Saturday, June 23, 2007

Si al referendum elettorale ma servono le firme!




Cari amici,

a meno di quaranta giorni dal termine della raccolta delle firme, invito tutti, (proprio tutti!) ad intensificare in maniera significativa gli sforzi.

Il lavoro compiuto fino ad oggi è stato intenso e proficuo, ma non ancora sufficiente. Operiamo tra molte difficoltà, prima tra queste, l’insignificante copertura mediatica di cui ha goduto la nostra iniziativa, che, salvo poche eccezioni, continua a rivelarsi tuttora marginale e insufficiente.

I cittadini, quelli informati, accorrono numerosi e motivati ai banchetti, ma riscontriamo la difficoltà da parte della struttura referendaria, di fronteggiare l’enorme domanda di firme che c’è nel Paese.

Va inoltre segnalato che, considerata la trasversalità della composizione del nostro comitato, le trascorse elezioni amministrative hanno comprensibilmente disperso le energie dei referendari.

Per cui, dopo i risultati assai soddisfacenti ottenuti nel corso del primo mese di strada, devo segnalare, ahimè, un rallentamento significativo della raccolta.

Questo rischierebbe di pregiudicare i risultati finora raggiunti e vanificare i numerosi sacrifici compiuti, a tutti i livelli, dai tanti volontari.

E’ giunta l’ora di raccogliere tutte le energie di cui disponiamo e moltiplicare gli sforzi, perché sono tantissime le attese che i cittadini ripongono nel nostro progetto.

Adesso, più che mai, è necessaria la collaborazione da parte di tutti coloro che credono in questa nostra battaglia contro un’idea notabilare, paternalistica e conservatrice di concepire la politica.

Lavoriamo per la semplificazione dell’assetto istituzionale, per frenare la frammentazione partitica, per restituire governabilità alle istituzioni e trasparenza ai meccanismi elettorali.

Vogliamo restituire dignità alla meritocrazia della competizione elettorale, ristabilire la democraticità del voto e ridurre l’enorme distanza che l’attuale legge elettorale ha determinato nel rapporto tra elettori ed eletti.

Assistiamo sfiduciati e stanchi al “paradosso” di una classe politica che continua a demonizzare la nostra iniziativa, mentre rivela, allo stesso tempo, la propria incapacità a trovare alcuna convergenza per il varo di una riforma parlamentare.

Nel frattempo, nel Paese, s’intensifica un comprensibile ma assai pericoloso sentimento antipolitico che soltanto il referendum sembra in grado di poter arginare canalizzandolo in un progetto propositivo e riformatore.

Il referendum resta, ad oggi, l’unica alternativa al “porcellum”.

E’ questo l’appello che oggi rivolgo a tutti coloro che hanno deciso di “crederci” e che ritengono sia giunta davvero l’ora di cambiare. In maniera credibile e seria, non strumentale.

Ma stiamo attenti, perché senza l’impegno di tutti, rischiamo di spegnere l’unica speranza di riforma fino ad oggi esistente. Non oso immaginare le conseguenze che questo potrebbe determinare per la salute, ormai già pregiudicata, della nostra democrazia.

Abbiamo ancora strada da percorrere e resto fiducioso. La vicinanza e le parole di incoraggiamento spese da tantissimi cittadini, rappresentano le forza autentica di questo progetto che si anima di un’unica tensione civile: l’impegno per un’Italia diversa.

La strada è stata segnata e per una buona parte l’abbiamo percorsa insieme. Proseguiamo determinati, con l’impegno dei cittadini, il desiderio di un Italia diversa resta ancora possibile.

Se falliremo, ciascuno avrà la sua parte, grande o piccola di responsabilità, ma se riusciremo, sarà veramente la vittoria di tutti.




