Wednesday, November 26, 2008

Il governo invia la lettera per la social card.

Il ministro dell'Economia: «Non vogliamo identificare una parte sociale». A regime costerà allo Stato circa 450 milioni di euro
ROMA
La social card, la carta sociale per i più poveri, servirà anche per accedere automaticamente alle tariffe sociali dell’Enel, oltre che per gli acquisti di prima necessità. Lo ha chiarito il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi di presentazione della carta. «Serve - ha spiegato Tremonti - per accedere alle tariffe sociali dell’Enel, le tariffe sociali già c’erano, ma diventa automatico: si può usare questo supporto per avere in modo automatico le tariffe sociali».

La social card sarà come un anomimo bancomat di color azzurro e quindi «non segnerà socialmente i portatori: non vogliamo identificare una parte sociale. È una polemica nella quale non vogliamo entrare - sottolinea - noi pensiamo che a questi soggetti 40 euro servono, fanno la spesa di beni di consumo di base. È una carta anonima quindi nessuno può dire che segna socialmente i portatori. Abbiamo immaginato un supporto anonimo, una normale carta di pagamento elettronico azzurra. Un supporto assolutamente anonimo in alternativa rispetto alla distribuzione fisica di denaro perchè - spiega - su questo supporto si possono aggiungere anche altre voci».

«A regime la "social card" varrà 40 euro al mese, più altri sconti con le catene convenzionate. Pensiamo che su questo strumento - aggiunge il ministro - possano essere applicate altre voci addizionali di beneficio e di sconto. L'iniziativa peserà sulle casse dello Stato per 450 milioni di euro. La prima fase di applicazione, da ottobre a dicembre di quest’anno, verrà finanziata con un minima quota della Robin Hood tax. A regime costerà 450 milioni di euro», ha detto Tremonti.

«Tra ieri e oggi sono partite già 300mila lettere e ne saranno inviate altre 150mila al giorno sino a raggiungere tutti i beneficiari. Trecentomila lettere, che sono l’estratto dei nostri archivi, sono state recapitate da Poste tra ieri e oggi - ha spiegato Tremonti - 150mila lettere al giorno partiranno nei prossimi giorni. Il nostro obiettivo è terminare il prima possibile. Il gran totale dovrebbe essere 1 milione e 300mila persone più o meno». Tremonti ha infatti chiarito che forse non tutti i beneficiari saranno raggiunti perchè magari non risultano negli archivi, ma il ministro ha assicurato che chi ritiene di rientrare nei parametri stabiliti potrà andare alle Poste e chiarire la propria posizione.


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I governatori del sud ed il taglio dei fondi

Sarà la paura di non avere più capacità politica di intervento, sarà il timore di non aver più risorse da investire, così come anche la preoccupazione di perdere il consenso popolare, ma il paventato taglio delle risorse per il Mezzogiorno per un valore pari a 2,3 miliardi, ha finalmente visto un´azione comune di importante protesta politica da parte di tutti i governatori delle regioni meridionali.
Il segnale da cogliere? Che è arrivato il momento di far sentire con un´unica voce l´esigenza dello sviluppo del Mezzogiorno.
Stavolta non si tratta di "piagnistei" di meridionali e meridionalisti ancorati ad un superato e vetusto auspicio per la ripresa dell´intervento straordinario per il Mezzogiorno. Si tratta invece di definire al meglio le politiche finanziarie dello Stato di qui ai prossimi anni, e le risorse da investire e destinare al Sud.
In un momento in cui la crisi finanziaria globale sta coinvolgendo anche l´economia reale penalizzando famiglie ed imprese, e la riduzione dei consumi è sotto gli occhi di tutti, il taglio delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, contribuisce ad aggravare le previsioni di recessione che vedono le regioni meridionali in testa alla infelice classifica.
Il Fas contribuisce alle spese di gestione, quelle correnti, importanti anche per la copertura dei buchi delle amministrazioni locali. Costituisce, dunque, uno zoccolo duro di risorse non destinate alle politiche addizionali per lo sviluppo. Gli interventi di riduzione di questi valori penalizzano ancor di più una situazione già difficile di per se stessa.


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Thursday, November 20, 2008

Istituzioni per un giorno al capezzale dell'infanzia

pasquale orlando news sociali: Istituzioni per un giorno al capezzale dell'infanzia: "MINORI
- Istituzioni per un giorno al capezzale dell'infanzia

Celebrazione istituzionale ai massimi livelli della Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia. Messaggio di Napolitano, interventi di Fini e Berlusconi. Per il presidente della Camera 'una societ�che non pensa abbastanza ai bambini, che ne ignora le domande, che ne calpesta i diritti e non si impegna a fondo contro violenza e sfruttamento, �una societ�senza avvenire''.

