strategie e di coinvolgimento del personale (43,4%). Confidano in una maggiore efficacia nella comunicazione verso l’esterno e verso i 'portatori di interesse' (37%). Infine, sperano di veder facilitato l’acceso ai finanziamenti pubblici e privati (che per il 22% di loro risulta in diminuzione) grazie all’aumentata credibilità nei confronti della pubblica amministrazione (19,5%).
All’incontro del 1° febbraio parteciperanno, tra gli altri, il presidente dell’Agenzia per le Onlus Stefano Zamagni, le portavoci del Forum del Terzo Settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
In allegato il programma dettagliato del convegno
Roma, 29 gennaio 2008 - Aiutare le organizzazioni di volontariato a rendere più trasparente ed efficace la loro azione e facilitare l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati. Questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa insieme dal Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato (Csv.net), dalla Fondazione Europea Occupazione e Volontariato (Feo-Fivol) e dall’Istituto di ricerche formative ed educative delle Acli (Iref).
Venerdì 1° febbraio presenteranno a Roma, dalle ore 9.30, presso la Sala del Comitato Italiano per l’UNICEF–Onlus, in Via Palestro 68, una proposta comune di linee guida per il bilancio di missione e sociale delle organizzazioni di volontariato. Con il patrocinio dell’Agenzia per le Onlus.
Il bilancio sociale è l’analisi che un’organizzazione di pubblica utilità fa delle azioni intraprese nell’arco di un anno per rispondere alla propria mission e per valutarne l’efficacia, con dati e cifre. Con il bilancio sociale l’organizzazione può comunicare in modo trasparente la qualità degli interventi e la buona gestione delle risorse ai propri 'portatori di interesse', i cosiddetti stakeholder.
Attualmente, però, secondo la ricerca del Csv.net, solo il 17,8% delle Organizzazioni di volontariato usa questo strumento, mentre il 52,3% è interessato ad utilizzarlo, il 67% ne vorrebbe sapere di più, il 33,6% vorrebbe ricevere aiuto per realizzare il proprio bilancio sociale. Le organizzazioni si aspettano vantaggi in termini di gestione interna, di strategie e di coinvolgimento del personale (43,4%). Confidano in una maggiore efficacia nella comunicazione verso l’esterno e verso i 'portatori di interesse' (37%). Infine, sperano di veder facilitato l’acceso ai finanziamenti pubblici e privati (che per il 22% di loro risulta in diminuzione) grazie all’aumentata credibilità nei confronti della pubblica amministrazione (19,5%).
All’incontro del 1° febbraio parteciperanno, tra gli altri, il presidente dell’Agenzia per le Onlus Stefano Zamagni, le portavoci del Forum del Terzo Settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
In allegato il programma dettagliato del convegno
- programma.pdf (115.77 Kbytes)
Monday, January 28, 2008
Crisi: appello delle Acli per governo d'intesa
Le dimissioni di Prodi e le consultazioni del Presidente della Repubblica. «Una campagna elettorale con queste regole e con questo clima sarebbe insopportabile». Un richiamo al senso dello Stato e del bene comune nel 60° della Costituzione
Roma, 25 gennaio 2008 - All'indomani del voto del Senato che ha portato alla caduta del Governo Prodi, le Acli lanciano un forte e accorato appello ai partiti «e agli uomini politici più responsabili», perché prendano in seria considerazione, nei colloqui con il presidente della Repubblica, l'ipotesi di un Governo d'intesa, tecnico o istituzionale, in grado di affrontare le più urgenti scadenze politiche ed economiche. Un Esecutivo che metta mano a quelle riforme, prima fra tutte quella elettorale, di cui il Paese ha disperatamente bisogno per non vedersi condannato ad una nuova stagione di contrapposizione ideologica e di instabilità politica.
«Una campagna elettorale con queste regole e con il clima sguaiato che abbiamo potuto 'apprezzare' ieri al Senato - spiega il presidente delle Acli Andrea Olivero - sarebbe insopportabile per il Paese, costretto ad assistere una replica già vista da 10 anni a questa parte, ad una politica che risulta ormai incomprensibile per le persone. In più, per la seconda volta, i cittadini sarebbero costretti a subire l'umiliazione di 'non scegliere' i propri candidati e vederseli imposti dalle segreterie dei partiti, con l'aggravante ulteriore di un sistema elettorale votato all'instabilità».
Legge elettorale a parte, sostengono le Acli, sono molti i nodi che rimarrebbero «drammaticamente irrisolti» se la legislatura si interrompesse bruscamente per andare a nuove elezioni: primo tra tutti, il decreto per la sicurezza negli ambiti di lavoro, contro la tragedia delle morti bianche, che doveva essere emanato entro febbraio. «Rischiamo - dice Olivero - di dover stare altri 6 mesi senza poter applicare la legge sulla sicurezza straordinariamente necessaria e votata tra l'altro da tutto il Parlamento». Quindi la questione dei contratti, dei salari e dei redditi familiari, «che era arrivata finalmente all'ordine del giorno del governo con il coinvolgimento delle parti sociali e sembrava dare finalmente speranze a milioni di lavoratori e di famiglie». Ma anche la legge sulla cittadinanza e quella sull'immigrazione, entrambe in dirittura d'arrivo, «alle quali - ricorda Olivero - hanno lavorato molto anche le associazioni, per assicurare a centinaia di migliaia di persone e famiglie ormai residenti del nostro Paese una vita normale e dignitosa, fuori dalla logica dell'emergenza e della criminalizzazione».