La famiglia: Soggetto sociale e Attore di Sviluppo 2 luglio 2007, Ore 16.30 Napoli,


La famiglia: Soggetto sociale e Attore di Sviluppo
“ Viaggio interregionale e internazionale alla ricerca della via campana per conciliare sostegno alla famiglia e sviluppo economico e sociale della comunità "

Convegno di presentazione del Laboratorio regionale per un
PATTO CAMPANO PER LA FAMIGLIA

2 luglio 2007, Ore 16.30 Napoli, Castel dell’Ovo Antro di Virgilio

16,30 Saluti
- Pasquale Orlando – Presidente ACLI NAPOLI
- Rosa Russo Iervolino – Sindaco di Napoli
- Riccardo di Palma – Presidente Provincia di Napoli
- Alessandra Lonardo - Presidente Consiglio Regione Campania
- Alfonso Andria – Parlamentare Europeo

17,30 Presiede
- Prof.Francesco Paolo Casavola – Presidente Comitato Tecnico Scientifico ACLI CAMPANIA

Introduce
- Eleonora Cavallaro – Presidente ACLI CAMPANIA

17,45 Interventi
La famiglia e l’evoluzione demografica in Europa
- Stéphane Buffetaut – Membre du Comité Économique et Social Européen (CESE)
Le condizioni sociali delle famiglie in Italia
- Mimmo Lucà – Presidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
L’esperienza toscana
- Federico Gelli – Vice Presidente Giunta Regione Toscana
L’esperienza campana
- Antonio Bassolino – Presidente Giunta Regione Campania

19,00 Conclusioni
- Andrea Olivero – Presidente Nazionale ACLI
- Rosy Bindi – Ministro delle Politiche per la Famiglia

Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Campania) - 3403008340

Saturday, June 16, 2007

La famiglia: Soggetto sociale e Attore di Sviluppo

La famiglia: Soggetto sociale e Attore di Sviluppo

“ Viaggio interregionale e internazionale alla ricerca della via campana per conciliare sostegno alla famiglia e sviluppo economico e sociale della comunità "

Convegno di presentazione del Laboratorio regionale per un

PATTO CAMPANO PER LA FAMIGLIA

2 luglio 2007, Ore 16.30

Napoli, Castel dell’Ovo

Antro di Virgilio






16,30 Saluti

- Pasquale Orlando – Presidente ACLI NAPOLI

- Rosa Russo Iervolino – Sindaco di Napoli

- Riccardo di Palma – Presidente Provincia di Napoli

- Alessandra Lonardo - Presidente Consiglio Regione Campania

- Alfonso Andria – Parlamentare Europeo



17,30 Presiede

- Prof.Francesco Paolo Casavola – Presidente Comitato Tecnico Scientifico ACLI CAMPANIA



Introduce

- Eleonora Cavallaro – Presidente ACLI CAMPANIA



17,45 Interventi

La famiglia e l’evoluzione demografica in Europa

- Stéphane Buffetaut – Membre du Comité Économique et Social Européen (CESE)

Le condizioni sociali delle famiglie in Italia

- Mimmo Lucà – Presidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati

L’esperienza toscana

- Federico Gelli – Vice Presidente Giunta Regione Toscana

L’esperienza campana

- Antonio Bassolino – Presidente Giunta Regione Campania



19,00 Conclusioni

- Andrea Olivero – Presidente Nazionale ACLI





E’ stata invitata a partecipare l’On. Rosy Bindi – Ministro delle Politiche per la Famiglia

Tuesday, June 12, 2007

SERVIZIO CIVILE - 39 mila volontari pronti a "partire"

Quasi 9.000 progetti presentati per un totale di 118 mila volontari richiesti. Si sono "salvati" 2.856 progetti, per i poco meno di 39 mila posti disponibili per svolgere il servizio civile (altri 2.000 ragazzi e ragazze presteranno il servizio a Napoli per il progetto speciale sulla legalità). Il 53% dei progetti approvati è nel settore dell'assistenza; il volontariato all'estero rappresenta l'1,4%. L’Ufficio nazionale presenta il nuovo bando e traccia il bilancio 2006-2007. Parte anche la campagna sui mezzi di comunicazione, con lo slogan "Un anno da non perdere".

