Monday, May 18, 2009

: Open innovation e mezzogiorno: forse c'�un vantaggio!

La crisi economica non è alle nostre spalle, come con eccesso di superficialità si è sostenuto nelle ultime settimane. Infatti, nel suo bollettino di maggio, la Banca Centrale Europea ha messo in evidenza che l’economia globale, compresa quella dell’area dell’euro, si trova ancora in condizioni di “forte rallentamento” ed è connotata da una prospettiva di “continuo marcato ristagno” della domanda. Il quadro è complicato, secondo gli esperti della BCE, dal deterioramento delle aspettative di crescita per Eurolandia, da un ulteriore peggioramento del mercato del lavoro e dalla previsione di un incremento significativo del rapporto tra il debito e il PIL nei paesi europei, dovuto all’incidenza sui conti pubblici delle misure di sostengo ai settori in crisi. Di fronte a questo scenario, sicuramente poco confortante, l’interrogativo sul futuro dell’Italia e, in particolare, sul destino della sua macro-area più debole, il Mezzogiorno, si fa quanto mai insistente. Vedremo a luglio le valutazioni sulla crisi economica che la SVIMEZ farà scaturire dal “Rapporto sull’economia del Mezzogiorno”, la sua opera fondamentale, che raccoglie, ogni anno, i principali indicatori e gli andamenti dell’economia meridionale in numerosi settori chiave. Il focus di questa indagine riguarderà proprio la capacità del Mezzogiorno di affrontare, in un quadro comparativo globale, questi eventi estremamente sfavorevoli dal punto di vista strutturale, che rischiano di aggravarne per molti anni le condizioni e di allontanare sempre più una prospettiva di convergenza verso stadi di sviluppo avanzati.

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