C'è poi la questione dello sviluppo, della produttività e della modernizzazione del Paese. Le Acli invitano a prendere in considerazione la situazione internazionale di emergenza economica e richiamano le parole di ieri del commissario europeo Joaquin Almunia, secondo il quale nell'attuale contesto di crisi 'tutti i Paesi hanno bisogno di governi forti con il sostegno di tutte le parti del Parlamento, non solo delle maggioranze ma anche delle opposizioni'. Una collaborazione fra le diverse forze politiche che sarebbe invece pregiudicata dalle elezioni anticipate. «Se si chiude e si va al voto oggi - insiste il presidente delle Acli Andrea Olivero - ancora una volta non saremo riusciti a riformare l'assetto istituzionale e amministrativo del nostro Paese, per renderlo, come chiedono tutti i cittadini, più efficiente e insieme più trasparente». «Sarebbe un fallimento che indebolirebbe ancora le istituzioni democratiche, alimenterebbe ulteriormente la sfiducia dei cittadini, e finirebbe per avere ricadute negative sulle stesse forze politiche, di maggioranza e opposizione, quali che siano i risultati di una eventuale futura tornata elettorale. A 60 anni, appena festeggiati, dalla nascita della nostra Carta costituzionale, i partiti e gli uomini politici sappiano dimostrare di condividerne e onorarne l'alto senso dello Stato e del bene comune che l'ispira».
Roma, 25 gennaio 2008 - All'indomani del voto del Senato che ha portato alla caduta del Governo Prodi, le Acli lanciano un forte e accorato appello ai partiti «e agli uomini politici più responsabili», perché prendano in seria considerazione, nei colloqui con il presidente della Repubblica, l'ipotesi di un Governo d'intesa, tecnico o istituzionale, in grado di affrontare le più urgenti scadenze politiche ed economiche. Un Esecutivo che metta mano a quelle riforme, prima fra tutte quella elettorale, di cui il Paese ha disperatamente bisogno per non vedersi condannato ad una nuova stagione di contrapposizione ideologica e di instabilità politica.
«Una campagna elettorale con queste regole e con il clima sguaiato che abbiamo potuto 'apprezzare' ieri al Senato - spiega il presidente delle Acli Andrea Olivero - sarebbe insopportabile per il Paese, costretto ad assistere una replica già vista da 10 anni a questa parte, ad una politica che risulta ormai incomprensibile per le persone. In più, per la seconda volta, i cittadini sarebbero costretti a subire l'umiliazione di 'non scegliere' i propri candidati e vederseli imposti dalle segreterie dei partiti, con l'aggravante ulteriore di un sistema elettorale votato all'instabilità».
Legge elettorale a parte, sostengono le Acli, sono molti i nodi che rimarrebbero «drammaticamente irrisolti» se la legislatura si interrompesse bruscamente per andare a nuove elezioni: primo tra tutti, il decreto per la sicurezza negli ambiti di lavoro, contro la tragedia delle morti bianche, che doveva essere emanato entro febbraio. «Rischiamo - dice Olivero - di dover stare altri 6 mesi senza poter applicare la legge sulla sicurezza straordinariamente necessaria e votata tra l'altro da tutto il Parlamento». Quindi la questione dei contratti, dei salari e dei redditi familiari, «che era arrivata finalmente all'ordine del giorno del governo con il coinvolgimento delle parti sociali e sembrava dare finalmente speranze a milioni di lavoratori e di famiglie». Ma anche la legge sulla cittadinanza e quella sull'immigrazione, entrambe in dirittura d'arrivo, «alle quali - ricorda Olivero - hanno lavorato molto anche le associazioni, per assicurare a centinaia di migliaia di persone e famiglie ormai residenti del nostro Paese una vita normale e dignitosa, fuori dalla logica dell'emergenza e della criminalizzazione».
C'è poi la questione dello sviluppo, della produttività e della modernizzazione del Paese. Le Acli invitano a prendere in considerazione la situazione internazionale di emergenza economica e richiamano le parole di ieri del commissario europeo Joaquin Almunia, secondo il quale nell'attuale contesto di crisi 'tutti i Paesi hanno bisogno di governi forti con il sostegno di tutte le parti del Parlamento, non solo delle maggioranze ma anche delle opposizioni'. Una collaborazione fra le diverse forze politiche che sarebbe invece pregiudicata dalle elezioni anticipate. «Se si chiude e si va al voto oggi - insiste il presidente delle Acli Andrea Olivero - ancora una volta non saremo riusciti a riformare l'assetto istituzionale e amministrativo del nostro Paese, per renderlo, come chiedono tutti i cittadini, più efficiente e insieme più trasparente». «Sarebbe un fallimento che indebolirebbe ancora le istituzioni democratiche, alimenterebbe ulteriormente la sfiducia dei cittadini, e finirebbe per avere ricadute negative sulle stesse forze politiche, di maggioranza e opposizione, quali che siano i risultati di una eventuale futura tornata elettorale. A 60 anni, appena festeggiati, dalla nascita della nostra Carta costituzionale, i partiti e gli uomini politici sappiano dimostrare di condividerne e onorarne l'alto senso dello Stato e del bene comune che l'ispira».
Saturday, January 26, 2008
“Emergenza rifiuti: per saperne di più″. Tutte le domande, tutte le risposte.
Esperti, docenti e scienziati della Federico II e di Città della Scienza rispondono alle domande e ai dubbi dei lettori.
“Emergenza rifiuti: per saperne di più″ è l’iniziativa promossa dal quotidiano Il Mattino e Città della Scienza di Napoli.
“Emergenza rifiuti: per saperne di più″ è l’iniziativa promossa dal quotidiano Il Mattino e Città della Scienza di Napoli.
Oltre che su Il Mattino, le risposte sono pubblicate anche sul sito “Le 4 R per lo smaltimento dei rifiuti“ di Città della Scienza, che contiene interventi, documenti, una cronologia dell’emergenza, le ultime notizie.
Una sezione dedicata ospita tutte le domande dei lettori.