-La sottosegretaria Cristina De Luca: E domani Prodi dovrebbe chiarire se per il prossimo anno ci saranno i 130 milioni in più chiesti dal ministro Ferrero.

PENSIONI: 200.000 IN PIAZZA. I NONNI CON I NIPOTI. BONANNI: VOGLIAMO RISULTATI

Sono circa 200.000 i pensionati scesi oggi nelle piazze delle principali città italiane per protestare contro la perdita di potere d'acquisto delle pensioni e per una legge sulla non autosufficienza. La stima è della Uilp-Uil, sulla base delle manifestazioni organizzate unitariamente con Spi-Cgil ed Fnp-Cisl.
POLIZIA DISPERDE CAPANNELLI Al termine della manifestazione dei pensionati svoltasi in Piazza Santi Apostoli a Roma, le forze dell'ordine hanno disperso alcuni capannelli di manifestanti che a gruppi, protestando, si stavano avvicinando a Palazzo Chigi. Un comportamento, quello delle forze dell'ordine, che ha provocato la reazione indignata del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. "Sono dispiaciuto e preoccupato per il comportamento delle forze dell'ordine - ha detto Bonanni - pretesto fortemente per un comportamento inqualificabile verso pensionati e persone anziane che non facevano altro che protestare. Quando vengono tollerati gli ultras negli stadi ed i black block". Bonanni ha sottolineato che le forze dell'ordine, nel breve tragitto che da Piazza Santi Apostoli porta a Palazzo Chigi, hanno imposto ai pensionati "di togliersi cappelli e chiudere ombrelli che portavano le insegne sindacali". Un atto gravissimo per il quale - ha assicurato il leader sindacale - "protesteremo formalmente con il ministro degli interni Giuliano Amato. Vogliamo ragione - ha concluso - di un comportamento inqualificabile, di un zelo eccessivo che viola le libertà più elementari".

BONANNI: PRODI MANTENGA PAROLA, ALTRIMENTI CONFLITTO "Noi vogliamo che la parola data da Prodi venga mantenuta. Altrimenti andremo al conflitto col Governo". E' quanto afferma il segretario generale della Cisl Bonanni in vista dell'incontro sul Dpef di venerdì prossimo tra l'Esecutivo e le Parti Sociali. In particolare - secondo il leader sindacale - nel Dpef non potranno mancare misure riguardanti "la rivalutazione delle pensioni più basse, gli ammortizzatori sociali e la contrattazione di secondo livello".

VOGLIO RISULTATI SE NO NESSUN ALTRO ACCORDO Il confronto in atto fra Governo e parti sociali sul tema delle pensioni deve ottenere come risultato almeno la rivalutazione delle pensioni più basse, dei coefficienti di trasformazione "affidabili" e un vero decollo della previdenza integrativa. Se no la Cisl "non è disposta a discutere nessun altro accordo". Ad affermarlo - a margine della manifestazione dei pensionati a Roma - è lo stesso segretario generale del sindacato di via Po, Raffaele Bonanni, che guarda ai tavoli aperti col Governo su welfare, sviluppo e P.A. e al confronto di venerdì prossimo sul Dpef. "O otteniamo questi risultati - ha detto infatti Bonanni - o non siamo disposti a discutere nessun altro accordo". I pensionati - ha aggiunto - dopo "aver costruito l'Italia e averla sviluppata, si trovano ora con un pugno di mosche, con pensioni falcidiate dall'inflazione, che hanno perso il 30%" del loro potere d'acquisto. Per questo la Cisl "chiede la rivalutazione delle pensioni più basse e una legge sulla non autosufficienza, che interessa oltre 3 milioni di soggetti, perché le famiglie non ce la fanno più". La trattativa col Governo quindi, prima che si cominci a parlare di Dpef - secondo Bonanni - "deve concludersi con la rivalutazione delle pensioni, con coefficienti di trasformazione più affidabili e con una vera previdenza integrativa. Sono questi - ha concluso - i 3 pilastri per reggere la quantità necessaria a garantire delle pensioni dignitose".

