Thursday, July 24, 2008

VISITATE L'AGORA' DELLE ACLI COSENTINE


Agorà è il termine con il quale nella Grecia antica si indicava la piazza principale della polis. Con l'andare del tempo l'agorà ne divenne il centro della polis sia dal punto di vista economico e commerciale che dal punto di vista religioso, che politico, in quanto era il luogo della democrazia per antonomasia, dato che era sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità.

Questo spazio sarà la piazza delle ACLI di Cosenza: un luogo virtuale dove si potranno realizzare delle discussioni sulle attività che la nostra Associazione progetta e realizza, e nello stesso tempo una sorta di "bacheca virtuale" con l'intento di portare a conoscenza di tutti i soci le ultimissime segnalazioni o gli avvisi dell'ultimo minuto.
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La Presidenza Provinciale ACLI

AZIONE DA LIBRO CUORE: rubare ad un povero mai! e rinuncia la bottino.

L’orario è quello giusto per un colpo in banca. Puntuale arriva il bandito. Non ha il volto coperto e non è armato, entra dalla porta principale. In un colpo messo a segno qualche mese fa, i banditi erano penetrati nel bersaglio della rapina da una finestra retrostante. Tre sole persone all’interno della Banca popolare di Novara nel centralissimo corso Vittorio Emanuele di S. Agata dei Goti: il direttore chiuso nel suo ufficio, un solo dipendente e un cliente. Questi ha in mano seicento euro, i risparmi di qualche mese, pronti a essere versati sul libretto. «I soldi li dai a me» dice il bandito. Fa per prenderli, poi guarda dritto negli occhi il cassiere e gli intima di aprire la cassaforte. Il vero bottino che ha programmato di ottenere è lì dentro. A questo punto entra in scena il direttore, Giorgio Maria Castriota Scanderbeg. Dialoga con il potenziale rapinatore, operazione che riesce più semplice per il fatto che l’uomo non ha colteli o pistole spianate. I soldi della cassaforte, eventualmente, gli dice, sarebbero stati disponibili solo di lì a mezz’ora, visto che è di quelle regolate a tempo. Il ragionamento è pacato, il tono di quelli paterni. Il rapinatore, a questo punto, cerca di capire fin dove possa arrivare. Ripete al cassiere di aprire la cassaforte. Ma presto si accorge che in realtà non sarà possibile e, intanto, i minuti trascorrono pericolosamente. E i soldi del cliente, l’unico possibile bottino rimasto? L’uomo decide di portarli a casa, una specie di souvenir della sua escursione, probabilmente, fuori porta. Seicento euro, d’altronde, sono sempre utili. Il direttore cerca di convincerli a non rubare al cliente, forte anche del fatto che dovrà essere lui ad azionare la porta blindata per farli uscire. «Ma sì - è l’ultima frase dello strano rapinatore mancato - gli lascio i soldi, ai poveri non si ruba». Svolta l’angolo e, come se niente fosse accaduto, riprende la sua giornata.

In piazza o in Parlamento?

pasquale orlando news sociali: In piazza o in Parlamento?: "Piazza e partecipazione politica non sono sinonimi, soprattutto se la piazza �un prolungamento della televisioneQual �il luogo appropriato dove un cittadino pu�far sentire la sua voce? La piazza o il Parlamento? Molti cittadini si devono essere posti questa domanda nelle scorse settimane, temo senza risultato. Cerchiamo di capirne il motivo. Nelle democrazie moderne il Parlamento �divenuto lo spazio privilegiato della democrazia rappresentativa, che dovrebbe assicurare a tutti la possibilit�di veder esposte le proprie opinioni, sia pure nei limiti imposti dall’esercizio indiretto di parte dei propri diritti politici. In Italia, per�questa limitazione si �ampliata a dismisura negli ultimi anni, dal momento che il cittadino �stato spogliato del potere di scelta dei propri rappresentanti, concedendo ai partiti politici, soggetti purtroppo non pi�necessariamente democratici, la selezione dei candidati. I"