Mail: crisirifiuti@ilmattino.it
Sms: 340 4350971
Fax: 081 7947225
Cambiano le modalità di accesso alla pensione di vecchiaia: verifica la tua "finestra"
Cambiano le modalità di accesso alla pensione di vecchiaia: mentre, fino al 2007, la pensione di vecchiaia veniva percepita dal primo giorno del mese successivo a quello di compimento dell’età pensionabile, dal 2008 si dovranno attendere tre o più mesi prima di poter riscuotere la rendita.
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pasquale orlando: Cambiano le modalit�di accesso alla pensione di vecchiaia: verifica la tua "finestra"
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Dizionarietto della crisi, cosa dice la Costituzione
La crisi di governo è regolata nei principi generali dalla Costituzione, e nelle sue dinamiche da consuetudini e prassi che si sono formate negli anni.
COSA DICE LA COSTITUZIONE - La carta costituzionale detta poche regole. Il principio fondamentale (art. 92) è che il presidente della Repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questi, i ministri. Una volta nominato (art. 94), il governo deve presentarsi entro dieci giorni alle camere per avere la fiducia. Quando la crisi non trova soluzione, il capo dello Stato, sentiti i presidenti delle Camere, può sciogliere il Parlamento per andare alle elezioni anticipate, da tenere entro settanta giorni (art. 88).
LE CONSULTAZIONI - La prassi delle consultazioni si è instaurata per far conoscere al capo dello stato il parere dei partiti, e dargli modo di scegliere la persona che possa avere la fiducia delle Camere. Il capo dello stato ascolta anche i presidenti delle camere e gli ex presidenti della Repubblica.
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pasquale orlando: Dizionarietto della crisi, cosa dice la Costituzione
COSA DICE LA COSTITUZIONE - La carta costituzionale detta poche regole. Il principio fondamentale (art. 92) è che il presidente della Repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questi, i ministri. Una volta nominato (art. 94), il governo deve presentarsi entro dieci giorni alle camere per avere la fiducia. Quando la crisi non trova soluzione, il capo dello Stato, sentiti i presidenti delle Camere, può sciogliere il Parlamento per andare alle elezioni anticipate, da tenere entro settanta giorni (art. 88).
LE CONSULTAZIONI - La prassi delle consultazioni si è instaurata per far conoscere al capo dello stato il parere dei partiti, e dargli modo di scegliere la persona che possa avere la fiducia delle Camere. Il capo dello stato ascolta anche i presidenti delle camere e gli ex presidenti della Repubblica.
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Sunday, January 20, 2008
Vogliamo bene alla campania. Contro la crisi dei rifiuti la campania civile con le esperienze di cittadinanza responsabile.
''Diamo voce a 'chi vuole bene la Campania'. Basta con l'incapacita' delle amministrazioni, con la pressione delle ecomafie, con un'emergenza commissariale perenne: liberare al piu' presto la Campania dai rifiuti si deve e si puo'''. Lo ha affermato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania in occasione della manifestazione nazionale promossa a Napoli oggi con corteo, alle 14,30, tra Piazza Carita' e Piazza Municipio e alla quale hanno aderito decine di associazioni, organizzazioni e comuni virtuosi, tra cui Acli, Arci, Wwf, Cia e Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil, i parchi nazionali e regionali, Libera, Nuova Ecologia ed i consorzi per il recupero dei rifiuti.
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Monday, January 14, 2008
FAMIGLIA: BINDI, RILANCIARE I CONSULTORI
Rilanciare i consultori familiari per potenziare la loro vocazione socio-assistenziale e rispondere con interventi sempre piu' capillari e tempestivi alla maggiore complessita' sociale, valorizzando le migliori esperienze del nostro Paese e promuovendo un modello multidisciplinare, in grado di rispondere ai diversi bisogni della famiglia. Questo uno degli obiettivi degli accordi voluti e promossi dal Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, che le amministrazioni regionali italiane stanno firmando in queste settimane con il Dipartimento per le politiche familiari. Sette quelli sottoscritti dalla fine di novembre a oggi, con la Provincia autonoma di Trento e le Regioni Liguria, Sardegna, Sicilia, Lazio, Toscana e Veneto. Le intese raggiunte finora comportano per la riorganizzazione del ruolo dei consultori a favore delle famiglie l'erogazione di oltre 20 milioni di euro. Ai 15 a carico del Fondo nazionale per la famiglia, pari al 75 per cento del finanziamento, si sommano gli stanziamenti messi a disposizione dalle regioni, che per i consultori ammontano a circa cinque milioni di euro. I fondi sono immediatamente disponibili e saranno impiegati per potenziare e riorganizzare i servizi forniti dai consultori, con criteri di qualita', efficienza e produttivita'.
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Immigrati: le Acli scommettono su quelli giovani
«Riconoscere le qualità professionali e investire sulla formazione linguistica»
«Basta con la paura, è tempo di scommettere sugli immigrati, i giovani in particolare, e le giovani famiglie». In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si è celebrata ieri 13 gennaio, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero rilancia il tema dell'accoglienza e dell'integrazione, raccogliendo l'appello di ieri della Fondazione Migrantes della Cei e richiamando il messaggio di Benedetto XVI dedicato in particolare ai "giovani migranti".
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pasquale orlando: Immigrati: le Acli scommettono su quelli giovani
«Basta con la paura, è tempo di scommettere sugli immigrati, i giovani in particolare, e le giovani famiglie». In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si è celebrata ieri 13 gennaio, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero rilancia il tema dell'accoglienza e dell'integrazione, raccogliendo l'appello di ieri della Fondazione Migrantes della Cei e richiamando il messaggio di Benedetto XVI dedicato in particolare ai "giovani migranti".