- Meno pubblicit�. La presidente della Commissione parlamentare infanzia, Mussolini chiede 'che meno pubblicit�bombardi i minori: ogni ora in tv 45 spot; 35 mila all'anno, di cui 6.000 alimentari. E poi ci lamentiamo del rischio obesit�.

- Adozioni ai single e pi�veloci. Quindi apre alle adozioni da parte dei single e annuncia una proposta di legge entro novembre: 'adozione responsabile da parte di chi �benestante e pu�adottare anche bambini pi�grandi togliendoli dall'istituto; richiesta del consenso dei minori anche sotto i 14 anni; tempi ridotti'. 'pi�trasparenza per le adozioni internazionali'."

Sunday, November 16, 2008

La rivoluzione ambientale: differenze tra U.S.A. e Italia

Con la nuova leadership americana la differenza tra Italia ed Usa in termini di giustizia climatica non è soltanto un problema di abbronzatura. Ed il tema è drammaticamente importante.
Il segretario dell’ONU Ban Ki Moon ha dichiarato al Forum mondiale di Davos che la guerra del Darfur è nata da una crisi ecologica dovuta alla carenza di fonti di acqua potabile. Il rapporto 2007 sullo sviluppo umano delle Nazioni Unite calcola che i bambini al di sotto di 5 anni nati durante una siccità hanno una probabilità tra il 35 e il 50 percento maggiore di essere malnutriti.


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Brunetta esagera e poi uno si butta a sinistra.

Statali/ Brunetta: Fannulloni a sinistra,Cgil irresponsabile
Epifani: "Ne dia prova, se non lo fa è un bugiardo"


Montecatini Terme, 16 nov. (Apcom) - Dove stanno i fannulloni Per il ministro Renato Brunetta "spesso stanno a sinistra", e la polemica divampa. Il titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione ha infiammato la giornata conclusiva del congresso dei 'Circoli del Buongoverno' di Marcello Dell'Utri: "Stiamo cambiando l'Italia", ha affermato dal palco di Montecatini Terme, rivendicando tra l'entusiasmo e gli applausi scroscianti della platea di aver "toccato i santuari del potere della sinistra" con una riforma orientata all'efficienza che "non poteva non turbare i sogni dei fannulloni".

Brunetta ha ricordato che il sistema dei servizi pubblici, malgrado le negligenze dello Stato e dei dirigenti, "è andato avanti sul buonsenso, sull'orgoglio, sull'onore, sul senso di responsabilità di tanti dipendenti pubblici che hanno continuato comunque a fare il loro mestiere", e che il ministro ha ringraziato. I suoi nemici, ha affermato, non sono i cittadini ("Il Paese è con me!", ha detto fra gli applausi), e forse nemmeno i sindacati "che pensavano di essere i fichi del bigoncio" e ora si trovano spiazzati. Contro di lui, ha spiegato, c'è solo "un pezzo del Paese", ovvero "il Paese delle rendite e dei poteri forti, quello dei fannulloni, che spesso stanno a sinistra". Un dolore per lo stesso Brunetta, che ha ribadito di sentirsi uomo di sinistra, "un socialista che sta in Forza Italia".

Il socialista del Ps Bobo Craxi, commentando l'intervento, ha definito "superficiali e faziose" le considerazioni sugli statali, a dimostrare "la mancanza di serenità e di equilibrio necessari a svolgere il compito di ministro". Perplesso anche il ministro ombra del Pd Linda Lanzillotta, secondo cui la lotta ai fannulloni non può essere "nè di destra nè di sinistra", e se diventerà il pretesto per uno 'spoil system' politico "la nostra opposizione e la nostra azione di denuncia - ha affermato - saranno durissime".

A tuonare è stato, soprattutto, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani, intervistato da Lucia Annunziata a 'In Mezz'ora': "Ci dia prova di quello che afferma, perché se non lo fa è un bugiardo", ha detto alle telecamere di Raitre.

Proprio la Cgil, poco prima, era stata attaccata dallo stesso Brunetta per l'atteggiamento tenuto nella vertenza del pubblico impiego: "In una democrazia bisogna tener conto anche di loro, ma il 7-14% mi sembra ben lontano dal 51%, e quindi si va avanti", aveva detto della partecipazione allo sciopero: "In un momento così difficile - aveva aggiunto Brunetta - il sindacato dovrebbe avere una attitudine responsabile e costruttiva. Cisl, Uil, e altri sindacati l'hanno avuta: la Cgil non l'ha ancora, spero che ce l'abbia".