Pregiudizio in vita, indifferenza nella morte

La notizia ripresa dalle principali testate mondiali ed il sito della Diocesi www.chiesadinapoli.it ha avuto contatti con i principali paesi mondiali; questa sera la Comunità di Sant'Egidio e la parrocchia di Santa Caterina ad Ercolano ricordano Violetta e Cristina con la celebrazione di una messa
I corpi senza vita di Cristina e Violetta, le due piccole rom annegate sabato scorso a Torregaveta, hanno scandalizzato le coscienze di milioni di lettori dalla Norvegia alla Romania, dall’Inghilterra alla Francia, alla Germania. La lettera di indignazione del Cardinale Sepe, pubblicata sul sito www.chiesadinapoli.it è stata ripresa dai principali giornali italiani e stranieri sia in versione cartacea e sia on line. Le versioni on line sono state riempite di tantissime riflessioni, commenti. Il Blog del Cardinale ha ricevuto moltissimi commenti, soprattutto da paesi esteri. Il sito www.chiesadinapoli.it è stato visitato da più di 10.000 contatti esteri principalmente provenineti da Spagna, Stati Uniti, Argentina, Australia, Gran Bretagna, Germania. La risposta di indignazione è stata notevole. A titolo esemplificativo si riportano anche alcuni siti dove è stata ripresa in prima pagina la notizia:
The Independent
Al Jazeera

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Saturday, July 19, 2008

Casa, tre bandi per acquisto, costruzione e ristrutturazione di alloggi

Edilizia Residenziale Pubblica - sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania sono stati pubblicati tre bandi per la concessione di contributi.Per tutti i bandi la scadenza prevista è il 9 settembre 2008 - ore 16:00.La presentazione dellla domanda potrà avvenire esclusivamente on-line sul sito: http://siba.regione.campania.it/NB: Per informazioni e chiarimenti inviare esclusivamente mail a questo indirizzo: siba@regione.campania.it_________________________Primo Bando - Contributi per Cooperative ed ImpreseLa Regione Campania ha indetto un bando per la concessione di contributi di edilizia agevolata a favore di Cooperative e Imprese Edilizie che costruiscono o recuperano alloggi da assegnare o vendere a cittadini residenti della Regione Campania in possesso dei requisiti di legge. I contributi di edilizia agevolata saranno concessi sotto forma di mutui agevolati per i quali l'onere del pagamento degli interessi passivi è posto interamente o parzialmente a carico della Regione Campania.

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Thursday, July 17, 2008

Campo estivo dei Giovani delle ACLI a Calopezzati

Anche quest'anno i GIovani delle Acli organizzano la propria proposta educativa e formativa estiva. Quest'anno l'appuntamento nazionale di Formazione si terrà, per la prima volta, nella provincia di Cosenza dal 24 al 27 luglio a Calopezzati presso l'Agriturismo "Il Contadino". I Giovani delle ACLI vogliono, grazie ad appuntamenti come questo qualificarsi come agenzia formativa per "evitare le semplificazioni", per fare in modo che venga fatta buona informazione e, soprattutto, venga data la possibilità ai cittadini, in particolar modo ai giovani, di conoscere meglio la realtà e quello che succede ogni giorno nel mondo.
Al Campo parteciperanno 40 giovani provenienti da tutte le regioni d'Italia. (b.t.)


Agorà delle ACLI di Cosenza: Campo estivo dei Giovani delle ACLI a Calopezzati

Arriva il federalismo, prepariamoci al dialogo

Qual è la specializzazione produttiva a cui miriamo in Campania? Privilegiamo un sistema di piccole e medie imprese da rafforzare ed estendere nelle produzioni tradizionali oppure concentriamo gli sforzi sulle imprese cosiddette innovative? Se l'innovazione è l'obiettivo prevalente, pensiamo davvero che bastino gli investimenti pubblici nella ricerca? Gli studiosi quando assumono responsabilità politiche, oppure di gestione amministrativa, talvolta sono poco propensi a far quadrare i bilanci, a considerare le connessioni con il mondo esterno alla ricerca, rischiano insomma di coltivare esclusivamente i loro interessi alla produzione di conoscenza. È un pericolo da evitare.
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La "sacralità" delle alte cariche di Stato

Andrea Favaro - 16/07/2008
Come denunciato dagli interventi qui presenti (cfr. Gentili e Jahier) il dibattito politico italiano, dopo una parentesi di tregua, reagisce al clima di luglio palesando lati sempre più roventi ed accesi.
Uno dei bandoli della matassa è il c.d. Lodo Alfano, un breve disegno di legge tutto proteso verso una celere approvazione e che nella sostanza prevede la sospensione dell’eventuale processo (penale) a carico di quattro delle più alte cariche dello stato (presidente della Repubblica, presidente del governo e i presidenti della camere).