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Sunday, January 13, 2008
Dopo di noi. Disabili al lavoro, ora non si perde più la reversibilità
HANDICAP: una norma permette di mantenere la pensione del genitore pure se occupati
Un classico gol in "zona Cesarini". Dopo una lunga melina in Parlamento e uno stop nella Finanziaria, l’ultimo giorno dell’anno è passato finalmente un provvedimento che dovrebbe garantire maggiori disponibilità ai disabili adulti che perdono i genitori. Nel decreto cosidetto "Milleproroghe" (n. 248 del 31/12/2007) il governo ha infatti inserito all’articolo 46 alcune «disposizioni a favore di inabili». Si tratta della possibilità di mantenere la pensione di reversibilità (o indiretta) del genitore, anche quando lo stesso disabile abbia un’occupazione e un reddito proprio. e condizioni previste per usufruire del beneficio sono però che «l’attività (lavorativa) abbia finalità terapeutica» e che l’orario di lavoro non superi «le 25 ore settimanali». Deve essere svolta o presso le cooperative sociali (individuate dalla legge 381 del 1991) o presso datori di lavoro che abbiano assunto il disabile «con convenzioni di integrazione lavorativa» in base alla legge 68 del 1999 (art. 11). Ultimo requisito – per evitare rapporti fittizi – è che il trattamento economico corrisposto al disabile dal datore di lavoro «non può essere inferiore al trattamento minimo delle pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti incrementato del 30%» (7.488,72 euro per il 2008).
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pasquale orlando: Dopo di noi. Disabili al lavoro, ora non si perde pi�la reversibilit�
Un classico gol in "zona Cesarini". Dopo una lunga melina in Parlamento e uno stop nella Finanziaria, l’ultimo giorno dell’anno è passato finalmente un provvedimento che dovrebbe garantire maggiori disponibilità ai disabili adulti che perdono i genitori. Nel decreto cosidetto "Milleproroghe" (n. 248 del 31/12/2007) il governo ha infatti inserito all’articolo 46 alcune «disposizioni a favore di inabili». Si tratta della possibilità di mantenere la pensione di reversibilità (o indiretta) del genitore, anche quando lo stesso disabile abbia un’occupazione e un reddito proprio. e condizioni previste per usufruire del beneficio sono però che «l’attività (lavorativa) abbia finalità terapeutica» e che l’orario di lavoro non superi «le 25 ore settimanali». Deve essere svolta o presso le cooperative sociali (individuate dalla legge 381 del 1991) o presso datori di lavoro che abbiano assunto il disabile «con convenzioni di integrazione lavorativa» in base alla legge 68 del 1999 (art. 11). Ultimo requisito – per evitare rapporti fittizi – è che il trattamento economico corrisposto al disabile dal datore di lavoro «non può essere inferiore al trattamento minimo delle pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti incrementato del 30%» (7.488,72 euro per il 2008).
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Saturday, January 12, 2008
Napoli: Accesso ai contributi per affitti scadenza prorogata a febbraio
L'Assessore al Patrimonio, Ferdinando Di Mezza rende noto che la scadenza dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai contributi per il sostegno all'affitto è stata prorogata al giorno 11 febbraio 2008. I nuclei familiari interessati, titolari di un regolare contratto di locazione e con un reddito non superiore al limite massimo previsto per l'assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, possono presentare la relativa istanza presso il Servizio Assegnazioni Immobili a mezzo di raccomandata A/R. Le domande devono essere presentate utilizzando l'apposito modello in distribuzione presso le sedi delle Municipalità o che può essere scaricato dal sito internet www.comune.napoli.it.
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pasquale orlando: Napoli: Accesso ai contributi per affitti scadenza prorogata a febbraio
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pasquale orlando: Napoli: Accesso ai contributi per affitti scadenza prorogata a febbraio
Friday, January 11, 2008
Trasporti in Campania, ripristinate le tariffe agevolate
Sconto del 35% per studenti appartenenti a famiglie con reddito inferiore a 20.000 euro annui; 25% per famiglie con reddito tra 20 e 30 mila euro annui; 15% per famiglie con reddito tra 30 e 50 mila
La giunta regionale su proposta degli assessori all'Università Teresa Armato, ai Trasporti Ennio Cascetta, e all'Istruzione Corrado Gabriele, ha approvato la delibera con cui vengono stanziati i fondi per la concessione delle agevolazioni tariffarie agli studenti per l'abbonamento mensile ai mezzi del trasporto pubblico.
tratto da:
pasquale orlando: Trasporti in Campania, ripristinate le tariffe agevolate
La giunta regionale su proposta degli assessori all'Università Teresa Armato, ai Trasporti Ennio Cascetta, e all'Istruzione Corrado Gabriele, ha approvato la delibera con cui vengono stanziati i fondi per la concessione delle agevolazioni tariffarie agli studenti per l'abbonamento mensile ai mezzi del trasporto pubblico.
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pasquale orlando: Trasporti in Campania, ripristinate le tariffe agevolate
Thursday, January 10, 2008
Ricchezza dalla spazzatura ecco le nuove soluzioni�
Massimo esperto mondiale, il professor Brunner sarà a Napoli «Le discariche sono ancora necessarie ma la sicurezza va garantita»
Le parole centrali sono tre: riciclaggio, sicurezza e potenzialità. Paul Hans Brunner è uno dei massimi esperti mondiali nel settore della gestione dei rifiuti. Docente all’università di Vienna, per le sue ricerche ha ricevuto riconoscimenti internazionali, quali quello del Waste to Energy Technology Council degli Stati Uniti. Il 15 il professor Brunner sarà a Napoli, ospite della Federico II, per spiegare come trasformare l’emergenza in opportunità. Partendo, appunto, da tre principi: ricliclare i materiali, mettere in sicurezza le discariche, utilizzare al massimo le potenzialità dei rifiuti per produrre energia.