Monday, June 11, 2007

le vostre idee per Napoli Città Giusta

ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI
Alle Organizzazioni del Terzo Settore
e del Volontariato della Città di Napoli

Oggetto: le vostre idee per Napoli Città Giusta
Il prossimo novembre sarà presentato in Consiglio Comunale il Piano Sociale Triennale Napoli Città Giusta 2007 – 2009: vi invitiamo a proporre e organizzare iniziative o incontri di discussione, riflessione e progettazione sui servizi innovativi di welfare municipale.
I protagonisti siete voi
Per Napoli Città Giusta vogliamo coinvolgere gli utenti, gli operatori pubblici, il terzo settore e il volontariato, esaltando le competenze e le risorse di ciascun soggetto.
Per questo, il Comune, l’ASL NA1, l’Ufficio Scolastico Regionale ed il Ministero della Giustizia hanno già deciso di collaborare per progettare un’agenda strategica.
Cos’è Napoli Città Giusta?
È il primo investimento per rilanciare Napoli, il suo sviluppo e il suo futuro: in una città giusta, le politiche sociali sono strumenti strategici per la crescita della città in termini di qualità della vita, di benessere individuale e collettivo.
Noi e voi, gli stessi obiettivi

L’obiettivo è coinvolgere cittadini, utenti, operatori sociali ed esperienze associative e cooperative sui temi della Città giusta, favorendo la partecipazione al processo di autoriforma del sistema di protezione sociale e valorizzando al massimo la relazione con la Città e la sinergia con il privato sociale.
Ci servono le vostre idee
Per questo, chiediamo il vostro contributo: da oggi, e fino ad ottobre, potete inviare idee, suggerimenti e proposte a partecipazione@comune.napoli.it
Potete trovare il Documento di indirizzo e tutti i materiali utili alla riflessione su www.napolicittasociale.it e www.politichesociali.it
Grazie
L’Assessore
Giulio Riccio

Le Acli adottano la ricerca della Fondazione Tera

'Nuvole azzurre' è il libro sull'Italia del calcio degli Anni '30 che è stato presentato a Pesaro nel corso del Meeting Polisportivo dell'Us Acli. Nei circoli di tutta Italia i salvadanai per sostenere il lavoro dei ricercatori contro i tumori .
Roma, 8 giugno 2007 - Scienza, sport e impegno sociale insieme nella battaglia contro i tumori. Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, con i propri circoli, le sedi e gli impianti dell'Unione sportiva Acli, aderiscono al progetto della Fondazione Tera 'Adotta un ricercatore'. Obiettivo: finanziare la ricerca scientifica dedicata all'alta tecnologia per le malattie oncologiche. Settore in cui la Fondazione guidata dal professor Guido Amaldi opera da oltre un decennio.
Due gli strumenti per sostenere economicamente la campagna: un libro e un salvadanaio. 'Nuvole azzurre' è un viaggio di 170 pagine nell'Italia del calcio degli Anni '30, raccontata dai giornalisti sportivi Antonello Capone e Claudio Pasquino; ripercorre l'epopea della Nazionale italiana di calcio attraverso i suoi trionfi nei Mondiali del '34 e '38 e alle Olimpiadi del 1936. Il volume, corredato di oltre 80 foto d'epoca, èstato presentato ai giovani convenuti a Pesaro per il Meeting Polisportivo dell'Us Acli. Presenti gli autori, il segretario generale della Fondazione Tera Gaudenzio Vanolo, il presidente dell'unione sportiva Acli Alfredo Cucciniello e il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
I salvadanai per finanziare la ricerca saranno invece distribuiti nei circoli aclisti di tutta Italia, presso gli sportelli del Caf e del Patronato, le società sportive e gli impianti del Unione sportiva Acli. I proventi ricavati dai salvadanai e dalla vendita del libro (offerta di 15 euro per copia) saranno destinati all'erogazione di borse di studio e contratti di ricerca a giovani impegnati nello sviluppo dei progetti di ricerca che la Fondazione Tera porta avanti per la cura dei tumori.
«Promuovendo questo progetto della fondazione Tera - spiega il presidente delle Acli Andrea Olivero - cerchiamo di restare fedeli nello spirito all'invito rivoltoci da Giovanni Paolo II, e rinnovatoci da Benedetto XVI, ad 'allargare i confini della solidarietà'. Non soltanto, quindi, andiamo a dare speranza di guarigione a molti malati, in particolare bambini affetti da forme tumorali curabili solo attraverso queste terapie, ma consentiamo anche a giovani ricercatori del nostro Paese di mettere la propria intelligenza ed il proprio impegno al servizio del bene di tutti».