Per chi non è nuovo della materia, è sufficiente scorrere il testo degli 8 commi di cui si compone l’unico articolo per scorgere una replica, punto su punto, alle obiezioni che nel 2004 avevano permesso alla Corte Costituzionale di eliminare il c.d. Lodo Schifani. A conferma di questa (banale) deduzione, è sufficiente glossare la relazione di presentazione dove la sentenza della Corte viene recuperata ad ogni piè sospinto quale “musa ispiratrice” del testo di legge.
In altri termini, gli stessi profili che hanno fondato l’abrogazione del c.d. Lodo Schifani ora vorrebbero costituire, e in effetti costituiscono, una sorta di “timbro di costituzionalità” per il Lodo Alfano.
Difatti… escluso dai destinatari del provvedimento il presidente della Corte Costituzionale; …offerta la facoltà alla parte civile di procedere in altra sede senza attendere la ripresa del processo; …concesso all’imputato la rinunciabilità alla sospensione e ai magistrati di procedere nell’assunzione delle prove «non rinviabili»… il castello di censure del 2004 ora dovrebbe sciogliersi come neve al sole affinché il Lodo abbia lunga vita.
Se da un punto di vista formale così fosse non si capisce perché una domanda sfiora le labbra di così tanti cittadini: è giusto che nel nostro ordinamento vi siano soggetti “più uguali” degli altri?
Vorremmo sorvolare con la maggior grazia possibile le molteplici letture che in questi giorni non hanno fatto altro che giustificare (o demonizzare) l’approvazione alla Camera del Lodo come mossa prevista nell’eterno scontro tra Berlusconi e la magistratura. Sappiamo tutti che questa lettura, oltre ad essere di per sé banale, è talmente superficiale che impedisce forse di cogliere questioni ben più profonde.
Volendo, per inciso, proseguire l’analisi giuridica sul testo permangono almeno due talloni d’Achille e una “svista” (inevitabile). I talloni sono la “scelta” della legge ordinaria al posto di quella di rango costituzionale e la non facile conciliazione del provvedimento con l’art. 3 Cost. La “svista” (inevitabile, perché non paiono esserci alternative) è data dalla prevista facoltà della parte civile di proseguire l’azione in sede propria (derogando alle regole generali). Questa, infatti, nel concreto potrebbe ledere il diritto tutelato dall’art. 24 Cost. dal momento che la parte civile sarebbe costretta ad un nuovo giudizio e a tempi di certo non brevi, specie nel caso in cui il processo penale sia pervenuto a uno stadio oramai prossimo all’epilogo (ad es. in Cassazione).
Ma le questioni di fondo, come già anticipato, paiono essere altre.
Nello specifico, in attesa di conoscere il testo delle relazioni che oggi (n.d.r.: 16 luglio) esporranno in Commissione due presidenti emeriti della Corte Costituzionale (Marini e Zagrebelsky) e di assistere alla definitiva approvazione lunedì prossimo anche al Senato, vorremmo cogliere alcune riflessioni che il Lodo provoca in ordine al principio di uguaglianza. L’art. 3 Cost. dichiara anche che «Tutti i cittadini (…) sono eguali davanti alla legge, senza distinzione (…) di condizioni personali e sociali». Partendo da queste parole approvate dall’Assemblea Costituente nell’ormai lontano 1947 (che con l’art. 68, probabilmente, avevano allora meglio di oggi trovato il giusto compromesso), vorremmo stimolare la riflessione perché un’uguaglianza davanti alla legge a prescindere dalle proprie “condizioni personali e sociali” parrebbe fornire già qualche spunto di risposta all’obiezione che sfiora le labbra degli italiani.
Ma procediamo con ordine.
Nei dibattiti delle ultime settimane si è detto che il principio di uguaglianza inteso alla lettera vale (solo) per regolare situazioni “uguali”, mentre davanti a fattispecie “diverse” è lo stesso art. 3 che prescriverebbe discipline (giuridiche) distinte. Potremmo anche essere d’accordo sul punto se non fosse che tale “diversità” costituisce un giogo ipotetico finora poco giustificato… in che senso un presidente della Camera dei deputati può essere riconosciuto come cittadino “diverso” rispetto al dott. Rossi?
Inoltre, in questi giorni si è detto pure che la sospensione permetterebbe alla nostra nazione di “salvaguardare l’immagine dell’Italia anche a livello internazionale”.
Ed eccoci ad un nucleo importante. Infatti, non si comprende come non potrebbe onorare ben più l’immagine della cara Italia il conservare una condotta che non sia passibile di alcuna censura. E non si dica che tale sarebbe una richiesta troppo “alta” per un (semplice) cittadino perché, proprio sulla scia della la prospettiva citata nel paragrafo precedente, nel caso di specie non si discute del comportamento dell’ing. Rossi o dell’imprenditore Bianchi, ma di quegli stessi uomini che avrebbero l’intenzione (e hanno, comunque, l’autorità) di condurre e rappresentare l’intera nazione e che in quanto tali vorrebbero essere riconosciuti come “diversi” dai cittadini comuni. In sintesi, un’aporia.
A questo punto, allora si potrebbe ragionare sul fatto che l’intento del legislatore non sia tanto quello di destabilizzare lo stato di diritto quanto quello di “sacralizzarne” le figure di rilievo.
Come già in passato, i “regnanti” odierni vorrebbero essere riconosciuti diversi, perché “migliori”, dagli altri cittadini proprio in quanto legibus soluti, democraticamente parlando, ovviamente, e quindi (loro malgrado) solo a tempo determinato.
Ecco che, nel concreto, le questioni celate dal Lodo Alfano sono “altre”, non perché estranee a quelle diffuse nelle pagine dei nostri quotidiani, ma perché di queste ne sono le fondamenta… il principio di sovranità, il principio della maggioranza, l’effettività del diritto.
In quali termini, nel nostro ordinamento giuridico, è possibile chiedere una autorevolezza della sovranità non avviluppata alla (sola) forza dei numeri? Ed inoltre, quale legame è possibile accettare oggi tra il principio di maggioranza e un regime democratico?
Tentando di cogliere la problematicità offerta da questi temi, la riflessione potrebbe alzare lo sguardo e procedere oltre il Lodo Alfano per ricomprendere questo assieme ad altre, e forse più rilevanti, “novità” normative come la riforma della giustizia che lo stesso ministro avrebbe promesso per settembre (quanto alla norma “blocca-processi” sussiste, finora, una decorosa fase d’arresto).
Convinti, come ci insegna la storia, che il “nuovo” non possa di per sé dirsi “buono”, non resta che verificare punto su punto le proposte che si avvicenderanno in un ambito, quello della Giustizia, che davvero esige non solo un cambiamento ma un concreto miglioramento.
Un miglioramento, utinam, che sia per tutti i cittadini «senza distinzione (…) di condizioni sociali e personali».