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pasquale orlando: �Ricchezza dalla spazzatura ecco le nuove soluzioni�
Le parole centrali sono tre: riciclaggio, sicurezza e potenzialità. Paul Hans Brunner è uno dei massimi esperti mondiali nel settore della gestione dei rifiuti. Docente all’università di Vienna, per le sue ricerche ha ricevuto riconoscimenti internazionali, quali quello del Waste to Energy Technology Council degli Stati Uniti. Il 15 il professor Brunner sarà a Napoli, ospite della Federico II, per spiegare come trasformare l’emergenza in opportunità. Partendo, appunto, da tre principi: ricliclare i materiali, mettere in sicurezza le discariche, utilizzare al massimo le potenzialità dei rifiuti per produrre energia.
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Wednesday, January 09, 2008
Pensioni di vecchiaia: disagi con le nuove norme : avviso i lavoratori che hanno fatto domanda per il 2008: Non sospendete il rappor
Le nuove norme sulle pensioni di vecchiaia entrate in vigore dal 1 gennaio stanno creando grosse difficoltà ai lavoratori che nel 2008 hanno maturato i requisiti e hanno predisposto la domanda. Il Patronato ha inviato in questi giorni 8500 lettere - tante le persone interessate dallo slittamento delle finestre d'uscita - per informarle e consigliare loro di 'tenere sospesa ogni decisione' in merito alla propria attività lavorativa. Non abbandonate il posto di lavoro - cioè - pena rimanere senza stipendio né assegno di pensione per diversi mesi.
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pasquale orlando: Pensioni di vecchiaia: disagi con le nuove norme : avviso i lavoratori che hanno fatto domanda per il 2008: Non sospendete il rapporto di lavoro
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Tuesday, January 08, 2008
Il protocollo sul welfare è legge. Le novità in campo previdenziale
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2007 la legge 24 dicembre 2007, n. 247, "Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili, nonchè ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale", con la quale è stato modificato il sistema pensionistico e sono state introdotte rilevanti novità in materia di lavoro.
La nuova legge - in vigore dal 1° gennaio 2008 – si compone di un solo articolo e 94 commi; di questi, i primi due modificano lo “scalone” previdenziale introdotto dalla legge Maroni (la 243 del 2004), eliminando l’innalzamento a 60 anni dell’età minima prevista per l’accesso alla pensione di anzianità.
Al suo posto è entrato in vigore un sistema che fissa a 58 anni (59 per i lavoratori autonomi) l’età minima per la pensione di anzianità con 35 anni di contributi, aumentando in modo graduale il requisito anagrafico fino a 61 anni (62 per gli autonomi) dal 1° gennaio 2013.
Dal 1° luglio 2009 scatta un altro meccanismo: quello delle cosiddette “quote”, che somma l’anzianità anagrafica all’anzianità contributiva, con il presupposto che vi siano comunque 35 anni di versamenti. Si inizierà con quota 95 (96 per gli autonomi), con un innalzamento graduale fino a quota 97 (98 per gli autonomi) dal 2013.
Per chi vanta 40 anni di contributi versati, si riducono i tempi di attesa per la pensione, con il raddoppio delle finestre di uscita da due a quattro. Ma le finestre sono estese anche alle pensioni di vecchiaia (comma 5): i dipendenti che maturano i requisiti nel primo trimestre andranno in pensione dal 1° luglio, coloro che perfezionano i requisiti nel secondo trimestre andranno a riposo dal 1° ottobre. Quindi, il 1° gennaio sarà la volta di coloro che raggiungono i requisiti nel terzo trimestre, mentre il 1° aprile dell’anno successivo si aprirà la finestra per chi raggiunge i presupposti nel quarto trimestre. Tempi più lunghi sono previsti per i lavoratori autonomi, che dovranno aspettare almeno 6 mesi.
I commi 14 e 15 fissano i coefficienti di trasformazione per la determinazione dell’importo delle pensioni attraverso il calcolo contributivo, con effetto dal 1° gennaio 2010 e aggiornamento triennale.
Il comma 19 sospende per l’anno 2008 la rivalutazione automatica dei trattamenti di pensione superiori otto volte al minimo (471,14 euro), ovvero superiori a 3.489,12 euro.
Con due decretazioni distinte, da attuare la prima entro tre mesi e la seconda entro l’anno, dovranno essere individuati i criteri per assicurare l’uscita anticipata di tre anni rispetto all’età minima della pensione (con un minimo di 57 anni) ai lavoratori che svolgono attività usuranti e dovrà essere introdotto un contributo di solidarietà a carico degli iscritti alle gestioni previdenziali più ricche confluite nell’Inps e ai pensionati del Fondo volo.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, con i commi 25 e 26 cambia l’indennità di disoccupazione: a partire dal 1° gennaio 2008 sarà di 8 mesi per i lavoratori sotto i 50 anni e di 12 mesi per i lavoratori sopra i 50 anni. Viene riconosciuta la contribuzione figurativa per l’intero periodo, pari al 60% della retribuzione per i primi 6 mesi, al 50% per i 2 mesi successivi ed al 40% per gli ulteriori mesi. L’indennità ordinaria con i requisiti ridotti è pari al 35% per i primi 120 giorni ed al 40% per i successivi fino a 180 giorni. La disoccupazione agricola resta esclusa da tali trattamenti.
Quanto all’indennità di mobilità, dal 1° gennaio è scattato l’aumento di perequazione dall’80 al 100% dell’inflazione. Tutto ciò in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali che il governo dovrà attuare entro un anno.