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Friday, November 14, 2008

La Corte Europea condanna l'Italia per l'et�pensionabile delle donne

ROMA - La Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia per il regime pensionistico dei dipendenti pubblici che prevede che le donne vadano in pensione a 60 anni, mentre gli uomini a 65. Pronunciandosi sulla base di un ricorso della Commissione Europea, la Corte del Lussemburgo osserva che viene così violato "il principio della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore". Infatti la pensione viene calcolata, osserva la Corte, sulla base degli anni di servizio prestati e in base all'ultimo stipendio del dipendente pubblico. E quindi, costringendo le donne ad andare in pensione cinque anni prima degli uomini, le si condanna inevitabilmente a percepire una pensione inferiore. La Corte ha respinto l'argomentazione italiana secondo la quale la fissazione di un'età diversa a seconda del sesso è giustificata dall'obiettivo di eliminare discriminazioni a danno delle donne. Infatti andare in pensione prima, ritengono i giudici lussemburghesi, "non compensa gli svantaggi ai quali sono esposte le carriere dei dipendenti pubblici donne e non le aiuta nella loro vita professionale né pone rimedio ai problemi che possono incontrare nella loro vita professionale". Pertanto la legge 23 ottobre 1992 n.421, che definisce il regime pensionistico dei dipendenti pubblici, andrebbe riformata, dal momento che ha istituito "un regime professionale discriminatorio", e viola il principio generale della parità di trattamento, garantito dall'art.141 CE (ma anche dalla Costituzione italiana).

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Immigrazione: plauso a parole Napolitano e Fini

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"L'incontro al Quirinale con i 'nuovi cittadini italiani'


Roma, 13 novembre 2008 - Apprezzamento e gratitudine da parte delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani per la parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel corso dell'incontro al Quirinale con i 'nuovi cittadini italiani' ha definito l'immigrazione 'fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana'. Soddisfazione anche per quanto affermato dal presidente della Camera Gianfranco Fini che ha dichiarato 'maturi i tempi per una nuova legge sulla cittadinanza'.

�Non possiamo non condividere le parole del Capo dello Stato - ha detto il presidente delle Acli Andrea Olivero - che ha avuto il coraggio di presentare il tema dell'immigrazione come risorsa per il nostro Paese, in tempi di parole folli, proposte demagogiche e azioni deprecabili nei confronti dei cittadini stranieri�."

Primo Forum Nazionale del Turismo Sociale

Paestum 15-16 novembre 2008
Napoli 22 novembre 2008
Un approccio di sistema per lo sviluppo sostenibile del turismo sociale in Campania
organizzato dalla FITUS Campania (Federazione Italiana Turismo Sociale)

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Monday, November 10, 2008

Dopo giorni di lettura del discorso di Barak Obama rileggiamoci "I have a dream" di Martin Luter King

E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.

Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.

Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.

Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.

Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.

Ma non soltanto.

Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.

Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.

Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".


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Friday, November 07, 2008

Finanza etica, finanza reale

Un sistema finanziario eticamente orientato avrebbe retto meglio alla crisi in corso(da Aesse 11 2008)
In molti oggi si chiedono se la drammatica crisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo si sarebbe potuta evitare. Una cosa è certa: le regole, che pure c’erano, non sono state sufficienti. Devono essere riscritte con l’obiettivo di rendere trasparente il mercato, fermare la speculazione, favorire processi di sviluppo che siano legati con i territori e con le persone. Proprio come fa da anni – anche in Italia – la finanza etica. Nella ricerca di un modello che sappia coniugare etica ed economia, non è necessario partire da zero. L’esperienza maturata in questi anni da istituti come Banca Etica mette a disposizione un patrimonio di iniziative e progetti finanziati e realizzati che coniuga creazione di valore economico e valore sociale.Il capitalismo senza guinzaglio ha prodotto una delle crisi più profonde del sistema economico dell’ultimo secolo. Questa crisi ha reclamato un deciso intervento degli Stati che hanno tardivamente messo la mano pubblica negli affari privati andati male. Ci ritroviamo ora con voragini finanziarie per tappare le quali si utilizzano soldi dei cittadini.


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Registro dei clochard, ''sindrome da marciapiede lucido''

pasquale orlando news sociali: Registro dei clochard, ''sindrome da marciapiede lucido'': "SENZA DIMORA – Registro dei clochard, ''sindrome da marciapiede lucido''
No alla schedatura per le persone senza dimora: la Fiopsd prende posizione in merito all’emendamento della Lega al ddl sicurezza che prevede un registro per i clochard presso il Viminale. Pezzana: “La mancanza di residenza anagrafica comporta l'invisibilit�burocratica amministrativa e l'impossibilit�di veder riconosciuti diritti fondamentali”. E chiede: “non possiamo che dedurre che tale registro sia anche il modo per concedere a qualunque persona senza dimora una prestigiosa residenza anagrafica in Piazza del Viminale 1”."