Thursday, July 03, 2008

ACLI Terra : Frutta e verdura prodotta sui beni confiscati alla festa dell'ambasciata di Bielorussia a Roma

Frutta e verdura prodotta sui terreni confiscati alla criminalità organizzata gestiti da ACLI Terra Benevento sono stati offerti nel corso del ricevimento offerto dall'Ambasciatore della Repubblica di Belarus a Roma in occasione della Festa Nazionale della Repubblica.
Riconoscimenti al lavoro svolto sono venuti dall'Ambasciata che si è dimostrata molto interessata alle attività dell'Associazione Acli Terra che da anni tra Napoli e Caserta conduce con successo terreni strappati alla criminalità.
"E' un bel riconoscimento per l'attività svolta, siamo di fronte ad un grande esperimento di uso produttivo e non solo didattico dei beni confiscati- ha affermato il Commissario di Acli terra Benevento Pasquale Orlando, l'alta qualità della produzione agricola è pronta anche all'esportazione nei nuovi mercati dell'est".
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Tuesday, July 01, 2008

Napoli: parte il riciclo porta a porta per seimila famiglie napoletane

Iervolino: «Agnano, ora tocca a Bertolaso»
Colli Aminei, prove generali di differenziata
Il sindaco: «Ora il mio lavoro è finito. Tocca al sottosegretario»

NAPOLI — Nel giorno in cui viene annunciato il progetto- pilota per la raccolta differenziata porta a porta in un unico quartiere di Napoli, i Colli Aminei, la sindaca Iervolino deve fare i conti con i malumori che ad Agnano cominciano a montare per l'annunciato arrivo del termovalorizzatore. Ma la prima cittadina, una volta individuata l'area, ragiona con distacco «visto che — spiega — ora comunque è tutto nelle mani di Bertolaso». Ecco perché sostiene che «le tensioni ad Agnano non mi turbano più di tanto» e che «se la Municipalità intende ragionare, bene, altrimenti non posso farci nulla. Io, più di far vedere che a Vienna, città a cui si ispiriamo, il termovalorizzatore è ubicato tra l'ospedale e l'università, non posso fare. Piuttosto, il presidente della Municipalità, Balzamo, venga con me il 4 luglio a Brescia per vedere come funziona il termovalorizzatore di quella città». Il ragionamento della prima cittadina è semplice: «Se l'area è sismica — sono parole sue —, lo è sempre. Lo è quindi anche per la realizzazione delle opere decise con le autorità locali per ospitare il Forum delle Culture».
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Saldi, grandi firme oggetto del desiderio. In Campania parte prima delle altre regioni la stagione degli sconti

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