» Il testo delle legge sul sito del Parlamento
La nuova legge - in vigore dal 1° gennaio 2008 – si compone di un solo articolo e 94 commi; di questi, i primi due modificano lo “scalone” previdenziale introdotto dalla legge Maroni (la 243 del 2004), eliminando l’innalzamento a 60 anni dell’età minima prevista per l’accesso alla pensione di anzianità.
Al suo posto è entrato in vigore un sistema che fissa a 58 anni (59 per i lavoratori autonomi) l’età minima per la pensione di anzianità con 35 anni di contributi, aumentando in modo graduale il requisito anagrafico fino a 61 anni (62 per gli autonomi) dal 1° gennaio 2013.
Dal 1° luglio 2009 scatta un altro meccanismo: quello delle cosiddette “quote”, che somma l’anzianità anagrafica all’anzianità contributiva, con il presupposto che vi siano comunque 35 anni di versamenti. Si inizierà con quota 95 (96 per gli autonomi), con un innalzamento graduale fino a quota 97 (98 per gli autonomi) dal 2013.
Per chi vanta 40 anni di contributi versati, si riducono i tempi di attesa per la pensione, con il raddoppio delle finestre di uscita da due a quattro. Ma le finestre sono estese anche alle pensioni di vecchiaia (comma 5): i dipendenti che maturano i requisiti nel primo trimestre andranno in pensione dal 1° luglio, coloro che perfezionano i requisiti nel secondo trimestre andranno a riposo dal 1° ottobre. Quindi, il 1° gennaio sarà la volta di coloro che raggiungono i requisiti nel terzo trimestre, mentre il 1° aprile dell’anno successivo si aprirà la finestra per chi raggiunge i presupposti nel quarto trimestre. Tempi più lunghi sono previsti per i lavoratori autonomi, che dovranno aspettare almeno 6 mesi.
I commi 14 e 15 fissano i coefficienti di trasformazione per la determinazione dell’importo delle pensioni attraverso il calcolo contributivo, con effetto dal 1° gennaio 2010 e aggiornamento triennale.
Il comma 19 sospende per l’anno 2008 la rivalutazione automatica dei trattamenti di pensione superiori otto volte al minimo (471,14 euro), ovvero superiori a 3.489,12 euro.
Con due decretazioni distinte, da attuare la prima entro tre mesi e la seconda entro l’anno, dovranno essere individuati i criteri per assicurare l’uscita anticipata di tre anni rispetto all’età minima della pensione (con un minimo di 57 anni) ai lavoratori che svolgono attività usuranti e dovrà essere introdotto un contributo di solidarietà a carico degli iscritti alle gestioni previdenziali più ricche confluite nell’Inps e ai pensionati del Fondo volo.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, con i commi 25 e 26 cambia l’indennità di disoccupazione: a partire dal 1° gennaio 2008 sarà di 8 mesi per i lavoratori sotto i 50 anni e di 12 mesi per i lavoratori sopra i 50 anni. Viene riconosciuta la contribuzione figurativa per l’intero periodo, pari al 60% della retribuzione per i primi 6 mesi, al 50% per i 2 mesi successivi ed al 40% per gli ulteriori mesi. L’indennità ordinaria con i requisiti ridotti è pari al 35% per i primi 120 giorni ed al 40% per i successivi fino a 180 giorni. La disoccupazione agricola resta esclusa da tali trattamenti.
Quanto all’indennità di mobilità, dal 1° gennaio è scattato l’aumento di perequazione dall’80 al 100% dell’inflazione. Tutto ciò in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali che il governo dovrà attuare entro un anno.
» Il testo delle legge sul sito del Parlamento
La riforma del welfare
Il dossier de "Il Sole 24 Ore"
Sunday, January 06, 2008
Saviano: "Ecco tutti i colpevoli della peste di Napoli" (rifiuti &altro)
È UN territorio che non esce dalla notte. E che non troverà soluzione. Quello che sta accadendo è grave, perché divengono straordinari i diritti più semplici: avere una strada accessibile, respirare aria non marcia, vivere con speranze di vita nella media di un paese europeo. Vivere senza dovere avere l'ossessione di emigrare o di arruolarsi.
E' una notte cupa quella che cala su queste terre, perché morire divorati dal cancro diviene qualcosa che somiglia ad un destino condiviso e inevitabile come il nascere e il morire, perché chi amministra continua a parlare di cultura e democrazia elettorale, comete più vane delle discussioni bizantine e chi è all'opposizione sembra divorato dal terrore di non partecipare agli affari piuttosto che interessato a modificarne i meccanismi.
continua a leggere su:
pasquale orlando: Saviano: "Ecco tutti i colpevoli della peste di Napoli" (rifiuti &altro)
E' una notte cupa quella che cala su queste terre, perché morire divorati dal cancro diviene qualcosa che somiglia ad un destino condiviso e inevitabile come il nascere e il morire, perché chi amministra continua a parlare di cultura e democrazia elettorale, comete più vane delle discussioni bizantine e chi è all'opposizione sembra divorato dal terrore di non partecipare agli affari piuttosto che interessato a modificarne i meccanismi.