Saturday, June 09, 2007

Torna in campo il Forum del Terzo Settore della Campania

Eletti tre portavoce: Sergio D’Angelo, Pasquale Orlando, Mario Melluso
Torna in campo il Forum del Terzo Settore della Campania
Hanno siglato la ricostituzione sedici realtà dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione sociale

Napoli, 8 giugno 2007 - Quindici enti del mondo dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione sociale hanno ricostituito nelle scorse ore il Forum del Terzo Settore della Campania, direttamente legato al Forum Nazionale del Terzo Settore.
Si sono riuniti, quindi, per mettere in atto strategie comuni volte alla rappresentanza sociale e politica nei confronti delle istituzioni; al coordinamento e al sostegno alle reti interassociative; alla comunicazione unitaria per dar voce a valori, progetti e istanze delle realtà organizzate del terzo Settore, sedici tra le realtà più note del terzo settore campano. Si tratta di Acli, Adiconsum, Aics, Ancst Lega, Anolf, Antea, Arci, Arci Gay, Auser, Cenasca, Compagnia Delle Opere No Profit, Federsolidarietà, Legambiente, Lega Cooperative Sociali, Uisp, Us Acli. Tra iscritti ed utenti dei servizi, i sedici enti di terzo settore riuniscono circa un milione di cittadini sparsi su tutto il territorio campano.
L’assemblea ha eletto, nell’occasione, tre portavoce: Sergio D’Angelo (Lega Coop Sociali), Pasquale Orlando (Acli), Mario Melluso (Auser). Segretaria è stata eletta Pina Colosimo (Federsolidarietà), tesoriera Francesca Coletti (Arci). I tre portavoce si alterneranno, un anno a testa, fino alla prossima tornata di nomine: inizierà il mandato Sergio D’Angelo.
“La riorganizzazione del Forum del Terzo Settore della Campania - dichiara D’Angelo, portavoce di turno del Forum regionale – risponde ad una nuova consapevolezza di un ruolo più forte che il terzo settore vuole giocare per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di benessere di tutti i cittadini dei nostri territori. Questo nuovo corso fa tesoro anche delle positive esperienze realizzate finora da varie organizzazioni del terzo settore, per dare loro nuovo slancio, e si colloca in un momento particolarmente difficile per la regione. Esso vuole rappresentare il tentativo, convinto, di dover andare oltre la nostra rete per coinvolgere quanto più possibile le organizzazioni economiche, i soggetti sociali e le istituzioni della Campania: è necessario uno sguardo d’insieme alla molteplicità dei problemi, per un progetto in grado di migliorare complessivamente la qualità della vita nella regione”.
Per comunicazioni: 3403008340; michele.ippolito@fastwebnet.it;ufficio.stampa@gescosociale.it

Wednesday, June 06, 2007

Anche la Curia tifa Napoli. Anticipata la processione del Corpus Domini per evitare la concomitanza con la possibile festa promozione

Sacro e profano - La processione del Corpus Domini a Napoli guidata dall'arcivescovo Crescenzio Sepe si terrà nel pomeriggio di sabato prossimo e non in quello di domenica. Il cambio di data è stato deciso per la concomitanza con una possibile festa dei tifosi napoletani al termine della partita Genoa-Napoli, l'ultima del campionato di serie B che potrebbe coincidere con il ritorno dei partenopei in Serie A.