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pasquale orlando: Saviano: "Ecco tutti i colpevoli della peste di Napoli" (rifiuti &altro)
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Saturday, January 05, 2008
Il mito Squallor: dal messaggio al cazzeggio, storia di una band di culto
Il gruppo scandalo
Il mito Squallor: dal messaggio al cazzeggio, storia di una band di culto
Un gruppo di fan si è impegnato a riproporre in un documentario di la storia della dissacrante band che furoreggiò tra gli anni '70 e '80
(nella foto)Formazione storica: da sinistra, Totò Savio, Alfredo Cerruti, Giancarlo Bigazzi e Daniele Pace. Con loro il collaboratore Elio Gariboldi
NAPOLI - «Era il 38 luglio, e faceva molto caldo. Era scoppiata l'afa». Correva l'anno 1973, «il capo indiano che si chiamava: Mo' vengo anch'io non venne mai», e questi versi immortali segnarono per i ventenni (maschi) di allora il passaggio dal pubblico al privato, dall'impegno allo sbraco, dal messaggio al cazzeggio. Preparato dal gusto per il demenziale radiofonico coltivato in maniera sublime da Arbore, Boncompagni, Marenco e Bracardi con i loro Scarpantibus e Catenacci e Sgarrambona, il verbo degli Squallor (che oggi un gruppo di fan si è impegnato a riproporre in un documentario di imminente realizzazione da un'idea di Carla Rinaldi) era pronto per conquistare il mondo (o almeno l'Italia) e lo fece con i gran pezzi di Troia (Troia era il titolo del loro album d'esordio, ma il cavalluccio di legno che brucia in copertina non tragga in inganno: non è di quella Troia lì che parlavano i quattro moschettieri del doppio senso).
Un disco composto da 13 brani di cui forse solo il citato 38 luglio era all'epoca trasmettibile via radio senza che qualche benpensante gridasse al pudore oltraggiato. Perché qui sta il succo del travolgente successo del gruppo (ricordiamolo: tutto composto da navigati volponi della discografia, che sapevano dunque titillare il pubblico giovanile, ma anche arrangiare a meraviglia testi che da uomini del mestiere avrebbero cestinato all'istante) che nell'arco di un ventennio sfornò una quindicina di album ciascuno a suo modo memorabile, e fregiati da titoli che non lasciavano dubbi sulla strada intrapresa tipo Palle, Pompa, Vacca, Cappelle, Tromba, Mutando, Scoraggiando e via rumoreggiando: osceni calembour, coprolalia gratuita, rime irriferibili, scatologia a gogò e tutto il repertorio del politicamente scorretto in materia di sesso-razza-società, che toccheranno il culmine del trash con Arrapaho, prontamente diventato anche un cult-movie come il successivo Uccelli d'Italia.
La copertina dell'album «Cappelle»
Intanto i più giovani tra i post-sessantottini sono diventati prima indiani metropolitani e poi sono entrati nel tunnel depressivo degli anni di piombo; così le avventure erotiche del grande capo Mazza Nera, della squaw Scella Pezzata e degli altri personaggi che popolavano la strana tribù parte-nopea e parte-pellerossa di quel celeberrimo film e 33 sembravano proprio il più efficace antidoto contro il magone da riflusso: grazie alla goliardia impunita dei quattro ormai vecchi marpioni, e all'uso di un italiano stentoreo ibridato con un ruffiano accento napoletano che rendeva accettabili porcherie lessicali altrimenti improponibili.
E qui il merito va tutto o quasi alla «voce narrante» del gruppo, Alfredo Cerruti (con Giancarlo Bigazzi l'unico ancora in attività della formazione, completata dagli scomparsi Daniele Pace e Totò Savio, cui si devono tutti gli arrangiamenti): un «fine» dicitore dai toni tronituanti o all'occorrenza queruli, lievemente nasali e sempre suadenti (era sua la voce fuori campo dell'arboriana «Volante 1 a Volante 2», come è sua quella dello spot Wind con Frassica), un'impossibile via di mezzo tra il dandy annoiato e il camionista arrapato che poteva declamare battutacce come «Tu m'hai scassat' 'a penna», o «the wonderful pippa» fino a tracimare in stralunate cronache a due voci dove la musica è solo il tappeto di dialoghi nonsensici. Fino alla voce di nuovo da «prossimamente» con cui, in quello che si può considerare il loro testamento spirituale anticipato («Tocca l'albicocca», '85) si profetizza: «E i quattro proseguirono per la loro strada, imperterriti, senza ormai più le scarpe, grondi di sudori, sangue a catapetere, tutto avanti senza forza, sopra come una nave, i quattro possono continuare senza vergogna fino alla fine».
Antonio Fiore da Il Corriere del Mezzogiorno
Il mito Squallor: dal messaggio al cazzeggio, storia di una band di culto
Un gruppo di fan si è impegnato a riproporre in un documentario di la storia della dissacrante band che furoreggiò tra gli anni '70 e '80
(nella foto)Formazione storica: da sinistra, Totò Savio, Alfredo Cerruti, Giancarlo Bigazzi e Daniele Pace. Con loro il collaboratore Elio Gariboldi
NAPOLI - «Era il 38 luglio, e faceva molto caldo. Era scoppiata l'afa». Correva l'anno 1973, «il capo indiano che si chiamava: Mo' vengo anch'io non venne mai», e questi versi immortali segnarono per i ventenni (maschi) di allora il passaggio dal pubblico al privato, dall'impegno allo sbraco, dal messaggio al cazzeggio. Preparato dal gusto per il demenziale radiofonico coltivato in maniera sublime da Arbore, Boncompagni, Marenco e Bracardi con i loro Scarpantibus e Catenacci e Sgarrambona, il verbo degli Squallor (che oggi un gruppo di fan si è impegnato a riproporre in un documentario di imminente realizzazione da un'idea di Carla Rinaldi) era pronto per conquistare il mondo (o almeno l'Italia) e lo fece con i gran pezzi di Troia (Troia era il titolo del loro album d'esordio, ma il cavalluccio di legno che brucia in copertina non tragga in inganno: non è di quella Troia lì che parlavano i quattro moschettieri del doppio senso).