Esigenze - "Rischiavamo di non far capire ai napoletani che processione era, se quella del Corpus domini o del Napoli. Meglio rispettare le esigenze di ognuno", spiega scherzando il presule a margine della presentazione di un progetto di casa famiglia per i bambini dell'ospedale Santobono. "Faro' il possibile per vedere la partita", promette Sepe ai cronisti.
Come sempre il Cardinale è maestro di buon senso e amore per la città.

Saturday, June 02, 2007

Partito democratico tra ricchi e poveri.

Nel corso degli ultimi 15 anni si è assistito, al tramonto di una società mediamente ricca che con diverse espressioni è stata definita “società opulenta”, “società dei due terzi” e che in sostanza poggiava su un esteso senso di appartenenza al ceto medio da parte della stragrande maggioranza della popolazione, pur tra considerevoli livelli di disuguaglianza. Oggi, per vari fattori, tra cui la precarizzazione del lavoro, la drastica riduzione del potere d'acquisto di salari e pensioni, l'aumento della pressione fiscale e delle tariffe dei servizi, la penalizzazione del risparmio delle famiglie, l'assenza di mobilità sociale prodotta da selezioni sempre più privatistiche dei lavoratori, i ceti medi e popolari si stanno impoverendo. A Napoli peraltro la vicenda del reddito di cittadinanza ha segnalato una percentuali di “poveri- poveri” altissima e dirompente. Lo ha ricordato anche il presidente della CEI mons. Bagnasco nella sua prolusione all'Assemblea Generale di lunedì scorso, quando ha osservato che in Italia si assiste ad “una progressiva crescita del disagio economico” e che “spesso con difficoltà si arriva alla fine del mese”.
Ora, occorre essere consapevoli che questo progressivo impoverimento delle fasce di mezzo della società non è che il preludio, in prospettiva, alla loro cancellazione, poiché il modello sociale che si sta affermando non consentirà l'accesso alla ricchezza, ed a tanta ricchezza, che a più del 20% della popolazione mentre la stragrande maggioranza, nel nuovo modello di società in cui stiamo entrando, è destinata a vivere in un crescente stato di precarietà, nonostante l'entusiasmo dei fautori della cosiddetta “low cost society”. Siamo di fronte ad un bivio: Accompagnare questa trasformazione epocale o cercare di correggerla. Se ci limitiamo ad accompagnarla bisogna mettere nel conto che chi ha soluzioni autoritarie e verticistiche sarà favorito nel far digerire ai popoli delle società avanzate il passaggio da una situazione di diffuso benessere a situazioni di precarietà di massa e di crescente contrasto tra ricchezza e povertà. Se invece vogliamo provare a governarla allora credo che dobbiamo innanzitutto tornare a fare in modo che la politica faccia sentire la sua voce laddove si prendono decisioni di grande interesse pubblico.
Come ha riconosciuto recentemente persino l'ex presidente della Consob, Salvatore Bragantini, “l'economia mondiale è oggi plasmata non più dalle politiche industriali degli stati, ma dalla necessità di rendimento dei super-ricchi; in nome di queste sono state realizzate le ingenti ristrutturazioni industriali del recente passato, in Europa e, ancor più, negli Usa. Esse hanno portato a licenziamenti in massa di operai e classe media; la vita di queste persone è stata sconvolta per permettere a chi era ricco di diventarlo di più”.
Ora, credo che nel Partito Democratico si dovrà discutere molto questo: se limitarsi a ratificare le scelte ultraliberiste dei massimi operatori dell'economia a livello mondiale o se impegnarsi ad esprimere una propria politica economica in grado di delineare un modello di capitalismo che sia ancora conciliabile con la democrazia ed i diritti sociali, prima che sia troppo tardi, perché mi sembra superfluo aggiungere che l'attuale quadro di “deregulation” e di speculazione incontrollata è portatore di instabilità finanziaria e politica dagli esiti imprevedibili.