Un disco composto da 13 brani di cui forse solo il citato 38 luglio era all'epoca trasmettibile via radio senza che qualche benpensante gridasse al pudore oltraggiato. Perché qui sta il succo del travolgente successo del gruppo (ricordiamolo: tutto composto da navigati volponi della discografia, che sapevano dunque titillare il pubblico giovanile, ma anche arrangiare a meraviglia testi che da uomini del mestiere avrebbero cestinato all'istante) che nell'arco di un ventennio sfornò una quindicina di album ciascuno a suo modo memorabile, e fregiati da titoli che non lasciavano dubbi sulla strada intrapresa tipo Palle, Pompa, Vacca, Cappelle, Tromba, Mutando, Scoraggiando e via rumoreggiando: osceni calembour, coprolalia gratuita, rime irriferibili, scatologia a gogò e tutto il repertorio del politicamente scorretto in materia di sesso-razza-società, che toccheranno il culmine del trash con Arrapaho, prontamente diventato anche un cult-movie come il successivo Uccelli d'Italia.
La copertina dell'album «Cappelle»
Intanto i più giovani tra i post-sessantottini sono diventati prima indiani metropolitani e poi sono entrati nel tunnel depressivo degli anni di piombo; così le avventure erotiche del grande capo Mazza Nera, della squaw Scella Pezzata e degli altri personaggi che popolavano la strana tribù parte-nopea e parte-pellerossa di quel celeberrimo film e 33 sembravano proprio il più efficace antidoto contro il magone da riflusso: grazie alla goliardia impunita dei quattro ormai vecchi marpioni, e all'uso di un italiano stentoreo ibridato con un ruffiano accento napoletano che rendeva accettabili porcherie lessicali altrimenti improponibili.
E qui il merito va tutto o quasi alla «voce narrante» del gruppo, Alfredo Cerruti (con Giancarlo Bigazzi l'unico ancora in attività della formazione, completata dagli scomparsi Daniele Pace e Totò Savio, cui si devono tutti gli arrangiamenti): un «fine» dicitore dai toni tronituanti o all'occorrenza queruli, lievemente nasali e sempre suadenti (era sua la voce fuori campo dell'arboriana «Volante 1 a Volante 2», come è sua quella dello spot Wind con Frassica), un'impossibile via di mezzo tra il dandy annoiato e il camionista arrapato che poteva declamare battutacce come «Tu m'hai scassat' 'a penna», o «the wonderful pippa» fino a tracimare in stralunate cronache a due voci dove la musica è solo il tappeto di dialoghi nonsensici. Fino alla voce di nuovo da «prossimamente» con cui, in quello che si può considerare il loro testamento spirituale anticipato («Tocca l'albicocca», '85) si profetizza: «E i quattro proseguirono per la loro strada, imperterriti, senza ormai più le scarpe, grondi di sudori, sangue a catapetere, tutto avanti senza forza, sopra come una nave, i quattro possono continuare senza vergogna fino alla fine».
Antonio Fiore da Il Corriere del Mezzogiorno
Thursday, January 03, 2008
Napoli, sacchetti che bruciano in prima pagina su tutti i giornali nazionali
Media e rifiuti
Napoli, sacchetti che bruciano in prima pagina su tutti i giornali nazionali
Quotidiani scatenati sull'ennesima emergenza spazzatura
Napoli, sacchetti che bruciano in prima pagina su tutti i giornali nazionali
Quotidiani scatenati sull'ennesima emergenza spazzatura
NAPOLI - Tutti i giornali italiani sbattono il mostro in prima pagina. Il «mostro» è, purtroppo, Napoli e la Campania con la sua devastante emergenza monnezza. Dalle prime pagine nazionali scorrono fiumi di editoriali, corsivi, titoli a caratteri cubitali, e foto che parlano da sole: cumuli di sacchetti che sono macabre montagne, variopinte Dolomiti dello schifo. Giuseppe Galasso in un fondo che parte dalla prima pagina sul Sole 24ore lamenta il silenzio della società civile. «Nei western americani - scrive lo storico - c'è sempre il momento in cuui l'eroe buono, tipo lo sceriffo, risolve il problema, ma intorno a sè ha la società civile, che si mobilita spontaneamente, ingaggiando l'eroe per quella lotta. A Napoli (per la incredibile vicenda dei rifiuti) questa mobilitazione dei buoni non si è vista».
CORRIERE DELLA SERA E STAMPA - «Napoli e i rifiuti, la Ue accusa» è invece il titolo di apertura del Corriere della Sera che all'interno dedica un articolo alla storia del commissariamento rifiuti in Campania, affidato alla penna di Sergio Rizzo: «Dal 1994 due miliardi sprecati. Si potevano costruire 15 inceneritori». L'inviato Lorenzo Salvia si è invece aggirato, incredulo, per le strade di San Giorgio a Cremano, uno dei centri vesuviani più colpiti. La Stampa si sofferma in prima pagina sull'allarme diossina, altro drammatico problema nel problema.
REPUBBLICA E LIBERO - Eloquente, più di mille parole, la fotografia inserita in prima pagina di Repubblica: un mare di rifiuti, nel vero senso della parola, inonda una strada di Melito travolgendo macchine e passanti. Il commento di Michele Serra: «A quanto si capisce, il sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania è come un intestino senza sbocco». Pungente, al solito, Libero il quotidiano diretto da vittorio Feltri che apre il giornale con la scritta a nove colonne «Guagliò che fetenzia» con un articolo di Gianluigi Paragone, ex direttore de La Padania.
MANIFESTO E GIORNALE DEI VESCOVI - Il quotidiano comunista Il manifesto, che si sta occupando già da diversi giorni della nuova emergenza immondizia, dedica una pagina interna al problema. Francesca Pilla fa un riepilogo della situazione con riferimento al monito europeo, e intervista il leader di Legambiente Campania Michele Buonomo. Avvenire, giornale della Conferenza episcopale italiana, richiama l'articolo interno con una foto ritraente in prima pagina cumuli di spazzatura sovrastata dal titolo «Lo scandalo rifiuti diventa un affare europeo».
Alessandro Chetta 03 gennaio 2008 da Il Corriere del Mezzogiorno
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