Oggi si è tornati a parlare di crisi della politica ed il ceto politico sta tornando sul banco degli imputati come non si era più visto dal 1992 in avanti. A me pare che questa, pur fondata polemica sui costi della politica, si limiti ad un aspetto non centrale del problema. Assistiamo, infatti, al seguente paradosso: all'aumento dei costi della politica è corrisposto un progressivo disimpegno dall'esercizio del potere, una perdita di ruolo, una debolezza della politica. Oggi le decisioni che contano e le strategie politiche tendono ad essere definite in centri privati, lontano dai riflettori dei mass media che per lo più dipendono da questi centri di potere reale. Ciò pone anche un grosso problema di pluralismo dell'informazione. Gli eccessivi costi della politica si riducono così ad essere il frutto di una rendita di posizione, che, se vogliamo riconoscerlo, in Italia, accomuna i politici, ai grandi industriali, ai banchieri, ai top managers pubblici e privati.
Questa crisi della politica sembra, dunque, essere la spia di una ben più preoccupante crisi della democrazia, la quale appare sempre meno capace di rappresentare gli interessi diffusi delle più vaste categorie sociali e tende a ridursi a governo di tecnici, ossia a ratificare decisioni nel senso voluto dai poteri dell'economia e della finanza internazionale. E' questa crisi della rappresentanza che deve preoccupare prima di tutto. Perché una politica slegata dalla rappresentanza di ampi interessi sociali è destinata ad impantanarsi nelle sabbie mobili delle poltrone e delle indennità fine a se stesse. Credo che si dovrebbe riflettere di più anche su quanto abbiano inciso la personalizzazione della politica e regole elettorali volte ad una eccessiva “semplificazione” nel diminuire la capacità di rappresentanza della democrazia.

In questo quadro credo che assuma una grande importanza la nascita del Partito Democratico, che può costituire una grande speranza di rinnovamento della politica. Oltre al dibattito sul profilo culturale e valoriale del nuovo partito, credo che vi siano altri punti importanti dai quali potrà dipendere la riuscita del progetto.
In primo luogo, avverto l'esigenza che il nuovo soggetto politico venga connotato maggiormente come il punto di arrivo di una esperienza storica nazionale, di culture politiche, alleate sin dalla nascita, nel 1995, dell'Ulivo, ma dialoganti sin dalla Costituente. Insomma, più Ulivo, o Partito dell'Ulivo che all'elettorato italiano evoca un percorso, un progetto di governo, che Partito Democratico.
Inoltre, credo che non costituisca un dettaglio irrilevante l'”agibilità democratica” del nuovo partito. L'idea di un “offerta pubblica di adesione” al Partito Democratico ha avuto il grande merito di accrescere la consapevolezza che il processo costituente non poteva essere un fatto riguardante solo i partiti fondatori, ma dovesse coinvolgere le forze della società civile ed i cittadini. Mi pare che l'appuntamento del 14 ottobre vada in questa direzione, anche se alcuni dettagli rimangono da chiarire. Uno in particolare: posto che vi saranno liste concorrenti, come sarà il sistema di elezione? Forse su liste bloccate? Io credo che non si possa da un lato proporsi di superare l'attuale legge elettorale del parlamento e dall'altro adottare le liste bloccate nell'elezione degli organi costituenti del Partito Democratico. Solo se si attribuisce ai nuovi soci il potere di scegliere i candidati nelle liste si potrà avere un alto grado di partecipazione.
Ciò presuppone, beninteso, che le liste concorrenti non siano solo modellate sulle ambizioni degli aspiranti leaders del Partito Democratico, ma che contengano opzioni politiche tra loro realmente diverse. Da qui si capirà anche se il nuovo partito avrà natura leaderistica oppure se, come mi sembra auspicabile, consentirà un ragionevole dibattito interno e non soffocherà le voci minoritarie.
Se saprà fare questo darà anche un contributo al superamento della crisi della rappresentanza, di cui il Paese ed in particolare i ceti più deboli, e numericamente maggioritari, hanno assai bisogno.